POESIA = FRANCESCA LO BUE
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"Montagna"
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Il cielo discende.
Sorella neve che ti veli di nebbie e sprofondi nell’abisso sconosciuto,
alla luce vaga di un nugolo di stelle, visione soave di lontananza,
invoca il Padre, il suo Trono gelido.
Padre vento, in un tripudio di cupole,
spingi il cielo a discendere il tuo sedile.
Picchi innevati sorgono da altari di roccia,
rimuovendo pensieri di eternità.
Silenziosi, mi sommergono nel sapore del silenzio.
Immobili, terrorizza la loro potenza,
come i mulinelli del vento bisbigliano leggende
disegnando le impronte di dei preistorici.
Hanno la sublimità di saldezze inesprimibili,
la solitudine della pietra,
il grido straziato che ridesta la speranza.
I vecchi saggi lessero i significati dei sogni,
ruminando profezie in un diletto di infinito e solitudine.
Nella montagna c’è la dignità delle nostre radici,
lo spazio della patria dove nascono ed echeggiano i suoni e i ritmi della lingua.
Cerco nella salita il nettare della luce pura,
la sua duttile fragranza,
il viola etereo dell’aria soave
e il suono armonioso della legge perfetta.
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Sbuca dai cieli dei cieli
la bufera incandescente del Sole del mezzodì.
Ed è grido di gioia,
matura la vita dai petti straziati dei monti,
i frutti della fecondità, la forza dell’alimento.
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Francesca Lo Bue



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