SEGNALAZIONE VOLUMI = IVAN POZZONI
IVAN POZZONI “Kolektivne NSEAE” Ed. Divina follia -
2024- pag. 56 -€ 12
In diciotto pagine, serrate e pregne di consistente
bagaglio culturale, veniamo introdotti in un vertiginoso viaggio tra ricami
filosofici che attanagliano ed al tempo stesso incuriosiscono per quel dettato
variegato che distingue la ricerca. Pozzoni riesce ad illuminare il tragitto
che dal romanticismo, dal neo classicismo, dallo sperimentalismo, dalle varie
scuole di avanguardia, accenna al tentativo di far incidere l’esperienza
personale del poeta nella interpretazione di quelle concrete soluzioni del
postmodernismo. Avventura che ammette senza tregua la mortificazione dell’io
poetante e avvia al riconoscimento della quotidianità quale vertigine della
follia. Il "KNSEAE” da lui fondato si rivolge ad un pubblico capace
di comprendere il cambiamento necessario per un “paradigma” sociale ed estetico
che porti alla rivoluzione del dettato e della frase, quale introduzione di un’antipoesia
fondata principalmente sull’ironia, e mirante alla concezione dell’arte come
pura e semplice interazione sociale.
Egli ebbe a scrivere tra le varie clausole di un intervento : “L'atrofizzazione della dimensione
narcisistica dell'artista è urgente [La strada dell'atrofizzazione della
dimensione narcisistica dell'artista inizia dallo snodo del riconoscimento
dell'urgenza di coordinare iniziative artistiche ….. - L'arte è estetica
normativa (Arte ed etica, incontrandosi sulla strada della metaetica
emotivista, realizzano, insieme all'antiformalismo, una bellicosa estetica
normativa individuale. I riot-texts dell'arte sono mera raccolta di testi /
documento, verbali d'assemblee d'arte, rivolte alla concretizzazione
dell'ideale estetico normativo della democrazia lirica e simbolo di resistenza,
o sovversione, contro i valori nomadi delle élites dominanti)”.
Nel volume fanno ottima luce poesie che Ivan ci offre con l’arguzia di chi compie
escursioni ad ampio raggio tra l’acume della sillaba ricercata ed il
campionario delle variazioni che cercano di compensare lo smarrimento che
provoca l’inesauribile scorrere del tempo.
“Cerco Caronte, un Caronte vero,/ temerario consulente abituato a
transumananze d’ogni genere,/ con remi, barba stanca,/ obolo di scorta che
difende all’arma bianca.”
Etimi e agglutinazioni, segmentazioni lessicali e frasi in sospeso, voli pindarici
e soste obbligatorie, concatenazioni necessarie e movimenti del ritmo, tutto un
susseguirsi armoniosamente redatto da quello strumento verbale che fa del poeta
uno speleologo delle luminescenze e delle oscurità.
“Questo continuo rinascere e sparire, rinascere, e sparire mi sta mettendo
in confusione / Sono l’artista del Raduga, dello Strega, e del Montano, o una
valletta della televisione/ va a finire sempre nello stesso modo : inizio a
scrivere e mi metto nei pastiche.”
Il piacere della libertà dal vincolo scioglie facilmente intrighi e nodi.
ANTONIO SPAGNUOLO
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