NOTA DI LETTURA = ANTONIO SPAGNUOLO
**..emozioni alla lettura di “ RIFLESSI E VELATURE” = ed. Lavalledeltempo 2023 -
Ho letto la raccolta, che già dal titolo promette eteree trasparenze dell'Io, centellinandola, molto lentamente, lasciando per ultima la prefazione, per non subirne le influenze. Mi sono sentita immersa in un oceano di ricordi, sensazioni ed emozioni, sublimati e metamorfizzati da un immenso e rispettoso amore per la vita, il tutto dipinto con pennellate leggere e vibranti di colori luminosi e chiari, nell'uso di vocaboli scelti adeguatamente per ricoprire il loro preciso e imprescindibile ruolo come note in una composizione musicale.
Ricordi di una lunga vita preziosi e sacri, vengono rivissuti con nostalgia, malinconia e rimpianto, ma diventano quasi materici al momento in cui sono proiettati nel tempo del reale, pur in presenza della razionale consapevolezza della caducità dell'esistenza.
Il senso della perdita e quello dell'assenza vengono trasfigurati nella forza di un sentire e di un rievocare, vibrante, vivida, ancora capace di emozionare e senza compiacimento alcuno di abbandono al dolore.
Tra incantesimi che si spezzano e chimere che si dissolvono, l'ineluttabilità stessa della morte viene ingentilita e resa più lieve, come un volo al di sopra del reale, “in un gioco difficile”, in “uno scambio tra oblio e prodigio”.
Tra i ricordi occhieggiano illusioni, sogni, desideri, che forse non si realizzeranno, che forse appassiranno ancora in boccio, ma che l'intima essenza dell'essere, la parte più recondita dell'Io, ancora corteggia e nutre, per farsi bussola “che cerca di svelare frammenti tra i rovi” e per abbandonarsi alla seduzione di quella malia “sospesa nelle meraviglie subdolamente intervallate dalle illusioni”.
Chi vive appieno la propria esistenza, chi scava dentro la propria interiorità per conoscersi ed imparare a conoscere, chi ricerca verità ponendosi domande, la maggior parte delle quali resterà senza risposta, non può non nutrire dubbi...ed eccola, questa parola che aspettavo, proprio nella chiusa dell'ultimo testo della raccolta: “naviga il silenzio in un errore/di semplice bambagia,/nel turbamento impronunciabile/fratto, maciullato dall'eterno dubbio”
La sezione VISIONI è una piacevolissima passeggiata in una mostra d'arte, dove il soggetto di ogni opera, scultorea o pittorica, esce dalla tela o dal volume d'aria in cui respira, non descritto tal quale è realmente, ma con un turbinio di suggestioni poetiche, già interpretato, colto nel suo significato più recondito, smembrato, dissezionato da colori, pennellate, materia in cui è forgiato, per divenire pura emozione, e da qui, come suggerisce Robert Lee Frost, tradursi in pensiero e, dopo che il pensiero ha trovato la giusta parola, diventare, alfine, poesia.
Ho trascorso ore piacevoli ed aggradanti in compagnia delle tue parole col sottofondo della musica di Bach...in un invidiabile e rilassante connubio tra poesia e musica, e di questo ti sono infinitamente grata.
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Affettuosamente, Laura Pezzi
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