SEGNALAZIONE VOLUMI = FAUSTA GENZIANA LE PIANE
**Fausta Genziana Le Piane: “La notte per maschera” – Ed del Leone- 2003 – pagg.64- €8,00
Immersioni corporali in un viaggio per il quale la fantasia sboccia in policromatici ricami intessendo l’avvicendarsi di un oggetto maschera e di una trepida quotidianità avvinta dalle illusioni.
Coscienza ed immagini , colloquio e sussurro, caso e fatalità, giocano nella misura del fattore tempo, inteso come progredire di illuminazioni e timide aperture verso l’ignoto.
“La dinamica vitale di questa poesia- scrive Paolo Ruffilli in prefazione – oltre che la sua energia intellettuale, è la contrapposizione costante dell’altro(cosmo-mondo-storia) all’io (persona) rappresentata dalla metafora capitale del mare (il mare della vita in cui si compie il gioco d’azzardo del destino e in cui, alla fine, l’unica vera consolazione è l’aver dato il nome ad un’amore.”
“L’amore non è più/ che un rantolo/ e gettato sul pavimento/ da esausti tentacoli/ regala gli ultimi spasimi/ a chi/ indifferente/ fece olocausto dell’Innocenza.” Versi all’interno dei quali si coglie l’ansia di una ricerca che non trova i vocaboli che leghino il passato al miraggio che la memoria personale tenta di riaccendere.
Modello fondamentale degli eventi il cortocircuito che la maschera , l’apparenza e la realtà, riesce a decifrare tra gli interrogativi di un tocco filosofico ben centrato.
“Medusa di notte/ non vuole sguardi interrotti:/ esigente accelera il passo/ e mta addita l’orizzonte/ dove la sua morte/ darà vita all’amato.”
L’immediatezza oggettiva del vissuto sorprendentemente non riduce a brandelli il contesto dell’essere ma riesce a centellinare “l’inganno delle parole/ l’innocenza della penombra/ l’arcobaleno del ricordo,/ la fertilità del sangue che percorre / spazi aperti del corpo.” - L’armonia diviene rinnovamento del verso attraverso il quale è lecito interrogarsi e sbirciare quel barlume che lascia ricostruire le incostanti note del fantasma.
ANTONIO SPAGNUOLO
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