SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO
Nota di lettura di Carla Malerba per “Dissolvenze e sussurri” di Antonio Spagnuolo - ed. La valle del tempo 2025 -- pag. 60 - € 14,00
Ho letto sempre con curiosità e attenzione le raccolte di Antonio Spagnuolo, poeta molto noto non solo negli ambienti letterari partenopei, ma anche in quelli nazionali e internazionali per essere stato tradotto in molte lingue. Dalla sua biografia si evincono i suoi studi classici, la brillante laurea in Medicina, l’amore per una sola donna.
Amore, paesaggio e cromatismo connotano i suoi versi di note del tutto particolari e di cadenze e di effetti in modo tale da tale da renderli inimitabili. Tutto questo affiora in ogni sua raccolta e amplifica la sua capacità descrittiva fondendo sentimento e sonorità del verso che diventano così parte integrante del suo canto.
Ritrovo oggi leggendo “Dissolvenze e sussurri”, non solamente la musicalità di molte sue raccolte, ma anche l’efficacia descrittiva dei versi:
“Anche la luna riflette le illusioni/ che la notte prepara tra le onde/ mentre luccica il ventre tuo nel mare/ tra sorrisi e perle luminose” (“Riflessi” in “Svestire le memorie”)
E ancora in Futili arpeggi (2024) ecco apparire immagini di fascino assoluto nella poesia “Policromie”:
“Abbagliano le scie dall’ampio raggio/ nel brusio di quelle metamorfosi/ come risacche dalle diafanie …”
D’altronde, nel suo giovanile, classicheggiante “Ore del tempo perduto “(1953) con nota di Umberto Saba, risplende nella poesia” Maia” l’idillio di natura dove i colori si stagliano netti: il “rosso vermiglio del cielo sereno”, i biondi capelli di una donna come una fantastica torcia e il giallo delle ginestre mentre Maia appare: un quadro di colori e sensazioni, opera dei sapienti versi dell’allor giovane poeta.
Se oggi i moltissimi poeti presenti nel panorama nazionale e internazionale cercano di distinguersi l’uno dall’altro, Spagnuolo non ha mai avuto bisogno di ricorrere a certi espedienti: la sua lingua è forbita, ma non ricercata; le sue immagini ti camminano accanto, i suoi sfondi li suggerisce l’incantata natura campana e lì il poeta crea, a getto quasi ininterrotto, la sua favola bella, la perdita dell’amata, il sogno tormentato dall’assenza, le dolci visioni.
I temi della raccolta si fanno fin dalle prime liriche evocativi e misteriosi. Sul video si sfuma la realtà inglobata dall’azzurro, come recitano i versi e il blu si colloca un po’ ovunque: sulle mani, su onde che già lo possiedono, sui segreti che la poesia vuol nascondere. Sono versi che giocano con l’azzurrità dello schermo mentre egli scrive, mentre il mouse rincorre i ricordi, ricercandoli invano.
Spagnuolo è stato sempre fedele ad una ricerca poetica interiore in nome di un amore mai svanito, mai abbandonato. Cos’è quindi per lui l’immagine dell’amata? Questa volta Spagnuolo per rincorrere la sua finalità utilizza la visione di fotogrammi e pixel per immortalare il suo sentimento, per inseguire il suo passato felice.
Cerca la meraviglia nei colori da cui sempre è stato attratto, la sua anima soffre e rincorre nel sogno la grande illusione. Ma questo gli comporta talvolta la caduta della gioia, seppur effimera, quella cui non vorrebbe rinunciare mai.
Sembra che il suo alter ego gli sussurri: “Prendi parte, poeta, alle chiassate festose, non rinunciare ai paesaggi silvestri o ai colori delle marine, ai segnali d felicità che ti vorticano intorno!”
Ecco, i colori, i colori del mondo sembrano essere protagonisti di molte liriche di Antonio, in visita alle mostre di pittura dove lo colpisce un “arlecchino inciso sulla tela”:
= Un arlecchino inciso sulla tela
porge stupore danzando in bianchi cerchi
Prende vita l’arlecchino in un mondo altro da quello del quotidiano e il poeta pare, osservandolo, che si immedesimi nel dolore della maschera: “…sicuramente s’aggroviglia l’anima/ per l’amore smarrito”
Riprende il filone del cromatismo anche nella poesia Hardback dove l’occhio del poeta rincorre l’ispirazione dell’artista, attento a scorgere le bizzarrie che ne affiorano:
= Nel trucco delle tele colano i colori
come fulgidi tocchi tradotti per dovizie
ansiose di scoprire il tempo degli umani.
E così le affinità sovrapposte, amalgamate, intersecate creano l’idea dando sostanza alle attese/ e conquistando cromatiche misure. Il dominio del colore, il rosso in particolare viene scelto anche nella poesia Tramonto rosso proprio per la sua forza, come un respiro che si spegne. La poesia che rappresenta il nucleo della silloge riassumendo ed esaltando insieme il pensiero di un poeta che ha fatto dei versi la sua essenza vitale, viene qui riportata per intero.
"TRAMONTO ROSSO"
L’ultima fiamma è rosso sangue,
come un respiro che si spegne
sull’orlo levigato dei silenzi.
Il sole ormai stremato, si ritira
dietro le ciglia dell’orizzonte intatto,
e l’ombra allunga le sue dita
sui campi, sulle case, sui volti arroventati.
È il tempo in cui più dolce è il peso
degli anni rubati clandestinamente al cuore,
quando ogni battito ora ricorda
che la fine è sull’orlo del non ritorno.
Le nuvole, le foglie in abiti scarlatti,
sfilano come vecchissimi pensieri,
e il vento porta via con sé
sussurri di giorni perduti tra il nonnulla.
Così la vita china il capo, non vinta,
ma riconciliata all’imprevisto,
abbracciando l’attimo nel quale eterno
tutto tace, e tutto resta impietrito nel miraggio.
Nel tramonto ogni sera si riscrive
la poesia dell’ultima ora-
una bellezza che non implora,
ma si spegne, fiera, nel fuoco.
*
Credo che non ci sia necessità di parole di chiusura in questa mia breve recensione al poeta Spagnuolo e che i versi, bellissimi, di Tramonto rosso rappresentino in modo assoluto il suo percorso poetico continuo e proficuo, percorso che nella poesia italiana odierna è quello di un poeta unico per poetica e versificazione.
CARLA MALERBA



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