venerdì 17 settembre 2021

POESIA = FRANCESCA LO BUE


**Presentazione di Amore e Morte
La poetessa affronta, in modo enigmatico, il crepaccio dell’esistenza, tematizzato dalla cultura contemporanea in varie modalità, ovvero scientifiche, narrative ed ermeneutiche relative al grande tema eros e thanatos ereditato nella cultura occidentale dalla tematizzazione mitica dell’antica Grecia. L’originalità di questa composizione poetica consiste in un legame singolarmente affascinante tra la concettualizzazione del problema affrontato e il giuoco musicale della dinamica linguistica che ne caratterizza l’espressione comunicativa. La nostra autrice infatti riesce in questa breve composizione ad associare le due modalità narrative dei suoi contesti poetici: quella dei racconti accennati e interrotti e quella dei significati allusivi, spesso nascosti nelle parole utilizzate per codificare l’espressione altamente interrogativa delle questioni affrontate. Il suo è un modo singolarmente efficace per rivolgersi al mistero dell’inconoscibile e per reperirne le tracce nell’inquietudine dell’esistenza.
Aurelio Rizzacasa
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"Amore e Morte"
Qual è il centro del mondo?
Dove è lei, anima dei miei giorni brevi.
Dove è fuggita, bruciata dall’acqua ardente dei desideri.
Dove sei andato, amore mio profumato?
Pane e pace della mia spada giustiziera,
brama di afflizione, solitudine e parole.
Nei disegni scabri dei monti,
tra l’ansietà dell’abisso e il sogno del cielo,
mi svelerai il miraggio della vita e della morte.
Dove hai portato il tuo fiore intramontabile?
Precarietà rigogliosa nella danza dei crepacci.
Ti nascondi dagli uomini cupi,
ti nascondi dalle loro bugie,
cavalcando nuvole d’acciaio fra ali iridescenti di pietra.
Perché non mi chiami alla soavità dei tuoi occhi di rugiada?
In quale stella errante fuggisti?
In che eremo di pena e sacrificio, in quale gloria di nebbia,
potrò ritrovare un tuo accenno?
Sei il Re potente dei nimbi,
tuona la tua voce dal trono trasparente,
lì tra le vette nelle cime dell’estasi.
A te rivolgono la parola gli orfani della terra,
il popolo prigioniero della terra arida
radunato nel tributo di sangue e fame,
in attesa dell’eredità senza destino.
Titano dei giorni sfusi, enigma dell’abisso,
raccontami la pagina antica del Mondo,
dove precipita l’Amore e si cela la Morte.
*
FRANCESCA LO BUE

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