lunedì 21 novembre 2022

UN COMMENTO AL VIDEO ARCA DELLA POESIA del 22 novembre


** I miei più sinceri complimenti, caro Antonio Spagnuolo, per l'attenta e profonda cura con cui hai dialogato con i relatori convenuti sulla tua poetica e stilema, nella trasmissione "L'arca della poesia". Ho ascoltato con molto interesse i temi e le tematiche che prendendo spunto solo da alcuni versi della tua vasta poesia, e portano in ogni dove a perquisire, osservare, scrutare diversità, cambiamenti epocali i quali mentre si registrano effettivi, concreti, conclamano al loro fianco, sull'altra parallela, una vacuità di essere, di viversi, vivere, vedersi vivere che negli ultimi decenni sta scivolando nelle più ombratili e melmose sabbie mobili....Altro elemento molto caro a Spagnuolo il quale, intervenendo qui in diretta, lo dispiega e illumina con pacata ed anche rattristita sicurezza, nella consapevolezza di non poter essere smentito, é il sentimento della decadenza che sta deteriorando lentamente, i virgulti alti che hanno sempre portato, la linfa della grande cultura, della narrazione dell'umanità quale distintivo eccellente del transitare terreno... Spagnuolo lo dice chiaramente e con partecipata esperienza negativa, che un uomo senza memoria, è un uomo fantoccio, un uomo che si piega su se stesso e si spezza, si discioglie e dissolve lasciando di sé.... ai posteri.... non si sa cosa.... Cosa? Dunque, cosa è domanda implicita che Spagnuolo formula alla platea sensibile a costruire e fondare universi infiniti, attraverso lingue e linguaggi, affinché giammai l'uomo lasci scadere il valore, la ricchezza, la bellezza estetica, unana, sociale, politica e non solo, di narrarsi nel suo tempo e, narrandosi, costutuirsi testimone di progresso, evoluzioni e civiltà... " La Poesia è scavo"... ci dice con trasporto fisico e sensoriale, il poeta Spagnuolo... Bisogna continuare a scavare, anzi è d'uopo estendere gli scavi, in ambiti forse non ancora intaccati, per insorgere e vivificare altro ed altro ed ancora altro... perché la poesia stessa è altro, ciò che diviene in mano senza che il poeta abbia fatto nulla per forgiare quella forma e non un'altra!...Egli segue perpetuamente la scia, la fragranza, la sua essenza che annusa nell'aria, come profumo acre e delizioso d'incenso..... Complimenti, caro Antonio Spagnuolo....
ALFONSINA CATERINO

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