lunedì 20 gennaio 2025

POESIA = GIOVANNA SANTANGELO


**
"OMBRE"
Ascolta! È la voce del silenzio!
Il Frastuono roboante del buio,
che risuona nell’oscurità.
Accompagna le strane ombre
che avvolgono la notte,
sono le stesse che governano
le coscienze pesanti,
di coloro che rinnegano la luce.
Ombre che vagano,
alla ricerca di un flebile barlume,
per apparire agli occhi
di chi non vuol vedere.
Tremule e leggiadre
come fiaccole mosse
da un alito di vento.
Tornano silenziose le chimere ,
placando gli animi trepidi
e i fervidi pensieri.
Quando le stesse ombre
tormentate nella notte,
svaniscono al crepuscolo,
di un’alba ancora vergine.
====
"PAROLE VIVE"
Melodie dell’anima
riverse su candidi fogli,
parole scandite nel vento,
trasportate come
foglie sperdute.
Trascinate nel tempo,
ricordate da menti nostalgiche.
Eterni versi di un anima folle,
che sogna inoltrandosi
nelle perdute ombre.
Immortali graffi brucianti
sulle carni di un profeta vivente.
===
"CHIEDO DI TE!"
Disperatamente ti cerco,
nei luoghi dove ti hanno
visto esanime.
Nei vicoli sperduti
sotto quei cartoni abbandonati.
Nelle case più belle
dove sembrava esserci calore,
nei gesti spontanei di un fanciullo,
dove l’ingenuità non ha più un ruolo.
Chiedo di te!
Disperatamente ti cerco!
Vado vedendo ovunque,
nelle parole stanche della gente,
negli sguardi innocenti degli oppressi,
nella mente di chi decide di porre fine ad una vita.
Negli spazi infiniti, irrespirabili, compressi, temibili, oppressi, invivibili.
Chiedo di te!
Disperatamente ti cerco!
In chi non crede più in te,
nei discorsi importanti,
di gente che conta.
Sui tavoli dove esistono
pulsanti di comandi.
Nei cuori ormai aridi
senza più germogli,
negli abbracci gelidi
di due innamorati,
nei tramonti raccontati,
nelle albe dei poeti.
Chiedo di te!
Disperatamente ti cerco!
Chiedo alla gente
dove sei finita,
come abbiamo perso il senso della vita.
Eppure io spero ancora,
spero di vederti rinascere,
in un sorriso ingenuo,
nella speranza di veder
fiorire una primula
tra le crepe dell’asfalto.
ed io chiederò di te!
Ansimante, ti cercherò,
so che esisti ancora,
tra questa indifferenza
di un mondo di perdenza,
l’unica mia speranza,
è quella di trovarti,
ma fino a quel momento
io chiederò di te,
in un’unica domanda
che mi addolora il cuore.
Dov’è finito l’amore?
**
Giovanna Santangelo

POESIA = MENOTTI LERRO


***
"Da La Roscigno Vecchia di Giuseppe Spagnuolo, Ladolfi editore 2025"
=
Che ne è stato del Novecento?
Siate empatici!
=
Ricordi la notte
del nuovo millennio?
Sembrava dovesse
portare con sé la fine
o regalare nuova speranza.
Nella piazza
ceppi roventi,
bambini buttarono
botti e botti
ridendo per la goffa
paura delle gonnelle.
=
Fu un giorno solenne,
giorno in letizia
tra le spelonche.
Poi dissero
non si poteva restare.
Il nuovo impallidì
con le sue false promesse
di carta bagnata
e tu ne moristi per essere
poi con me una sola carne.
Ti custodisco, amore,
come un paese fantasma che
custodisce ricordi,
mare delle emozioni.
=
Domattina verrà
Eva la pittrice,
dice che vuole fare
poesia della pipa.
*****
*****
"Da Lockdown, Genesi editrice, 2020"
È bastato un soffio.
Cadono alberi e torri nel nostro
piccolo mondo cesellato a colpi
di carta vetrata e rozzi pennelli.
I medici giocano a Blackjack
operando fantocci, bestemmiando
tra gli infermieri complici.
I docenti a scuola leggono
“La Gazzetta dello Sport”
mentre i ragazzi accovacciati
sotto i banchi sguazzano
nelle polveri sottili.
Il virus ci farà Santi?
ripete l’arrotino che resiste
dalle mie parti, mostrando
la luce dei suoi coltelli perfetti.
=
Ogni casa è più sola.
Le ugge tradiscono i lumi
e nessun profeta osserva
la vena della mano.
Strade in rovina, il campetto
dell’infanzia ha una spada
conficcata al centro
e un pallone rubino
avvinghiato come labbra aride
su un filo di spini.
Eleganti gesti riecheggiano
nell’aria paludosa.
Non esistiamo più.
La fede ha gli stessi occhi
di un condannato.
=
[...]
=
Quanti ponti possono spezzarsi!
La natura muta senza mutare
lasciando al posto dei corpi
una corona di luce che altri
corpi attraverseranno.
E nessun nome venga sentenziato,
ma onesti acrostici
e languide preghiere.
**
MENOTTI LERRO

POESIA = RAFFAELE PIAZZA


***"Alessia al cinema"
(Il posto della fragile)
Attimi di Alessia al cinema
fiorevole con Giovanni
nella bellezza dello schermo.
Calma di ragazza Alessia
nel fluire delle immagini
per gioco di quinta stagione
ai pensieri nell’agglutinarsi
della trama con quella del
suo film felice.
(Stasera fa l’amore all’Albergo
degli angeli).
L’adolescenza di Alessia
è una camera per due
calcinata con un poster
azzurro e un letto.
Pensa Alessia al prossimo
dono dell’amato.
Poi escono dal film per giungere
alla vita dietro l’angolo.
*
Raffaele Piazza

sabato 18 gennaio 2025

POESIA = IRIS CALIF


****
IL FIORE DI IRIS DEL TUO CUORE - IRIS CALIF
Iris è scrittrice, poetessa, ballerina, editore e traduttrice di poesie in ebraico. Si occupa delle relazioni estere nella rivista online di cultura, letteratura, arte e poesia "The Direction of the Holy Spirit Wind" ("Bekiovn Hroh") ed è traduttrice e editore di poesia globale nella rivista, nonché editore di antologie internazionali nella stessa rivista; lavora nella rivista di cultura e stile di vita: "Mokasini" e nella sezione "World Poetry" del sito letterario "Rooms" ("Hadarim").
È membro dell'Associazione degli Autori e Editori di Musica in Ebraico in Israele "ACUM".
Per la poesia "Angel of Life", ha ricevuto il Premio Internazionale per la Letteratura Italiana - Milano 2024: "LA CITTA DEL GALATEO", Premio speciale per l'eccellenza nella categoria degli scrittori stranieri da tutto il mondo, il premio 2023 come miglior poeta internazionale e Poeti, in: THE JOURNAL OF RENDITION OF INTERNATIONAL POETRY (ITRC), (Multilingue - Cina). Inoltre, è stata selezionata una delle "20 importanti Giornaliste Internazionali per l'anno 2024 da Legacy Crown’s" in Filippine (Asia).
Iris ha conseguito un diploma dalla "Unione degli Scrittori Professionisti Russi" e dalla rivista internazionale "Arina NN", registrata presso il Ministero della Cultura della Russia, per il suo contributo al mondo della cultura "Comunità Poetica Internazionale", (2022).
Ora è responsabile del Dipartimento di collegamento israeliano della rivista Hong Kong Literature and Arts; embro dell'Associazione di Artisti e Scrittori del mondo SAPS. Partecipa al Comitato Editoriale del World Poetry Yearbook 2024 (edizione in inglese) e ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa dall'International Forum for Creativity, Humanity, dal Regno del Marocco.
Iris è discendente della stirpe di Kabbalisti, benedetta dalla profezia dello spirito del cuore e dalla capacità di comunicazione e visione, che si esprimono nella sua scrittura mistica e cabalistica, dotata di tocchi spirituali dei mondi superiori e nascosti. Per lei, è una benedizione brillare con lo spirito della voce ebraica dalle profondità dell'amore, della vita e della fede nel creatore del mondo, nostro padre nei cieli.
"E mentre volo con il volo della mia anima spirituale, porterò l'aureola santa della luce della mia voce ebraica d'amore, nel mondo eterno delle ali della colomba dello spirito di Dio, pace della terra vivente". (Iris Calif)
Tre dei libri della poetessa sono già stati pubblicati: "In una lane affascinante respira Lolita" (2001), "Luna selvaggia e pura" (2017) e "La figlia di Dio" (2020); attualmente sta lavorando per il suo quarto libro. Le sue poesie sono state pubblicate e lette alla radio, in televisione, su internet, in riviste e giornali nazionali e internazionali e in antologie in tutto il mondo; inoltre sono state tradotte da poeti internazionali in numerose lingue, come: spagnolo, bengalese, nepalese, arabo, cinese, turco, assamese, russo, albanese e italiano.
Le sue poesie sono state presentate in molte mostre prestigiose e internazionali in Israele, come "Crowns of Winter" (gennaio 2023), dove una sua poesia tradotta in bengalese è stata esposta insieme a poesie di sette poeti internazionali, ciascuna tradotta e modificata in ebraico da lei. Inoltre, la mostra "Black-Red-White", ha esposto le versioni tradotte di Iris di poesie scritte da cinque poeti internazionali. Recentemente, le sue poesie, tradotte anche in cinese, italiano, spagnolo e arabo, sono state presentate nella mostra universale "Butterflies of Peace", di cui ha incluso anche le poesie di 21 poeti, provenienti da tutto il mondo, tradotte da lei stessa in ebraico.
La poesia di Iris riflette il viaggio interiore della sua anima, che guarda attraverso l'amore, sogna la vita e respira mondi sacri e nascosti. La sua poesia è simbolo ed espressione della sua vittoria sull'anoressia e della sua coraggiosa decisione di scegliere la vita e l'amore.
"E nella mia anima vivente di Iris, il mio spirito danza la voce vivente della vita sacra di Dio". (Iris Calif)
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"IL FIORE DI IRIS DEL TUO CUORE" - IRIS CALIF
"Mio amato"
Nella corona del cuore del fiore di Iris nel paradiso o,
una dorata alba dipinta nei tuoi occhi, sto versando.
La preghiera della terra umida dalla pioggia del sole sacro
la sua voce ha mutato,
=
Il vento nascosto soffia;
i segreti della mia luna selvaggia danzano
L'essenza degli abiti della mia anima del fiore Iris svesto
dinnanzi alla riva del fiume dell'aureola del tuo corpo.
Sono la ballerina nuda, il fiore di Iris vivente del cielo,
che balla nel tuo cuore dell'Iris vivente
=
Le mie labbra bagnate sussurrano la purezza della bellezza umana, all'oscurità della Notte d'amore; Respiro...
Questa notte
sto versando,
il fiore dell'Iris del tuo cuore.
=
(©️Tutti i diritti riservati alla poetessa Iris Calif")
*
La poesia: "Il fiore di Iris del tuo cuore" della poetessa Iris Calif, perlustra il tema dell'amore attraverso metafore simboliche, in cui la figura del fiore di Iris rappresenta la purezza, la bellezza e la spiritualità dell'amore che la poetessa nutre per il suo amato. La poetessa utilizza l'Iris, (di cui porta lo stesso nome), un fiore che nei miti e nella cultura simboleggia l'armonia, la rinascita e la luce, per esprimere un amore che è tanto potente quanto delicato e fragile.
Nei versi, la poetessa descrive un incontro tra l'amore umano e quello divino, dove la "corona del cuore" del fiore di Iris diventa una rappresentazione metaforica dell'unione spirituale perenne tra l'amata e l'amato. La poetessa descrive la sua bellezza come una "ballerina nuda" e il suo cuore come un "fiore di Iris vivente", suggerendo che l'amore, come il fiore, è puro, trasparente, vivo e naturale.
La sua danza, nella natura e nella spiritualità è strettamente intrecciato con la sua visione dell'amore, che appare come un atto di sacralità e bellezza in un mondo che oscilla tra la luce e l'oscurità. Il "respiro" che si fa menzione alla fine suggerisce un'intimità profonda e una connessione che va al di là delle parole, un momento di comunione taciturna e intensa.
***
Tradotto: da Angela Kosta

venerdì 17 gennaio 2025

POESIA = RAJESHRI SENAPATI GOGOI


****
(da - DIBRUGARH)
=
"AMANTI DELLA NATURA"
=
Il potere della natura
è così strano e calmo
riesci a comprenderla?
vedrai gli alti e bassi del mare
ci riesci tu a farlo?
C'è un sentimento della natura,
la vita è eterna, e a volte silenziosa
di felicità e tristezza parla.
Non c'è niente pari alla mortalità
siamo esseri umani, stanchi dei mercanti,
e siamo amanti della natura
la pace vorremmo sentire.
Vorrei portare solo ricchezza e la bellezza.
accanto agli alberi secolari.
Vorrei sentire il vento
tranquillamente sul loro tronco seduta
vorrei riposare.
So che c'è una ragione riguardo alla natura,
ecco perché essa è tutto.
Verdeggiante è anche nei momenti più difficili.
Ci sono amanti della natura tra noi
un nuovo sentimento evoca.
*
RAJESHRI SENAPATI GOGOI
(Tradotto da Angela Kosta)

POESIA = CARLA ABILITATO


** "L'eco del passo"
Camminavo
=
*silenzio*
=
tra frammenti di vento e cemento
=
*sguardi spezzati*
=
una voce mi raggiunge:
“dove va il tuo passo?”
=
*fermo*
=
l’eco risponde
al vuoto.
=
****
****
"Nel ventre del silenzio"
Nel ventre del silenzio cova il tempo,
ogni respiro soffoca parole non nate,
e l’anima si sbriciola
tra sguardi assenti e carezze sospese.
Oh, cuore mio, battito ostinato,
ti cerco tra le ombre di giorni incompiuti,
nelle crepe di un cielo che non sa piangere.
=
Ti ho trovato sul ciglio di una lacrima,
lì dove il buio accoglie la luce esitante,
e il sussurro di un attimo
si perde in un eterno mai detto.
Sei il ricordo di mani intrecciate,
un respiro caldo che sfiora la pelle,
un passo che riecheggia senza fine.
=
La mia solitudine danza col tuo riflesso,
insieme tessiamo sogni fragili,
ogni trama un desiderio taciuto,
ogni strappo un perdono negato.
=
Oh, amore, che brilli come una stella
per poi spegnerti nell’alba,
sei l’urlo che squarcia il silenzio,
sei la mia eterna ferita,
e la pace che mai troverò.
***
CARLA ABILITATO

giovedì 16 gennaio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = IMPERATRICE BRUNO


**
Imperatrice Bruno: “Materia verticale”- Ed. Nulla die . 2024 –pag. 120 - € 15 –
Un parallelo, dalla calzante formula dell’imprevisto alla lega del nostro immaginario, diviene cromaticamente inciso tra le testimonianze della nostra stessa esperienza nel quotidiano e l’esplorazione della fantasia che affonda tra memorie e incursioni, tra colpi di scalpello ed emblemi del credibile . Tra il bizzarro, che sembra giocare con il simbolo, e la determinata affermazione del ponderato i versi di Imperatrice legano la fantasia al pensiero ponderato, così che la lettura aleggia tra l’analisi del probabile e il percorso di svariate entità disegnate nel sensibile.
“La tua natura è selvaggia,
è di cacciagione, di mina antiuomo,
di argine al fiume sventrato; si muove con te,
te la trascini come una figlia, per i capelli,
sveste l’atmosfera quando
entri in una stanza.
La tua natura è del sole che esplode
e che per sua natura esplode
per riesplodere
e così il muschio che ti circonda
si brucia,
i rami che a tua cornice vorrebbero vantarsi
si chinano invece ai tuoi piedi,
ogni essere grida di sorpresa e di paura
la tua natura è il profondo sud del mondo:
inguine che pulsa e che riempie
quel vuoto caldo e carnoso
di coppa umana e selvaggia.”
In parvenza si viaggia tra un incandescente clima di figurazioni, pennellate con i colori dell’illusorio, e le vicissitudini palpabilissime del quotidiano, più volte determinando un’identità che continua a girare, mai vorticosamente, tra la siepe artificiale di un limite e la vastità dell’apparente. Ed il poeta fedele a se stesso può sempre concedersi la pause del sogno ed essere contemporaneamente corsaro impegnato nelle fantasie, ma fortunatamente, come in questo caso, nutrendo sempre la sua scrittura di un lessico che abbia tutte le sfaccettature necessaria ad una cultura profonda. Ancora più incandescente se tra i versi infiamma Eros, con lo specchio che riflette le morbide accoglienze della carne e dell’amore verace, febbrile o audace, sereno o plastico, in quella levitazione che rende l’approccio una specie di tentazione che affronta una barriera insuperabile.
Il calore della donna corregge ombre e lacerazioni, visita anfratti e angolature, intreccia scoperte e resistenze, in un ritmo poetico di indiscussa coerenza, per un percorso teso quasi semprealla proiezione oltre il visibile e oltre l’inconscio.
“I miei seni sono in piedi nella notte,
nella piazza
desolata che ci stringe;
torri che fanno guardia
tenendo il collo il mento,
al presagio del tuo arrivo.”
Una poesia che si offre con semplicità e complicità in contemporanea, con soluzioni che la poetessa trasforma in topos, tema chiave di un racconto che accede al simbolo, e si piega agevolmente nella realtà oggettiva.
Tensione tra i richiami della vita e dei desideri, tra l’atto di fede religiosa e il sussurro, tra gli spazi del presente e le fulminazioni della memoria.
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ANTONIO SPAGNUOLO