SEGNALAZIONE VOLUMI = GIANFRANCO ISETTA
**Gianfranco Isetta – Senza turbare il cielo--puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2020 – pag 89 - € 12,00
Gianfranco Isetta è nato a Castelnuovo Scrivia (Al) nel 1949. Laureato in Statistica presso l’Università Cattolica di Milano, è stato per dieci anni sindaco di Castelnuovo, promuovendo il Centro Internazionale di Studi “Matteo Bandello”. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia e ha vinto vari premi.
Senza turbare il cielo, la raccolta più recente di Gianfranco Isetta, presenta una prefazione di Ivan Fedeli sensibile, acuta e ben centrata.
Il testo non è scandito e per la sua unitarietà contenutistica, stilistica e formale potrebbe essere considerato un poemetto. Il volume si apre con un componimento breve l’unico senza titolo il cui ultimo verso riproduce il titolo del libro Senza turbare il cielo che ha una connotazione misteriosa e ricca di senso.
Nella suddetta poesia viene detto con un’urgenza un compito che si porrà quando non ci sarà più la pietas dell’albero ma il vento a scegliere le foglie più caduche e più lievi le ultime a cedere.
Il termine compito potrebbe essere interpretato come l’etimo più profondo della vita quando spetta alla persona, all’ individuo, crearsi le sue strategie per affrontare l’esistenza, fatto di per sé difficile, per tentare di trovare armonia ed equilibrio in amore, nel lavoro e in tutto per diventare felice perché quello è lo scopo. Se la pietas dell’albero, che è comunque animato, verrà a mancare entrerà sullo spazio scenografico della vita il vento e farà cadere le ultime foglie dello stesso albero e non dimentichiamo l’assunto di Pascal L’uomo è canna al vento ma canna pensante, frase veramente profonda. E si deve aggiungere che il vento stesso non e né cattivo né buono ma che è la sintesi di tutti i fattori esterni che influenzano la vita dell’uomo e che lo condizionano e a questo punto l’uomo solo con la sua intelligenza che è pensiero tramite la sua reazione agli eventi, che è fondante, troverà la forza di andare avanti e possibilmente anche se non è poeta di abitare poeticamente la terra.
Da notare che il fluire dei versi di Isetta è connotato da chiarezza nei dettati e da una certa vena affabulane nonché da una tonalità gnomica che s’inserisce in un discorso di sua natura affabulante.
L’io – poetante è molto autocentrato e potrebbe definirsi vagamente neolirica la poetica di Gianfranco che è caratterizzata da tessuti linguistici plastici e ben concentrati che si traducono in versi che creano immagini sempre ben controllate.
Forte la densità metaforica, sinestesica e semantica che non pregiudica la facilità d’interpretazione delle composizioni a volte sottese ad una struttura anarchica ma che non sfiora nemmeno l’alogico e l’autore riesce spesso a produrre una notevole linearità dell’incanto.
Nella poesia eponima nell’incipit l’autore scrive due suggestivi versi: abbozzano i miei piedi/ ombre di desideri e con il riferimento ai piedi che servono per camminare si simboleggiano le strade del cammino della vita e vengono dette le tasche colme dalle quali fili d’argento in lampi occhieggiano sui rami. che guardano il mattino e il poiein d’Isetta è sempre esercizio di conoscenza consapevole e acuto.
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Raffaele Piazza
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