sabato 1 giugno 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALBERTO RIZZI


**Alberto Rizzi: “Verba” – ed. Seautos 2024 – pag. 54 – s.i.p
. Ho affrontato la lettura di questo volumetto prendendo di petto il vertiginoso scivolare delle pagine per un irrefrenabile desiderio di entrare nell’imput dell’autore, che con le parole (Verba) sembra voler giocare all’infinito nella luce dei significati e dei significanti, che molto spesso traggono in abbaglio il disattento fruitore. Stordito dal fluire ininterrotto di incisivi fraseggi, atti a dimostrare quanto debole possa essere la parola e quanto fortemente invece ella possa incidere nel dettato ricercato di un poeta, il cui elaborare il pensiero riesca a determinare equilibrati stupori ed equilibrate progettazioni, le mie congetture hanno avuto la sorpresa della ideazione e programmazione di un messaggio, che prema sull’orecchio ed imprima la sorpresa del dubbio in equilibrio instabile con la persuasione. Alberto Rizzi in apertura dichiara: “Avevo iniziato non molto tempo fa una raccolta nella quale volevo trattare appunto della sonorità e della musicalità della parola poetica, che vive di vita propria costruendo una tela al limite della illeggibilità, ma che mantiene il proprio significato; e tale lavoro avrebbe dovuto fare da pendant a questo. Ma proprio nei giorni in cui sto limando per l’ultima volta questa raccolta, mi sono reso conto che sarebbe venuto fuori un testo senza cuore e senza anima: proprio il limite che imputo a certi lavori sperimentali, soprattutto fra quelli partoriti dalle Avanguardie dello scorso secolo, che reputo siano divenuti un esercizio tecnico e/ o stilistico fine a se stesso.” Ed ecco che ci incontriamo con “la parola desueta/ (se non per l’afflato che potrebbe il vento)/ da rinvangare piano/ quàsifiglia ad altra terra/ riportare nonvista e quàsicamuffata/ a nuova superficie dove poter/ ma viva/ bengiàcere…” o “Su un orizzonte di normalità/ bello è vedere un auto nel suo andare/ carco suodòrso d’un mobile di sfalcio/ con laminati e formica che/ vecchiati/ a stento rimandano un brillio.” Redigere una particolare pigmentazione del fraseggio è un’impresa di notevole impegno che include esigenze particolari sia per la struttura del testo sia per la risultanza che possa parlare di proiezioni distraenti o attraenti, in una vibrante sequenza di “incisivi” ben disposti sulla pagina eccezionalmente solcata-
ANTONIO SPAGNUOLO

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