domenica 26 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALFONSINA CATERINO


Alfonsina Caterino – "Il tempo non disperde"--Frequenze Poetiche –Napoli – 2021
La cifra fondante della poetica di Alfonsina Caterino è quella di una scrittura assolutamente antilirica e antielegiaca che trova la sua genesi e la sua essenza in strofe connotate da una forte dose di sperimentalismo del tutto personale che esce decisamente fuori dal coro dei gruppi e delle correnti.
Il poiein dell’autrice come primo dato ad un approccio del lettore si rivela del tutto alogico e in alcuni passi anarchico e le poesie sottendono per la loro fruizione un’intensa immersione dell’attento lettore in esse, un affondare nelle pagine per riemergerne affascinato dalla numinosa bellezza della sintesi tra contenuto e forma, che raggiunge esiti efficaci.
Ma se la forma stessa trova una sua classificazione, i contenuti sfuggono da definizioni e per arrivare a tale traguardo bisogna innanzitutto rifarsi al titolo della raccolta.
Il titolo del volume, Il tempo non disperde, potrebbe fare pensare ad una concezione del tempo stesso carica di ottimismo e questa constatazione generica potrebbe essere la chiave d’accesso, la chiave interpretativa per entrare nell’universo poetico dell’autrice.
Il tempo in sé stesso come categoria viene visto quasi sempre come connesso alla perdita all’infelicità, alla soglia del limite e alla morte. Si usa comunemente dire che il tempo è tiranno ed espressione della finitezza dell’essere umano e delle cose. Un tempo che non disperde, come quello messo in scena dalla Caterino, come si accennava, potrebbe fare pensare a qualcosa legata ad un benevolo cosmo e non al caso e all’entropia, un principio ordinatore che potrebbe essere utile nelle fasi della vita per archiviare nella mente le esperienze che divengono a loro volta poesia.
Il tempo è il filo rosso che lega i componimenti che si possono intendere come schegge luminose che si concretizzano nella pagina scritta connotati da accensioni e spegnimenti continui e tutto l’ordine del discorso si basa su questi meccanismi quando ogni parola si trova perfettamente incastonata in una trama e la parte nel tutto e la sinopia si fa mosaico creando con ogni singolo tassello emozioni in un’avventura creativa irripetibile.
Ovviamente è anche intellettualistica la poetica della Caterino e vengono alla luce elementi che fanno pensare ad uno sguardo profondo che proviene dalle profondità dell’inconscio per inverarsi nella scrittura. Coglie nel segno la densità metaforica e sinestesica dei versi e anche semantica e tutto pare sgorgare come un’acqua purissima da una fonte di acque che potrebbero essere definite anche battesimali se si individuasse una forma di misticismo immanente e naturalistico nei sintagmi di Alfonsina. Anche la natura che fa da sfondo a questa pratica poetica del tutto mentale fa da sfondo all’ordine del discorso di quello che per la sua unitarietà contenutistica, formale e strutturale potrebbe essere considerato un poemetto. Dal silenzio nasce la parola come la vita Silenzi aprono anticipatori circuiti/ denudano corpi e fitte, scrive l’autrice nel suo riuscitissimo esercizio di conoscenza tout-court.
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RAFFAELE PIAZZA

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