sabato 26 dicembre 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = NUCCIO CORIALE


**Nuccio Coriale - "Come soffio leggero"---Libeccio Edizioni – Livorno – 2018 – pag. 101 - € 13,00
Come soffio leggero, la raccolta di poesie di Nuccio Coriale che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una prefazione di Cecilia Minisci esauriente e ricca di acribia.
Le ragioni sottese alla poetica dell’autore di questo volume si evincono dalla sentita dedica che Coriale scrive prima della stesura delle composizioni: infatti dice Nuccio con urgenza: Per l’ardore e l’affetto che riservo incondizionatamente per essa, dedico questo componimento poetico alla mia famiglia. La suddetta dedica, che si riferisce alla dimensione familiare che è decaduta come valore, a partire dalla sua evoluzione da patriarcale allargata a nucleare, ci fa intendere che il poeta, nella nostra contemporaneità liquida e alienata. va controcorrente nel ritenere fondanti per la vita e la felicità gli affetti familiari stessi, quelli che legano i coniugi con i loro figli a prescindere dalla realtà del mondo esterno con la quale comunque è impossibile non confrontarsi. Si può aggiungere che marito e moglie come endiadi possono resistere come coppia anche se la solitudine a due può essere anche un fatto negativo. Come scrive la Minisci, d’altro canto, la raccolta del Nostro è un’intensa descrizione dell’amore che percorre un lungo itinerario della sua vita e fin dalla sua nascita poetica si estrinseca in un connubio di limpide note dei colori della natura. Ed è la Calabria la terra natale che l’autore ricorda… Quindi la Calabria stessa, come spazio scenografico, costituisce lo sfondo, il cronotopo dove si realizza pienamente l’intesa tra coniugi e prole. Natura e cultura si armonizzano in un felice connubio.
--Un amore per la vita stessa contro il nichilismo e l’alienazione che sembrano essere i temi di tanta produzione letteraria contemporanea non solo poetica anima quest’opera che riporta alla mente, anche se diversissima geograficamente e culturalmente l’opera celebre Il canto della vita del poeta indiano Tagore. Anche la dimensione archetipica è sentita ed è forte nel contesto perché come ci fa bene intendere la prefatrice è la terra natale che l’autore ricorda e descrive nel tempo storico degli eventi, decantando l’antica civiltà della Magna Grecia, dove etnie di culture diverse si fondono e si estrinsecano nel verso “hanno plasmato la mia gente”. a fare da sfondo con i suoi colori e profumi che s’introiettano nell’anima del poeta facendo sgorgare con partecipazione sentita e commossa i versi. Fondamentale nel contesto una natura idilliaca che fa da sfondo a tutte le poesie espressione di quello che potrebbe essere definito un poiein neolirico tout-court nel ridefinire stabilmente una dimensione di linearità dell’incanto a trecentosessanta gradi. E in questo idillio emerge la tematica dell’amore sensuale e voluttuoso per l’amata che è fonte fondamentale di gioia in meravigliosi scenari d’alba quando l’unione dei corpi assume toni che rievocano vagamente il veterotestamentario Cantico dei cantici. ----Tutti componimenti sono centrati sulla pagina elemento che ne accentua la ritmicità che si traduce in una musicalità limpida, melodiosa e incantatoria. Una forma nitida e cristallina in una chiarezza rara ed esemplare sembra connotare le poesie raffinate e ben cesellate.
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Raffaele Piazza

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