SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCIANNA ARGENTINO
**Lucianna Argentino: “La vita in dissolvenza” – Samuele editore 2023 – pag. 94 - € 13,00
Rinchiusa gelosamente nello spazio del privato, sembrerebbe che null’altro possa esternarsi nel custodire memorie se non il ripetersi di evanescenze che autorizzano al disvelamento di accadimenti vissuti nel passato con la partecipazione emotiva di chi rielabora il senso di una o più storie. E qui la poetessa ricama con delicatezza e con pronta incisione un monologo in quattro atti. Un monologo che è l’autrice stessa a spiegarlo in un video girato in occasione della pubblicazione, quattro monologhi dedicati alle donne, per onorare, in un certo modo, l’epigrafe di Helene Cixous scelta per aprire i versi: «Una donna non muore se da un’altra parte, un’altra donna riprende il suo respiro», un concetto valido per ogni essere umano al di là del genere. I testi, di origine decennale, prima di approdare sulla carta hanno girato teatri facendosi essenzialmente suono, di fatto i versi erano accompagnati da musiche scritte appositamente dal chitarrista classico Stefano Oliva.
Scrive Sonia Caporossi nella prefazione: «Si tratta, in effetti, di elaborazioni poetiche di quattro storie vere, rilette attraverso le lenti estetiche di una parola poetica delicata e gentile, che a sua volta tenta di indagare la natura naturante del dolore esistenziale come anamnesi morale del principio di autocoscienza». La parola di Argentino è musicale e profonda, precisa nel tratteggiare le vertigini e i risvolti psicologici dei personaggi scelti.
“Radunata io tutta attorno a te, attorno a te coagulata./ Io e te adiacenti, legati dalle scorribande del sangue,/ dalla gioia di farti uomo e di rifarmi tu bambina/ ché senza età è il mio esserti madre,/ materia docile al tuo volermi madre in biologia e in amore./ Amore del sì detto in tremore/ il sì che nella esse striscia, scorre basso col peso del dubbio/ nella i poi s’innalza, veste le ali e incede verso l’infinito incanto./ E sento sai che sempre c’è un angelo/ che senza domandare attende una risposta./ E sì rispondo ancora perché mi hai scelta,/ perché mi rifai madre un’altra volta.”
Scaturisce dal centro del sussurro l’ansia di chi si rivolge al frutto del proprio grembo cercando di aprire le illusioni che sembrano vorticare nell’attesa. Attesa che continuamente si rifà presente per invadere e permeare tutto lo spazio di una vita, escludendo ogni idea di fine, ma adagiandosi quotidianamente a qualcosa di concluso già in maniera luminosa.
Cercare e trovare nelle immersioni la parola giusta, che scava non solo nel visibile ma anche nel mistero, nel segreto, nella luce dell’esistenza. Ogni pagina è un disvelamento che chiama in causa profili ben precisi, come brevi flash o dettagliate sequenze, con il ritmo incalzante dei versi, che diventano melodici arpeggi. La lettura scivola densa anche tra brevi tratti che sembrano prosa, in una scrittura palpitante ben compensata dal tratteggio dei momenti di realtà quotidiana. La poetessa nell’indagare timori e reticenze, urgenze e vincoli carnali, realizza catene irreversibili che cercano in tutti i modi di allontanare l’idea della fine.
Immagini colorate, immersioni metaforiche, lampeggi di intensa esperienza, custodiscono l’energia della presenza, in quanto storia che salva e riscatta attraverso la parola.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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