venerdì 6 luglio 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIOVANNI FONTANA

Giovanni Fontana : “Discrasie” – Ed. novecentolibri – 2018 – pagg. 140 - € 12,00
In medicina il vocabolo “Discrasia” sta ad indicare una alterazione delle caratteristiche chimiche , chimico-fisiche , immunologiche del sangue. Un rimestarsi improvviso ed inaspettato di alcuni fattori principali che circolano nel nostro organismo , una rivoluzione impalpabile e determinante. Tale potrebbe apparire la scrittura di Giovanni Fontana , il quale da ottimo elemento multimediale sciorina in queste pagine una valanga di versi, che sono migliaia di frasi che attanagliano , che vertiginosamente legano il lettore ad una affannosa rincorsa per metafore , agganci , rimandi , sequenze, battute, schermaglie.
“Senza dubbio la lingua è protagonista assoluta. Come fu la pittura in quella notte così bella e singolare. Lingua esuberante in un tripudio di immagini e di indagini in campi glottologici e fonetici. Sonori . Sempre modellata e rimodellata. Come disfatta . E ripensata. O incontrata . Scovata . Strappata. Scucita e ricucita…”
Lo splendore di un divino trascendente , la potenza di un soggetto agente ,il sentimento di una sublimazione , il predominio di una intelligenza tecnica che ricuce il suo possesso, il modello a chiazze della memoria, il percorso trionfante degli spazi conclusi , suscitano quella meraviglia che si incardina anche nel paradosso , nel non dicibile , nella finitezza dell’immaginario per diventare poesia , cosciente espressione del significante.
Sappiamo che il bello non coincide sempre con l’oggetto , che rappresenta una modalità fondamentale nel rapportarsi con la realtà immanente , ma il bello in poesia ha una sua intenzione profonda , una potenza tecnica che splende come agente, al di là delle apparenze alle quali siamo abituati, e nel ricercare il linguaggio evanescente , segreto , misterioso del silenzio .
“Le scritture e le tavole e gli eventi performativi di Fontana – scrive Marcello Carlino nella postfazione - non si configurano mai , come invece per altri accade e come accade paradossalmente nella società mediatica odierna, quali notifiche di paradossali e per la verità improbabili liberazioni dai significati, con promozione congiunta dei significanti puri.”
In questo volume “l’alfabeto è aperto ad ogni discussione, senza echi…” per poter esprimere l’audacia dei frammenti e le corrispondenze di una fecondità interiore continuamente in fermento .
ANTONIO SPAGNUOLO

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