lunedì 24 maggio 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = RITA IACOMINO


**Rita Iacomino – Ostriche a mezzogiorno--Ibiskos Risolo Servizi Editoriale -2019 – pag. 65 - € 10,00
Rita Iacomino nasce a S. Vito Chietino nel 1950, nel 1966 si trasferisce a Limbiate (MB) dove vive e lavora come impiegata. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e sue opere sono inserite in più antologie e raccolte. È ideatrice e presidente del Premio Letterario Internazionale “Energia per la vita”, promosso dal Lions Club Rho ed è ideatrice e presidente del Concorso Letterario Internazionale “La girandola delle parole” promosso da Pro Loco Limbiate. È inoltre giurata in vari Premi Letterari Internazionali.
La raccolta di Rita Iacomino che prendiamo in considerazione in questa sede e che è giunta alla quarta edizione, cosa rarissima per un libro di poesia nel panorama contemporaneo, presenta una prefazione di Alessandro Quasimodo centrata e ricca di acribia.
Elemento fondante della poetica della Iacomino che serpeggia anche nelle altre raccolte è quello dell’ottimismo che si coniuga alla forte convinzione del potere salvifico della poesia e che trova l’esemplificazione nella dedica ai lettori che precede i versi: …a chi vorrà e saprà riconoscersi/ fra le parole dei miei piccoli versi…all’amore e alle emozioni/ che ne derivano.
Tuttavia esiste anche il rovescio della medaglia rispetto alle affermazioni suddette: infatti come scrive il prefatore la poetessa con le sue liriche costruisce un percorso accidentato fatto di picchi e di abissi, di momenti di calma apparente e di esordi improvvisi (falsamente) rappresentativi di una improbabile svolta.
E qui nel mare magnum dell’anima dell’autrice che trapela si ritrova la riscoperta dei versi di Goethe essere tutto gioia e patimenti/ solo è felice l’anima che ama e che è ricambiata nell’amore, potremmo aggiungere. E qui la parola amore riguarda i vari settori della vita e si riferisce innanzitutto a quello per la persona amata e poi per l’umanità e la natura divenendo amore cosmico che diviene antidoto a qualsiasi forma di dolore come si affermava e quindi si può accedere dalla serenità ad attimi di felicità anche se questa, e ciò è un fatto saliente, può e deve fare paura con la sua carica ansiogena. Tuttavia, sempre per citare lo storico poeta tedesco, è possibile raggiungere equilibrio e armonia per una vita evangelicamente costruita sulla roccia e il riferimento religioso comunque non sarebbe condiviso dallo stesso Goethe che non era credente. Il volumetto non è scandito e per la sua unitarietà formale, stilistica e contenutistica può essere considerato un poemetto.
L’amore comunque fa soffrire come quando Rita scrive rivolgendosi all’amato che sembrava facile dirgli che è finita, non incontrarlo più, non pensarlo più, come leggiamo nella poesia eponima che apre la raccolta.
Invece, in Il portachiavi, pur ritrovando tutto il pathos che dà l’eros, l’amore della coppia, potremmo dire quello duale o magari della solitudine a due, trionfa veramente nei versi nei quali la poeta esprime con parole trepide e accorate che è stato facile fare breccia nel cuore con due rose rosse e augura all’amato buon compleanno e vive l’attimo magico delle mani che faticano a staccarsi tra loro con il sapore di miele sulle labbra.
E in La rosa rossa la struggente speranza di amore ricambiato per l’amato s’invera quando sono dette con urgenza queste parole salutari: fa che non si spenga questo sogno,/ lo stelo diventi prato verde/ la rosa un raggio d’amore/ rinnovato, quando l’Ars Amandi di ovidiana memoria si realizza in modo struggente nella coppia amorosa.
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Raffaele Piazza

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