mercoledì 26 maggio 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = SANDRO PIGNOTTI


**Sandro Pignotti – 50 Creativo--puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2020 – pag. 87 - € 12.00
Sandro Pignotti (Sanremo 1953) ha pubblicato varie raccolte di poesia e ha vinto numerosi premi nazionali.
È presente nell’antologia del “Premio Astrolabio 2009” edita da puntoacapo Editrice.
50 Creativo presenta una nota dell’autore nella quale il Nostro spiega l’iter del suo poiein per giungere al risultato finale.
Emblematico il titolo perché ogni poeta è un creativo e si deve sottolineare che la creatività stessa è pensiero divergente, salutare nella contemporaneità liquida e consumistica che ha visto una forte caduta dei valori come già stigmatizzato da Erich Fromm nel suo saggio Avere o essere uscito negli anni ’80 del Novecento.
Ora più che mai la poesia è vivissima anche per il fenomeno Internet e ovviamente l’aumento statistico dei poeti è legato, ha la sua radice, nella rivoluzione del verso libero per la quale ogni persona munita di lapis e foglio di carta può diventare poeta come ha messo in luce Montale. Il libro è tripartito nella sezione eponima, Caribù e Quinto quaderno.
Cifra essenziale della poetica di Pignotti è quella di uno sperimentalismo che produce risultati surreali e spesso è presente una forte dose di corporeità che si fa parola, parola detta sempre con urgenza nel dipanarsi anarchico delle strofe che talvolta sfiora l’alogico. A volte pare di avvertire nei versi una certa forma epigrammatica, aforismatica sempre molto avvertita e le poesie così finiscono anche per avere un contenuto gnomico e oltretutto sono permeate da dolcezza.
Due osservazioni si devono fare a proposito del lavoro di Sandro: la prima è quella caratteristica che ne fa una poesia di oggetti che per il correlativo oggettivo tendono a diventare altro; la seconda annotazione è quella secondo la quale si ritrova molto spesso nei componimenti una vena che ha una forte carica minimalistica e pare sempre di essere immersi nella lettura in atmosfere di onirismo purgatoriale per cui si produce visionarietà. Poetica del tutto antilirica e antielegiaca quella di Pignotti che puntando la sua cinepresa munita di lenti deformanti riesce attraverso la parola a produrre strutture anamorfiche e il dato dello sperimentalismo al quale si accennava si invera anche attraverso la disposizione spesso sghemba dei versi sulla pagina per la quale molti versi sono composti da una sola unità minima. Un evanescente tu lampeggia sporadicamente nelle composizioni che hanno spesso una connotazione misteriosa e di questa entità al quale l’io poetante lancia messaggi confidenziali ogni riferimento resta taciuto.
Anche la natura che viene detta attraverso specie animali e vegetali pare avere il suo peso in queste poesie e le suddette entità assumono spesso un valore simbolico in un ordine del discorso che più che al cosmo tende all’entropia.
È l’inconscio del poeta ad affiorare per trovare attraverso le parole risalite in superficie dall’abisso, dall’ansia che si specchia sul fondo, una possibilità di salvezza proprio tramite l’atto creativo.
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Raffaele Piazza

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