lunedì 18 marzo 2024

POESIA = GETULIO BALDAZZI


"Mutazione"
S'impennavano i rami sopra il monte
come sciarpe su visi intirizziti
E quelmonte era grigio. / E irami appena
disegnati dagli occhi si orientavano
al transito dell'aria condensata.
-
Nascevano alberi da ignote crepe,
fenditure col dono della vita.
-
Trascorrevo l'asperità dei tronchi,
i nodi di propaggini scomparse.
Le cince sventagliavano colori.
E i colori parevano il tuo volto.
Sicciavano ramaglie dalla nebbia
che diradava,
e dai legni cariati,
pulésco, uscivi a rinforzare il mondo.
-
Ondeggiavano liquide le ragne
a sud dove moriva l'orizzonte
sbarrato dalle case./ E l'orizzone
era antico/ trafitto da futuri
grattacieli.
Il tuo sguardo era il trreno
verde negli occhi della primavera,
lw dita i rami fragili del fico,
e il sorriso gli squilli dell'allodola
sfuggita ai cacciatori/ E quell'allodola
era antica / dai cielo sopraggiunta
dellEden,/ con il becco che serrava
dei pruni che spezzavano le spine.
-
Nel cupo la lacustre acqua crespavano
le oche / le piume immobili nell'aria.
E quell'aria ero io./ Ero l'umida aria
antelucana./ Dall'umidità
sbucavano i pennelli delle muffe.
E quella muffa ero io / dentro l'aurora,
enorme muffa di penicillina.
******
"Vita" ( a Clara)
Se la sera screziata affina i passi
con scarpe di vernice acuminate,
il tuo viso s'inalba e assembra giorni
di rondini lanciate a pieni voli.
-
Spersi suoni si orientano all'opale
acerbo del lampione. / L'acqua al soffio
lungo del vento riscintilla e sbozza
immagini sommerse./ Tremolio
lieve di echi scampati alla rovina
che il cuore sfiora e accosta a nuove voci.
-
Ti rispecchiavi, ridevi, ed era vita
la fontanella nel giardino i colto.
Indulge l'ora a soppiantare i gesti
di mani tormentate. / Cade il vecchio
tedio di figlia in compiti di madre.
-
Più nudo il tempo mi si porta via:
brincello rassegnato dentro il gorgo.
-
E' rosso il sole obliquo sulle case
che sanno trattenere le memorie.
-
Raggiungerai imbiancata di parole
il limite che stempera gli affanni.
-
Così è l'intreccio astuto della specie.
**
--- Dal volume "L'unica bellezza" Editoriale sette - 1988
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GETULIO BALDAZZI

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