domenica 2 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA


**Raffaele Piazza: “Del sognato” – Ed. Miano (II edizione) 2023 – pagg. 60 – € 15,00 -
“Ripercorro passaggi di luce, tunnel del tempo/ di te se entro nella camera dell’adolescenza/ ritrovo il tuo dono di ora, quella foglia o scheda/ telefonica di futuro anteriore. Vado dove il mondo/ finisce e il duemila riinizia./ Nell’angolo retto della stanza.”
La figura femminile sconfina dalla pagina e arriva al lettore con le sue tinte, le sue voci, i propri odori, le proprie passoni, le strane illusioni, le continue immersioni nella natura, con la quotidianità del presente e con quella del passato. Come in un diario il poeta prende appunti degli eventi in chiaroscuro, ne riassapora le assonanze e stempera il ricordo per poter ancora una volta dominare la rarefazione del pensiero dominante, con interazioni deboli e forti allo stesso tempo.
E’ per Raffaele la necessità di un canto che non conosce interruzioni, come voler perfezionare l’infinità di un sentiero, che egli cerca di percorrere tra il sogno e la veglia, come una catarsi che possa rendere luminose le ore che trascorrono minacciose.
Egli gioca con le parole in distanze sempre più abbreviate e propone con frequenza alcuni neologismi che sembrano coniati con il mantice che alimenta il fuoco. Così da indagare con più precisi strumenti del pensiero la complessità tra la vita quotidiana pregna di vacuità ed il vortice delle illusioni che possono rendere un’agglutinazione in virtù degli elementi eterogenei, che anche nella memoria hanno pulsioni in cortocircuito.
Le pagine si offrono con pennellate dai variegati colori, come in un susseguirsi di angolazioni e diffrazioni, precise incisioni sulla tela di un’artista abbagliato della luce. “Doni azzurri tolgono il mal d’aurora:/ nella luna, avanzano/ in oasi e tutto esatto avviene/ salvezza delle onde per il poeta:/ appartiene a noi quella conchiglia di luce,/ Cypraea o Marginella ai limiti della/ sfera del tuo seno, dell’incanto/ dell’anima o delle mani.”
Fotogrammi nei quali la comprensione verbale funge, con voce autorevole, da collante per un linguaggio di costante relatività capace di rielaborare tutte le realtà spazio temporali che si affollano nello sfibrarsi del giorno.
Il tutto è una delicata fusione di immagini, che sembrano fornire un indizio concreto, quasi fisico, della corrispondenza tra l’illusorio e la inestinguibile passione della parola.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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