venerdì 28 febbraio 2025

POESIA = ADA RIZZO


***** "Donne"
Donne che sostengono un mondo incerto e sospeso
Donne che se abbassassero le braccia il cielo stesso cadrebbe
Le vedi? Sono forti come bianche scogliere sferzate dal vento di maestrale della vita
Le senti? Spesso cantano al buio ma non sono folli, si fanno coraggio per scacciare la paura.
E la notte sognano un futuro di burro che la mattina a colazione spalmeranno sulle loro fette di pane aggiungendo amore su quelle dei loro bambini.
Sono forti perché non hanno avuto altra scelta, ma hanno bisogno di un abbraccio rotondo e di tempo e di tenerezza per affrontare la violenza che danza nel buio.
Nel silenzio della notte si asciugano le lacrime, raccolgono i sogni e li custodiscono come piccoli bagliori per illuminare un'alba ancora incerta.
Le loro mani intrecciano coraggio, forza e fragilità in un ordito invisibile che avvolge e sostiene la loro anima
Mentre il mondo si muove in balia dei venti, le donne restano salde e irradiano luce come un faro in mezzo alla tempesta
Una, nessuna, centomila donne che a passo leggero e inarrestabile percorrono il loro cammino e brillano
hanno scelto di denunciare la violenza travestita d’amore…
hanno scelto di continuare a risplendere,
nonostante tutto!
*********
"Mi hai lasciato un dono"
Ero una bimba quando il dolore mi ha presa per mano.
Non volevo diventassimo amici ma lui era molto più forte di me.
Come impalpabile cenere si è attaccato alla pelle,
il suo sussurro gelido ha avvolto i miei pensieri.
All’inizio era un vento freddo che non sapeva dove andare e
portava con sè doni indesiderati:
giorni lunghi, affilati come lame,
ore battenti su un tamburo inascoltato.
-
Per molto tempo il mio cuore è stato una eco nel silenzio di stanze vuote,
ma ecco, inaspettato, arriva un momento,
vedo con nuovi occhi, osservo l'indifferenza del mondo, la solitudine
la povertà materiale e quella intellettuale,
l’angoscia che non dà tregua quando la nera signora bussa alla porta,
la promessa di Dio che giura di esserci ma non c'è a raccogliere il dolore e i sogni infranti di un bambino, carne viva di guerra che non può avere futuro.
Ho guardato il dolore e ho avuto pena di esso,
l'ho preso per mano, accarezzato,
medicato con bende di emozioni e di parole,
ho scrutato i suoi occhi,
un nero baratro di paura,
di sogni precipitati, singhiozzi, urla silenziose.
L'ho abbracciato ed esso si è trasformato in forza, tenerezza.
E’ divenuto una risata, una luce,
si è fatto trama e ordito, intrecciato con fili di coraggio e speranza
Così, lo porto con me,
compagno scomodo, ma anche insegnante.
Un amico che mi sussurra:
“Guarda alla vita, è un sublime mosaico,
è nel caos dei frammenti, nelle fessure che passa la luce “.
-
Il mio dolore era una pallida stella cadente, ora è luce.
Ascolto la mia anima, avanzo nel mio cammino,
conosco la bellezza che si cela in ciò che abbraccio.
Ho incontrato il dolore,
lo ho accolto e lui mi ha lasciato un dono…
*****
Ada Rizzo-

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