SEGNALAZIONE VOLUMI = RITA FELERICO
**Rita Felerico ( a cura di ): “Di impavida poesia” – ed. Lavalledeltempo 2023- pag.136 - € 12,00 –
Con il coraggio dello scalatore e l’entusiasmo di un licealista Rita Felerico affronta il compito dell’antologia. Tema questo che da sempre dà la stura a molte discussioni, non per i prescelti, bensì per le assenze, con il risentimento ingenuo e fanciullesco di chi si reputa essenziale nella stesura in un arcobaleno poetico. Ma Rita precisa: “ho immaginato questo libro non come un’antologia o una raccolta, ma come l’armonia donata da un’orchestra, da tante diversità capaci di raccogliere i suoni – quelli della parola poetica- dal contemporaneo silenzio dal quale provengono”. Non un resoconto quindi che indichi a che punto siamo, ma un rapido sguardo attraverso alcuni autori che si ispirano filosoficamente all’ impensato. “Ma che cos’è l’impensato? Quel tempo disumano che riesce ad intersecare il tempo umano, almeno per un attimo, quell’attimo che ci permette di percepire il chi siamo, forse quel nulla di cui scrivono i poeti…”
In ordine alfabetico si presentano a questa ribalta Floria Bufano, Pietro Cardellino, Slobodanka Ciric, Floriana Coppola, Paola Crisostomidis Gatti, Stelvio Di Spigno, Brigidina Gentile, Suzana Glavas, Dalila Hiaoui, Francesco Liberti, Patrizia Lopez, Anna Marchitelli, Salvatore Nappa, Denata Ndreca, Francesco Papallo, Simone Principe. Ciascuno con la personale scheda biobibliografica, stringata ma esaustiva.
Con questo secondo volume della nuova collana “Frontiere della poesia contemporanea” (diretta da Antonio Spagnuolo e con la redazione di Pino Cotarelli, Rita Felerico, Mario Rovinello, Maurizio Vitiello) l’editore cerca, con grande saggezza, di perlustrare quelle che sono le capacità creative nel panorama della poesia contemporanea, dando finalmente ampio spazi alle voci nuove e a quei giovani che dimostrano di aver realizzato un bagaglio culturale degno di ascolto.
Non ci meravigliamo allora di ritrovare fra queste pagine anche scrittori non italiani, che con la loro produzione hanno varcato i confini per approdare ad un lido più ampio e luminoso, affiancati dalle composizioni di quei giovanissimi che si affacciano timidamente alle soglie per il Parnaso.
I versi corrono veloci, tra la “fissità che inchioda le stella al cielo” e “le campane che per tutti suonano a stormo” , tra “il dolce e bevibile come l’acqua sorgiva” e “l’alba della pace che è oppressa nei bunkers”, tra “la vita chiusa in una borsa, cartella di lavoro” e “un gesto d’amore per sanare le ferite”, tra il “canto di una preghiera” e “pietre d’inciampo in filamenti di ricordi”.
“Affrontare i ritmi del contemporaneo – scrive Maurizio Vitiello nella postfazione – non è semplice e in questo libro si leggono coinvolgimenti e si percorrono sentieri affilati per arrivare a conoscere sponde di considerazioni umorali, tra originalità e cognizioni esemplari.”
Il cono di luce si amplifica e ingloba lo svelamento dell’io in un equilibrio dalle variabili multiple, che rimuove i fantasmi e sorregge l’immaginazione.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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