SEGNALAZIONE VOLUMI = DANIELE BALDINOTTI
**Daniele Baldinotti: “Solitudini sottovuoto” - Ed. L’Ortica – 2022 – pag. 56 - € 12,00
La girandola che arricchisce il ritmo è come un sottofondo musicale che tenuamente accompagna figure e visioni, ricami e memorie, abbracci e sorrisi, ritorni e illusioni. L’atto di trovarsi insieme ed al contatto della parola, sussurrata o misteriosa, diventa il momento insostituibile della creatività, che suppone ad ogni istante la manifestazione cromatica della esperienza e della consuetudine, movimento e voce della melodia che deforma ed esplode in forma di memoria o in improvvisi scintillii, affascinati dal miraggio di aver percepito la verità.
Doppia è l’attenzione che il lettore rivolge e diventa misura adeguata alla propria sensibilità che accoglie il poeta come individuo capace di anticipare le sensazioni che incedono nel tempo, trascinando di volta in volta in quella realtà che indaga la psicologia, il sub conscio, l’inconscio in rapporto con l’itinerario delle passioni e dei sentimenti, dagli estri favolosi alla sublimazione di una rivelazione.
“Ho armadi capienti/ e valige mai sazie/ da riempire./ Vi raccolgo/ speranze da costruire, inferni di fuoco con scheletri pesanti/ da smaltire,/ paradisi di luce/ con vetri trasparenti/ da pulire.” Un confessione prestigiosa per rivelare quanto sia grave il tran tran giornaliero, che attende il poeta, in un mondo che offre piaghe e scheletri per piccoli o immensi blocchi, compatti nel presente che è tutto mescolato al tutto, a ogni elemento che porta all’incandescenza o alla disperazione.
Si inazzurra, a fiocchi ammucchiati sulle labbra, quella parola che riesce a sublimare le armonie per comprendere che: “se fosse vendetta/ ad alimentare memorie/ merlettate dal tormento/ non dimentico/ di solitudine./ La meschinità/ rimane polvere/ sulle pupille di chi/ ha subito il furto/ del coraggio,/ virtù di libertà.” In una sorta di contenzioso verso il fato con domande poste a bruciapelo, destinate a rimanere senza risposte, e con sospensioni del proprio io che cerca di rendere un’idea compiuta fuori dalla cose che sembrano andare alla rovescia.
Nel dubbio che spesso assale improvviso qualche verso sprofonda armonioso per lenire l’angoscia, che il poeta vorrebbe scacciare con ogni energia, anche per venir fuori “dalla gabbia dell’orgoglio e dell’errore”. Una trappola quella della quotidianità che inconsapevolmente mette a repentaglio la semplicità dei sentimenti, che rianimano il nostro bagaglio culturale, e in queste pagine danno sfoggio di una notevole ricchezza policromatica.
Anche la memoria nella sua ampia espansione rilegge luoghi ed eventi, riassapora emozioni e speranze, lacerazioni e addii, presagi e sorrisi, strappi e sorprese, ombre e accensioni, che per associazioni di immagini interagisce con la coscienza inquieta dell’autore.
Nella forma variegata del verso breve ogni certezza del poeta si sperde mediante l’arte combinatoria, con uno smontaggio di ricuciture e connessioni, che rendono le frequenze intrise di nevralgie e diluizioni di notevole spessore.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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