sabato 29 agosto 2015

POESIA = RAFFAELE PIAZZA

"Alessia sotto la pioggia agostana"

Caldo d’agosto a toccare
di Alessia l’anima di 18
grammi, pioggia ad accadere
nella conca di tramonto
per ad ogni passo resurrezioni.
Bagnati di Alessia i capelli,
attimi rosapesca nell’interanimarsi
Alessia con la spiaggia
di sabbia dove ha corso e
impresso impronte scalza
giocando alla California.
Si staglia in azzurro campita
una nuvolacavallo ad.
entrare in un rigo della mente
di ragazza Alessia,
in suadente continuazione
con la rosa rossa coltivata
nella camera con pazienza.
*

"Alessia e il limbo duale"

Chiostra di sera ad avvolgere
di Alessia la rigenerazione
di gioia. Chiaro sembiante
di freschezza sulla pelle
di ragazza nel detergere ferite
di molte notti.
Entra nel limbo duale
della camera Alessia,
una soglia da consumare in due,
viene Giovanni, la prende
e fa l’amore Alessia per gioco
dell’incanto, silenzio
nella bocca (non mi lascia).
*

"Alessia e le rondini azzurre"

Albereto di pini nell’entrarvi
ragazza Alessia tra i flussi
delle linfe a rigenerarla.
Sembiante di cielo e le
rondini azzurre da osservare
in giochi ed arabeschi
a scrivere con i voli aerodinamici:
Giovanni non ti lascia.
Estasi di Alessia nell’avvicinarsi
alla vita (pensa all’esame d’
Italiano superato e alle tasse
dell’Università pagate).
*

"Alessia e l’albereto fantastico"

Sera di laminaostia di luna
in di ragazza Alessia gli occhi
fino a di 18 grammi l’anima.
Esiste Alessia pari a un presagio
di vittoria del sogno più soave
specchio, immagine di donna.
Alessia tenta il mare della
memoria e una barca e una
lenza trova, il pesce azzurro
pescato di rinascita segnacolo.
A poco a poco la nebbia a
diradarsi nell’albereto
fantastico.
*

"Gita di Alessia"

Auto nera di Giovanni
a portare di Alessia la gioia
fino al molo per l’aliscafo
per Capri. Poi in attimo
d’infinito si guardano
negli occhi ed entrano.
Mare polito dagli oblò
a entrare nell’anima di
Alessia di 18 grammi.
Si sposta l’orizzonte
a ovest della vita: Alessia
abbraccia Giovanni nella
pace del bianco delle onde.
Cullati da maree l’approdo
dell’isolafiore trasale
Alessia, del gabbiano il candore.
*
"Alessia e l’auto"

Fiorevole dono di Giovanni,
una Nissan verde petrolio,
auto del sogno di Alessia
per i 18 anni contati come
semi. Seni più rotondi e
grandi per Alessia nel coltivare
con pazienza la voce
più bella, pari a suono
di rosa conchiglia nella mistica.
notte. Poi tolta dalla tenda
collima il desiderio con il
pensiero. Nuda allo
specchio si vede più sexy
per Giovanni. Al citofono
il sole. Si accende Alessia
di desiderio nel rispondere.
Poi scende allo scoperto
ansia stellante a divorarla:
apre lo sportello, entra.
*
"Alessia primaveravestita"

Nell’attesa coltivata con pazienza
degli occhi pari a pianta verde speranza,
ragazza Alessia primaveravestita
in limine alla vita e agli albereti
dell’anima di donna, una margherita
spoglia tra le mani, m’ama, non m’ama,
petalo dispari della buona fortuna
nell’avvicinarlo alla vetrina dell’anima,
il sogno più bello vive nel segreto
e si racconta a se stessa nuda
come una rosa (Giovanni attende).
*

"Alessia al cinema"
(Il posto delle fragile)

Attimi di Alessia al cinema
fiorevole con Giovanni
nell’interanimarsi con lo schermo.
Calma di ragazza Alessia
nel fluire delle immagini
per gioco di quinta stagione
ai pensieri nell’agglutinarsi
della trama con quella del
suo film felice.
(Stasera fa l’amore all’Albergo
degli angeli).
L’adolescenza di Alessia
è una camera per due
calcinata con un poster
azzurro e un letto.
Pensa Alessia al prossimo
dono dell’amato.
Poi escono dal film per giungere
alla vita dietro l’angolo.
*

Raffaele Piazza

SEGNALAZIONE VOLUMI = BONIFACIO VINCENZI

BONIFACIO VINCENZI : "LA BAMBINE DI CAROLL", Ed. LietoColle 2015- € 13,00
Ci sono libri che ti segnano per il piacere e il senso di benessere che ti lasciano dopo la lettura, altri ti lasciano qualche conto in sospeso o interrogativo aperto, e poi ci sono quei libri che ti inquietano con una tale tensione che ti accompagna come una seconda pelle ti costringe a fermarti e a tentare almeno di formulare delle ipotesi sul sempre valido: Chi siamo e dove andiamo!
Quello di Vincenzi rientra in quest’ultima categoria. E lo si avverte già dal titolo e dall’immagine della copertina. Così, il richiamo al capolavoro di Carroll rimane un punto di confronto indispensabile. La discesa nel mondo dell’inconscio di Alice fa da contrappunto alla salita invocata già dalla prima poesia del libro di Vincenzi: nessuno ama la salita…
Ci viene allora naturale interrogarsi sin dall’inizio sul ruolo della scrittura come luce sulla realtà invisibile, sul suo dire ciò che crede, che, tuttavia, è l’unica vera realtà.
È stato spesso detto che questo libro sia un invito alla meditare sul senso dell’uomo in questa vita, ma per me, più che un invito alla meditazione sembra un lancio di guanto (magari simile a quello del Coniglio Bianco di Alice), una sfida dinamica e acrobatica a considerare e cancellare allo stesso tempo tutte le certezze, diventare bambini, con la saggezza degli adulti. In poche parole, una sfida per esplorare fino in fondo, qui attraverso il linguaggio, le paure, le conoscenze, la morale e sondare bene quella realtà superiore che sembra statica, ma tale non è.
La poesia di Vincenzi si sviluppa in sentieri che ricordano molto lo sforzo mitico di Sisifo, si sale e si ricomincia da capo. Si diventa un Nulla per potersi mettere in ascolto del canto: un pugno chiuso/un cielo e un mare di carta….e cercare di afferrarlo ti prego vita/ torna a cantare/ da quella bocca che non conosce il canto
Il poeta consapevole del fatto che niente è reale, non vuole rimanere spettatore della vita, anche se questo è secondo lui l’aspetto predominante, ma insiste nel volerci condurre oltre “l’incanto dell’indifferenza” perché poi chissà ”se ci aiutiamo potremmo amarci per sempre” .

Il viaggio di Alice inizia nella tana del Bianconiglio, il viaggio di Vincenzi inizia in un bivio, non importa quando e dove, sappiamo solo che per poter veramente vedere è necessario che vengano stravolte le percezioni sensoriali, in una dimensione precaria dove la logica sembra essere ridondante. Il tempo e lo spazio si sgretolano e quell’area più oscura della psiche inizia a manifestare i suoi meccanismi paradossali.

Siamo qui nel tuo sangue,
gridano gli assenti
mentre la morte fa un altro giro
a spegnere di sguardi

La legge del non-sense può essere una chiave di lettura non per il modo in cui la Vita accadde. Sarebbe sufficiente ripassare al setaccio i ricordi e la memoria per capire che si ci si è incamminati in un mondo che non ci appartiene dove un cristo pentito torna ogni notte sulla terra e grida .

E allora se tutto è un non – sense e il mondo con le sue convenzioni una continua prigionia qual è il compito dell’uomo? O meglio, quello del poeta? Beh, in questa raccolta sembra che prima di tutto bisogna diventare capaci di cogliere il Tempo nella sua vera essenza di staticità e immutabilità che però sotto la spinta della scrittura e del desiderio personale può piegarsi a ciascun bisogno individuale.
Sarebbe forse utile riportare un riferimento alla sottile riflessione di Agamben in Uomo senza contenuto. Dopo Hegel, l’unità tra l’identità soggettiva dell’artista e la materia si spezza e accadde una lacerazione radicale, quindi abbiamo due poli, i contenuti in una dimensione inerte e la libera soggettività del principio artistico, al di sopra dei contenuti come super partis, che può richiamare o respingere secondo il libero arbitrio.
L’arte diventa così libertà assoluta, e potrebbe non aver bisogno di nessun contenuto, perché può soltanto misurarsi alla vertigine dell’abisso.

Ci sarebbe da aspettarsi altro
dalla geografia degli archetipi
più sentieri forse
e un divincolarsi di fiamma
da un piano all’altro dell’essere

La coscienza in evoluzione del poeta non può stare intrappolata nella ristrettezza, la ricerca del senso come Via, che il bosco (per restare nell’intertesto di Alice) continuamente indica e smentisce si compie in un tempo che è quello del desiderio.
-"Che roba! Roba dell'altro mondo! Tutto il mondo, oggi, è roba dell'altro mondo! Gridava Alice durante le sue trasformazioni nei meandri della psiche, un valido esempio questo come il Sé è l’Altro, il proprio essere per se è come essere fuori dal sé, solo così si ci si può riconoscere in quel principio assoluto della verità più alta dell’esserci al mondo.
Bonifacio Vincenzi non esce sconfitto dal confronto con il “vero fluire della vita”, anzi, lo scorrere nell’immenso mare degli eventi dell’essere, senza domandarsi più il perché delle cose, o in che modo queste possano essere possibili, lo porta a sentire solo quel sovvertimento di tutte le certezze, e le verità per poi demistificarle. Per la poesia tutto è probabile.
Ecco, allora, la possibilità di salvezza: essere coscienti della molteplicità delle maschere che ognuno indossa, sfuggire alle regole imposte e dalle convenzioni e manifestarsi in poesia, la maschera nuda per eccellenza che riesce ad esorcizzare e ad essere ciò che è davvero, identificandosi di volta in volta con ciò che vuole e credendo a tutto ciò a cui il vero io dice di credere.

Dall’albero pendono arance
in nessun luogo i sogni
diventano realtà

Attenti, dunque, sembra allertarci Vincenzi, alle bambine di Carroll, che ti possono prendere per mano e costringerti a vedere realmente perché, quella che più conta alla fine, è una strada nel deserto, tutta da rifare, tutta da attraversare.
**
GRISELDA DOKA

domenica 23 agosto 2015

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO

"Agosto”----
Agosto spezza il suo calore nella calca
giù in riva, sbavante di risacche:
simbolico s’avventa nelle onde
a inanellare il futuro dei fantasmi.
Ogni capogiro stacca agli scogli
l’abbandono delle forme del nulla,
quasi scadenza dell’annientamento
che confonde il tremolio delle gocce.
Irreale la recita del vento che scioglie gli umidori,
per chi potrebbe piangere i silenzi
nelle irrequiete bestemmie.
*
“I love you”----
“I love you” , che sei stata il mio destino,
che hai illuminato ogni mio gesto
per rincorrere il cielo nei smeraldi.
Non lasciare che gli occhi si rinchiudono
ancora una volta col grigiore
in questo immenso dipingersi,
ora che le lacrime disegnano pareti
nel mondo bruciato dalle angosce.
Un battito il soffio dei secondi
ed il tempo è finito !
Nessuna parola ripete quell’amore
che ha sfumature di favola,
e fu la tua malia.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

domenica 16 agosto 2015

SEGNALAZIONE VOLUMI = CHIARA OLIVERO

CHIARA OLIVERO, “Geometrie della notte”, Pasturana (Al), puntoacapo Editrice, 2014, pp. 53, euro 8,50

Chiara Olivero nasce a Casale Monferrato nel 1980; “Geometrie della notte” è la sua raccolta di esordio.
Il testo non è scandito in sezioni e, come scrive Roberto Agostini nell’introduzione, rimanda alla tradizione lirica; si nota l’influenza di vari modelli, dall’idillio dei Greci e di Leopardi ai testi dei crepuscolari.
Quella dell’autrice è una poetica del nitore, caratterizzata da una vena neolirica pervasa da rarefatta dolcezza.
La forma è levigata e controllata nel suo svolgersi attraverso il ritmo cadenzato, elegante nella sua vaga musicalità e l’io-poetante è molto autocentrato.
Nei componimenti la poeta si rivolge spesso ad un tu, del quale quasi ogni riferimento resta taciuto, e si può presumere che si tratti della figura dell’amato.
Il dettato che connota la raccolta è permeato da chiarezza, limpidezza e luminosità, qualità che emergono in un tessuto linguistico che presenta spesso un tono colloquiale.
Le chiuse dei componimenti sono spesso di tono alto e caratterizzate da accensioni subitanee.
Seguendo il filo rosso della lettura di “Geometrie della notte”, sembra di inoltrarsi in un sentiero terso, di respirare un’atmosfera cristallina, anche quando la Olivero, e questo avviene spesso, tocca temi dolorosi come il male di vivere e la difficoltà di affrontare la quotidianità.
È implicito che proprio la pratica del poiein, secondo la Olivero, sia il miglior antidoto per affrontare la vita, che non è poesia, ma che nella vera poesia può trovare il varco, per citare Montale, per emergere dalle difficoltà; difficoltà connaturate all’essere sotto specie umana, per dirla con Luzi.
Il tema del titolo trova la sua realizzazione in “Geometrie”, uno dei testi più alti della raccolta, nel quale Chiara afferma di essere stata una linea retta, che voleva essere un cerchio e che ora è solo un punto sperso nell’universo, invisibile agli occhi e che nessuno vedrà.
Le stesse “geometrie” trovano il loro senso notturno nella tematica espressa nel componimento “Anestesia”, che apre il libro, nel quale l’autrice descrive il rinvenimento della pace del corpo e dell’anima proprio tramite un evento carico di angustia.
Qui l’anestesia stessa è detta come un balsamo dolce che scioglie i nodi intricati del cuore, quasi come una droga o uno psicofarmaco.
Oltre ai toni dolorosi e ombrosi sono presenti nel testo spesso situazioni gioiose e quasi idilliache, che fanno trasparire luce e forza
Statisticamente sono proprio le poesie ottimiste a prevalere, venate da un grande amore per la vita e da riflessioni profonde sull’esistere, sentimenti che fanno da vettori per versi modellati secondo il tema della speranza.
Elemento costante, nel tessuto linguistico dell’autrice sono la precisione e la leggerezza di versi molto ‘scattanti’.
L’aggettivazione è frequente e porta al delinearsi di molte sfumature semantiche; tutti i componimenti sono icastici e bene cesellati con raffinatezza sulla pagina.
La chiave interpretativa del testo consiste in un approccio consapevole alla vita e alla bellezza messe su un piano di reciproca osmosi (ci sono profondi richiami che vanno dall’una all’altra).
Questa fede nella forza salvifica della parola poetica è messa bene in luce in “Il poeta”, composizione nella quale con parole semplici ma non semplicistiche, Chiara afferma, rimbaudianamente, che il vero poeta è un veggente.

Raffaele Piazza


mercoledì 12 agosto 2015

POESIA = MIRIAM ESPOSITO

"ALI INFRANTE"

Credere, con te, di raggiungere l'infinito.
Sognare, di stringerti a me fortemente .
Volare, verso fantasie indefinite.
Svegliarmi, e cadere sulla terra,
rovinosamente!
*

Miriam Esposito

lunedì 10 agosto 2015

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA

Raffaele Piazza: "ALESSIA" -Associazione Salotto Culturale
Rosso Venexiano – Roma – 2014 – pagg. 119 - € 12,00
*
Un testo di poesia contemporanea con forti richiami a temi e stilemi della poesia classica. Nell’invocazione ad Alessia, alla Musa (colei che protegge), non è più il poeta l’umile sottomesso al mistero della Poesia, ma l’artefice di un’intimistica quotidiana conquista (ascoltami nel dedicarti il mio/tempo migliore, a dire di te/poi in presagi di gioia ti penso/nella festa a casa dell’amica/farsi parola). L’invocazione non è il prologo ma un “segnacolo” che funge da segnalibro “per la vita in versi” che esplode improvvisa con immagini di grande lirismo (legate alla natura e all’essenza primordiale delle cose, immaginata come una pioggia amniotica che sempre ritorna purificatrice “sui campi dell’essere”) nel quotidiano “scenario di savana urbana” dove, invece, predomina un tono narrativo.
Alessia è un «libro in poesia». Non una raccolta di poesie, né tantomeno un canto dei libri vissuti (Melville, Plath, Pasolini, Merini, Bellezza), dei giorni e delle gioie più volte “squadernate” nel testo per ricomporsi all’apparire della poesia, della musa ispiratrice. È la rappresentazione poetica di un cuore che racconta la storia dell’amore, tra alti e bassi, attese e conquiste, in continuo rinnovo nell’arco temporale di quasi trent’anni. La trama non sta nell’indice, nella successione apparentemente esatta del naturale accadere degli eventi, evocati dalle date in calce e nei titoli delle poesie, bensì nella semina degli anni “contati come semi”, degli “esami dell’amore” che mai finiscono in costante ricerca di strategie, nella speranza di un futuro raccolto ( … e ci sarà raccolto). Un racconto “atemporale”, nel continuo intercalare di ricordi e d’immagini dell’Amore presente che solo il verso poetico può eternare … per gioco di qualcuno/ che l’ama e sta infinitamente/in pensiero nel dirle le parole.
In tal senso, “Alessia” si può considerare un “poemetto” sull’Amore che, con stile e forme classiche, rielabora il tema con nuovi concetti, che possono essere gli originali “pensieri paesaggio” del poeta come espliciti richiami a temi e poetiche del recente Novecento.
Nel «libro in poesia» non si canta più dell’Amore infinito dei romanzetti “rosavestiti”, richiamato in modo sarcastico nei colorati accenni al linguaggio corrente e modaiolo (quell’amore infinito che, in altre epoche, veniva dalle divinità donato o concesso), bensì dell’amore terreno, concreto e definito nella realizzazione umana come dimensione dell’essere. Un amore legato alla semina, alla cura e al raccolto di una vita, nel tentativo di “fuggire dal tempo degli orologi”, dalla “clessidra della scrivania” del poeta. Il tutto in una dimensione naturale che la poesia rivela al poeta in una forma “epifanica” rappresentata dalla bellezza della natura e dagli animali che parlano e raccomandano “attenzione” all’uomo. Lo riconducono alla sua originaria natura. Forse non è un caso, una fortunata coincidenza, ma la trama del libro inizia proprio “verso l’Epifania”, un «giorno di poesia» caro sia ai poeti accademici italiani del XV e XVI secolo, che si radunavano per veglie e versi estemporanei (la cosiddetta “befanata” ), sia alla poesia popolare e goliardica. In tal giorno, infatti, secondo un uso antico è dato il dono agli animali di parlare agli uomini, in un rovesciamento di ruoli e di sentori ( Ha dato in questo dì di befania/La gran fata Morgana privilegio/C’ognun possa saperla o buona o ria/Ed éssi vinto del divin collegio/Di voi parlin sta notte gli animali,/Secondo i merti, le lodi o 'l dispregio, scrive un anonimo poeta fiorentino in un prologo di una “befanata” del 1530).
Nell’amore terreno della contemporanea “Alessia” si vive in una dimensione concettuale moderna, “duale”, lontana persino da quell’arte d’amare, cara al pensiero occidentale cristiano, come dono esclusivo nel ricongiungersi con l’oggetto del proprio desiderio in un nuovo essere, tramite un’attesa purificatrice risolta nell’incontro finale, secondo lo schema classico, con l’amato o la divinità. Alla fine, si nasce, si vive e si muore da soli. Si ama intensamente anche in due, con tutti i vantaggi e i rischi possibili, che solo l’ispirazione o l’anelito poetico ricongiungono, eternano, cantano in modo compiuto. Come nel ritratto della modella amata, il pittore racconta e dona la propria arte; nel dedicare il suo “tempo migliore” il poeta dona all’amata il proprio essere. La poesia nel racconto dell’amore come un dono prezioso e la realizzazione compiuta della propria personalità, nella consapevolezza dell’altrui individualità. Alessia è l’Amore, con la A maiuscola, in tutta la concreta, profonda, talvolta anche critica, debole e contraddittoria dimensione umana.
Il «libro in poesia» racconta inoltre di un mondo interiore, quasi visionario, in cui le immagini presenti e ricordate vengono dalla poesia catturate e rielaborate nel verso, con una sensibilità e una fantasia mediterranea di colori, dove il viatico del poeta resta l’azzurro degli occhi di Alessia: “Immensità dei viaggi degli occhi/di Alessia verso il cielo/azzurro nell’azzurro oltre forme/di nuvole, un cavallo, un pesce/ una gazzella…” . Un quadro post-moderno, come l’annunciazione della nuova vita ( di annunciazione post-moderna si parla espressamente nel testo), in cui nell’azzurro campito ti puoi imbattere con le fragole, frutto dell’amore, le mele rosse segno della gioia, le conchiglie colorate dono del mare e dell’amante, le comete e le cose più strane a “stellare” la semina degli anni, la visione del cammino. Il tutto, in un mondo moderno estremamente liquido (come nella definizione di Bauman) dove tutto può essere modellato e niente ha ormai contorni nitidi, definiti e fissati una volta per tutte; dove si vive bene (o sopravvive) nuotando (l’“esistere nuotando” dell’adolescenza di Alessia). Un bozzetto poetico che ricorda certe influenze della Pop Art degli anni Sessanta nell’interpretare la realtà con intelligenza ed eleganza, in un divertente gioco d’immagini e poesia, in cui gli elementi primari della natura si mescolano ad oggetti e vicende della vita quotidiana, in modi leggiadri e fantastici, sottolineati con una certa ironia, cara al poeta. Il libro si legge facilmente, di getto. Si condivide anche interiormente, rischiando quasi di cadere nella scena di un quadro di Ghelli o di Alinari, se non per quel richiamo costante (“attenzione”) del volatile impiccione che alla realtà ti riporta. Magari scoprirsi, tutto ad un tratto, nel proprio vissuto, pesanti come l’elefante che gioca con la terra della poesia “Alessia e la natura”.
I dubbi finali restano volutamente irrisolti: è lo sguardo autobiografico dell’amante o dell’amato a condurre la trama poetica? Alessia esiste davvero? Esiste come l’immagina il poeta? Poco importa. Come nello schema più classico del poemetto d’amore quello che cattura e convince, alla fine, è la Poesia.
*
Nicola Baronti

domenica 9 agosto 2015

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO

“Frammenti”
La musica concede arditi ritorni,
stanca di romanticismi inutili, nel volo
cede al pensiero e frantuma il meglio
della nostra gioventù perduta.
Ritmi in sintonia con le incertezze
che rimbalzano prima del fiato,
ricuciono le labbra in un giro sfiorito.
Sei sparita per chiudere ogni porta,
per ingoiare l’azzurro del mare o quei colori
incantati del sole.
Un’erosione incandescente la tua forma.
*

"SGUARDO"
Lasciami ancora uno sguardo
nei giorni in cui non trovo più parole
ed il mio passo ricorda i fili d’erba
che intrecciavano dita , nude per colori.
Le rondini avevano il girotondo
delle vertigini improvvise,
e le ombre trattenevano il sole
per la fantasia delle angosce.
Il geranio, aggrappato alla controra,
tenacemente accompagna la mia storia,
che stilla i giorni senza fantasia,
che ripete il tuo nome inutilmente.
*

ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 5 agosto 2015

SEGNALAZIONE VOLUMI = PASQUALE MESOLELLA

Pasquale Mesolella : “La costellazione dell’impossibile” – Pentalinea editore 2015 – pagg. 96 -€ 12,00 –
Inseguire i ricordi , cercare nuove illusioni , interrompere il fluire delle ore , misurare con ansia l’affanno che affoga , ritrovare le solitudini che celano angosce, una tessitura tutta tesa nella meraviglia del verso lungo, che cerca il ritmo per una sua personale musicalità. Mesolella riesce a ricucire gli abbagli della luce con i vertiginosi scoscendimenti della realtà , con una sua cadenza di colori che ricompone il segno . La poesia ripiega nelle incertezze del quotidiano nell’eco delle voci che vibrano per una nostalgia del “bagliore promettente dell’alba”. C’è in questo tragitto una tensione meramente conoscitiva ed esistenziale, che diventa quasi mito per le incertezze slittate in emozioni. Alcune ricercatezze linguistiche incontrano le estensioni del significato, che si propone spesso su di un piano classicheggiante.
ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 4 agosto 2015

POESIA = RAFFAELE PIAZZA

"Alessia e il vento d’estate"

Sera a intessersi fiorevole
con la precedente che non torna
per ragazza Alessia al colmo
della grazia.
Fresca sinfonia di vento al Parco
Virgiliano tra le alberate
dei pini in forma umana.
Alessia erbavestita pari a
ninfa nell’attendere Giovanni
al tempo della verità infinita.
Paura della felicità per Alessia
nell’attimo del fiore colto
da rinominare.
*
"Di Alessia rigenerazione"

Nella serracasa Alessia
trova le parole negli angoli
a intessersi con un filo
di voce. Parole verdi
per rigenerarsi all’ombra
del destino. Nuda allo
specchio frontale si vede
bella ragazza Alessia
prima della fragola che salvi.
Nel magma delle cose
il telefono squilla ed è
Giovanni dice: ti amo!!!
L’aria condizionata la
rinfresca, l’esame
su Petrarca è andato
bene.
*
"Alessia e il selenico fiore"

Acqua nel deserto per ragazza
Alessia fresca nel prealbare
dissetarsi. Fiore di luna tra
la bollente sabbia scorge Alessia
e lo coglie nell’interanimarsi
alla vita nella sua bellezza..
Felice Alessia mette il fiore
nella tasca. Torna nella serracasa
e per magia semina il fiore
a splendere ad angolo con
il mondo campito nella mente.
*

"Alessia protetta dalla pioggia"

Casa rosafiorevole a proteggere
ragazza Alessia nel secondo
di agosto mattino dalla pioggia.
E sta infinitamente il cielo tra
le braccia di Alessia ad accarezzarla
e di azzurro vestirla come una donna.
Avvicendarsi di stagioni nel caldo,
condizionata aria per l’anima
di 18 grammi.
Alessia, il tempo, la città.
La chiama gioia la freschezza
sulla pelle.
*

"Alessia e la rosa blu"

Cosa o rosa (blu nella bellezza
della cameraserra).
Alessia l’osserva e dei petali
il blu guarda Alessia in limine
con la vita. Fiore a entrare
nell’anima di Alessia
per resurrezioni ad ogni passo.
Si ricompone di Alessia
Il disegno del sorriso e ci
sarà raccolto nella vita,
non più esistere nuotando.
Dalle persiane nella stanza
entra il sole.
Giochi d’amore tra poco
con Giovanni.
*
"Alessia e la rosa verde"

Attimi, iridarsi della sera,
nella serra entra Alessia
nello scorgere della rosa
dei petali il verde nell’
agglutinarsi con le foglie
esatta meraviglia, speranza,
desiderio di Giovanni
a entrare nella rugiada
senza spine. Dal lucernario
vede luna, stelle e pianeti
Alessia nell’interanimarsi
con la favola, che è vita.
Poi infinita della tinta del
mare la voce ascolta
di presagi densa.
*

"Alessia e il verde"

Attimi di verde per ragazza
Alessia ossigeno a respirare
nella serra di ciclamini,
rose e ortensie. Attimi di limbo
nel parlare con le piante,
dove era già stata due anni fa.
Piove sui vetri e sulle ciglia
dello sguardo di Alessia,
la brina condensata di pareti.
Nome aurorale il filodendro
scorge nell’angolo più liquido.
Le dice: Giovanni non ti lascia.
Sorride Alessia al colmo
della grazia.
*
Raffaele Piazza

lunedì 3 agosto 2015

PREMIO DI POESIA = IL CANTO DELLE MUSE.

L’ Associazione "A.B.A.C Arte e Cultura" l'Associazione culturale musicale "Groove Academy "e Il gruppo Poeticopittorico "Racconti D'arte"
in collaborazione con la casa editrice "Palladio"presentano la I° edizione del Premio Internazionale d'Arte
“Il CANTO DELLE MUSE"
1. Il concorso è articolato nelle sezioni ; Poesia, Pittura, Musica e un premio speciale per le nuove ricerche artistiche nell'arte contemporanea.
Sez. A – Poesia in lingua
Sez. A1 - Premio speciale dedicato allo scrittore/poeta vernacolare "Emilio Esposito" per la poesia edita o inedita nei dialetti regionali con traduzione.
Sez. A2 - Favola breve e Fiabastrocca
Sez. B – Pittura
Sez. B1 – Premio speciale omaggio a “Salvatore Fiume” per la ricerca nell’ arte contemporanea (mosaico, scultura, installazione, ceramica)
Sez. C – Musica brano musicale senza limiti di genere
Regolamento sezione A / A1 / A2 (poesia in lingua/Favola breve/Fiabastrocca)

1. Gli elaborati dovranno essere inviati per e-mail all indirizzo concorsoilcantodellemuse@gmail.com o cartaceo
2. Le poesie, favole/fiabastrocche, potranno essere edite o inedite, ma non dovranno aver ottenuto un primo premio in un precedente concorso.
3. Si partecipa con un massimo di tre elaborati per ciascuna sezione, le poesie non dovranno superare il limite dei 30 versi (eccettuato gli spazi tra le strofe e il titolo).
4. Quale tassa di partecipazione è richiesto il pagamento di 10 € per la prima, e di 5 € per le successive poesie presentate. Il pagamento dovrà avvenire con una delle modalità descritte al punto 6. che dovrà contenere la seguente dicitura:
partecipazione "Premio Internazionale Il Canto delle Muse" indicando nome cognome, indirizzo, recapito telefonico, e riportare la seguente autorizzazione “Autorizzo l’uso dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 D.L. 196/2003”.
Regolamento sezione B / B1
5. Per la pittura il tema è libero ed è rivolto agli artisti di tutte le nazionalità con tecnica libera (pittura ad olio, acrilico, acquerello, vinile, sanguigna, china) e di dimensioni non superiori a 100x100. In occasione del centenario della nascita di Salvatore Fiume è previsto un premio speciale per la ricerca nell'arte contemporanea (ceramica, scultura, mosaico, installazione). Le opere dovranno essere inviate in formato fotografico ad alta risoluzione per e-mail: al seguente indirizzo di posta elettronica concorsoilcantodellemuse@gmail.com o cartaceo all’indirizzo indicato punto 6. E’ richiesto il pagamento di 10 € per la prima, e di 5 € per le successive opere presentate.
Regolamento sezione C
La sezione Musica è dedicata al duo voce e/o anche solista con pianoforte o chitarra ossia dal vivo senza l’ausilio di basi; i concorrenti hanno la facoltà di eseguire un brano inedito o edito; Il brano edito potrà essere anche uno standard senza limiti di genere (anche riarrangiato). I partecipanti dovranno inviare un video con la canzone che intendono far partecipare al concorso, all'indirizzo di posta elettronica concorsoilcantodellemuse@gmail.com o in dvd all'indirizzo: Associazione Culturale Musicale Groove Academy via Colombo, 12 Bellizzi Salerno cap 84092. La quota per la partecipazione è di 15,00 euro a copertura parziale delle spese, vedi punto 6. I partecipanti che non avrannno effettuato il pagamento non verranno selezionati. Per l’invio mediante posta ordinaria farà fede la data del timbro postale.

6. Il partecipante deve inviare entro e non oltre la data di scadenza fissata al 15 Novembre 2015 all’indirizzo specificato le opere con le quali intende concorrere , il modulo di partecipazione compilato e la ricevuta del pagamento. In alternativa, l’invio di detto materiale potrà essere effettuato in cartaceo, 6 copie di cui una firmata inviando a:
I° Premio Internazionale D'Arte “Il Canto Delle Muse”presso Associazione Culturale GrooveI° Academy via Colombo, 12 c.a.p. 84092 Bellizzi (SA)
Il pagamento sarà effettuato tramite Posta Pay con numero 5333171014280859 intestata ad Aniello Apicella codice fiscale PCLNLL53L17F48OU; la ricevuta dell'avvenuto pagamento deve essere inviata tramite email. Causale: I° Premio d'Arte “Il Canto Delle Muse” o allegato agli elaborati. Per info rivolgersi ai seguenti numeri di cell: per la sezione A-A/1/A2 345/5985835; per la sezione B/B1 338/2493029; per la sezione C 339/4859992.

PRESENTAZIONE VOLUMI = GUALBERTO ALVINO

Gualberto Alvino – “Scritti diversi e dispersi”, (2000 – 2014)
Fermenti Editrice – Roma – 2015 – pagg. 293 - € 21,90

Gualberto Alvino (Roma 1953) si è particolarmente dedicato agli irregolari della letteratura italiana contemporanea, da Consolo a D’Arrigo, da Bufalino a Sinigaglia, da Balestrini a Pizzuto, del quale ha pubblicato in edizione critica “Giunte e virgole” (Fondazione Piazzolla, 1996) e altri libri.
Fra i suoi lavori più recenti, la curatela dell’ultima silloge poetica di Nanni Balestrini, “Sconnessioni” (Fermenti, 2008), “Peccati di lingua. Scritti su Sandro Sinigaglia” (ivi, 2009), “La parola verticale, Pizzuto, Consolo, Bufalino” (2012) e la raccolta di versi “L’apparato animale” (2015).
Ha pubblicato due romanzi e collabora a riviste accademiche e militanti.
“Scritti diversi e dispersi” è stato dato alle stampe con il contributo della Fondazione Marino Piazzolla di Roma, diretta da Velio Carratoni.
Nella premessa al volume l’autore afferma che, su invito dello stesso Carratoni, raduna qui, con qualche modifica, i suoi scritti critici, linguistici e filologici sparsi in atti di convegno, miscellanee e riviste non perché li reputi degni d’esser sottratti all’oblio.
Alvino continua la sua disanima affermando che, dai suoi testi, traspare un’idea della lingua e della letteratura estremamente nitida e che quell’idea lo rappresenta in maniera compiuta.
Si chiede se ciò basta a far di questa raccolta un corpo omogeneo in cui tutto si tiene, lasciando al lettore il giudizio.
L’opera, che si può considerare appartenente al genere militante, è prefata, con notevole acribia, da Mario Lunetta.
Per quanto riguarda Gualberto è ricchissima l’estensione della sua produzione di scritture..
Nella sua attività l’acutezza di un’analisi letteraria coincide con l’energia stilistica con la quale è condotta problematicamente contro ogni estetismo.
Per estetismo, in questo contesto, s’intende ogni atteggiamento e teoria che pone al di sopra di ogni cosa il concetto del bello assoluto, subordinando ad esso anche i valori morali.
Lo scrittore si può sicuramente definire una figura eclettica, nel nostro panorama letterario, un poligrafo, nel suo abbracciare tutti i tipi delle modalità di scrittura con acutezza e notevole intuito.
Lunetta nella prefazione delinea efficacemente le ragioni sottese ai trentaquattro saggi di argomenti di varia natura e scaturenti dalle composite occasioni, dagli incontri, che costituiscono la sostanza del libro nel suo insieme.
Nell’impossibilità, in questa sede, di entrare nel merito di ogni singolo saggio del Nostro, ci si soffermerà sull’indagine dei suoi stessi strumenti critici e metodologici.
E’centrale nel discorso prendere atto della sua formazione e della sua grande capacità di scandagliare le ragioni delle poliedriche e multiformi stesure e poetiche degli autori presi in esame.
Gualberto crede fermamente nell’assunto che un critico letterario, che scriva in modo credibile, non può non essere un ottimo scrittore, capovolgendo a specchio l’asserzione di Baudelaire, fondatore della poesia moderna, che ha affermato che ogni vero poeta racchiude sempre in se stesso un critico.
Non bisogna dimenticare che il Nostro ha risentito notevolmente della lezione, del magistero di un critico – filologo dello spessore di Gianfranco Contini,
Alvino fa emergere una testimonianza sulla scrittura letteraria, desunta da Contini, come materialità concreta, che si rivela con impressionante precocità, un intento precorritore che va contro il contrasto tra concezioni contenutistiche e formalistiche.
Nel fulcro del senso del poetico, secondo Contini, viene inserito il concetto di stile, inteso come il modo dell’autore di conoscere le cose.
Ogni questione poetica è una questione di conoscenza e lo stile è sotteso ad una posizione gnoseologica.
I saggi di Alvino si collocano in un clima di crisi della stessa critica letteraria contemporanea.
Scrive Lunetta che la fisionomia della nostra critica attuale, spesso, continua ad essere desolante per carenza di autoconsapevolezza.
Essa è ancor oggi passiva nei confronti di un ambito culturale connotato dall’assoluta mancanza d’interesse per la dimensione linguistica del testo letterario.
Inoltre l’analisi degli scritti è contraddistinta da un contenutismo altrettanto esasperato che anacronistico.
Secondo la suddetta modalità, il progetto parrebbe nientemeno quello di degradare la materialità dell’opera – cioè l’opera, a puro accidente, sostituendo le leggi delle cose alle leggi dei segni verbali che l’esprimono.
Afferma il prefatore che Gualberto è esattamente il contrario del critico impressionista e notarile, e, in questo senso, il suo libro non è una raccolta – florilegio di saggi, articoli, relazioni conferenziali, ma un corpus compatto e solidale, in cui si afferma ancora una volta, sul filo di una crittura meditata e piena di estri, la ragione di un metodo.
Gualberto, a fondamento della sua opera, fa proprio l’assunto continiano secondo il quale la mira finale d’un qualsiasi dissertazione su un qualunque autore va all’integrità di questo autore.
Lo scrittore stesso, metaforicamente, va: investito da un riflettore unico piazzato in un sol punto, con le sue enfatiche sproporzioni di luci e di ombre,
E’ però tutto lo scrittore ad essere colpito dai fasci della luce, secondo i dettami di una visione globale e dell’anamorfosi.
Nell’indagare in tal modo il fatto letterario, sembra emergere un criterio ontologico.
Infatti lo scrittore e l’opera vanno radiografati nella loro essenza più profonda.
Il protagonista del testo, sia che sia un io-narrante, sia che si riveli in terza persona, i personaggi e le ambientazioni narrate, vengono fatti emergere dallo studioso, attraverso un profondo lavoro di scavo, tramite la penna, per dirla con Seamous Heaney e il suo digging.
Si tratta di un eccezionale attività esegetica e la metodologia ad essa correlata fa approdare gli esiti ad una straordinaria riproposizione testuale sotto altra luce.
Di tale sistema è stato ineguagliabile Maestro Gianfranco Contini e Alvino in “Scritti diversi e dispersi”, nelle sue analisi, fa sua la cifra essenziale, l’intelligenza della maniera dello stesso Contini, per mezzo di una sequenza di operazioni di notevole partecipazione e di grande energia.
Un lavoro di analisi interiore, psicologica e del testo, costituisce la modalità del letterato, nel suo fare venire alla luce, a trecentosessanta gradi, i molteplici contenuti negli articoli..
Scorrendo i titoli dei vari saggi si nota la notevolissima eterogeneità dei percorsi affrontati: (per esempio: La lingua sfigurata, Onomaturgia darrighiana, Sinigaglia: tecnica e pathos, Funambolismo e autenticità in Balestrini, Da Segre a Contini, Un gomitolo di concause, La filologia ermeneutica di Dante Isella, Il testamento di Sanguineti ecc…).
Bisogna sottolineare che gli altissimi e limpidi risultati, nella lettura dei testi e nella compattezza delle scoperte, raggiunti dallo scrittore, sono da mettere in relazione con il fattore x di una fortissima partecipazione emotiva e nello stesso tempo controllata, con una vera passione.
Un polemista mai estremista, Alvino, ma sempre coerente con i propri principi stilistici ed etici e severo e obiettivo nelle sue valutazioni.

Raffaele Piazza

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARIO RONDI

Mario Rondi : “Presenze” – Lubrina editore – 2015 – pagg. 40 - € 12,00 –
Con l’interpretazione luminosa e variegata dei disegni della pittrice Alfa Pietta ecco le gioiose “presenze” vegetali , animali , naturali che il poeta riesce a tratteggiare con abilità personale di notevole interesse. “Un mondo fatto di concretezza e insieme visionarietà, che prende corpo e consistenza per forza di scrittura in forma ritmicamente e stilisticamente controllate – scrive Vincenzo Guarracino nella presentazione – quello che Mario Rondi è andato costruendo negli anni, a partire addirittura dall’ ’85 , da quell’ “Erbario immaginario”, per il quale si era speso in uno dei suoi ultimi testi critici Adriano Spatola, che del Rondi sperimentalista degli esordi era stato convinto estimatore ed editore…e fino a questo prezioso mannello di “Presenze””.
Poesie scritte con le colorazioni più varie, tutte sospese in un alone di fiaba o di vitale linfa birichina, di motteggio o di solfeggio.
ANTONIO SPAGNUOLO

PREMIO POESIA = CITTA' DI MONCALIERI

PREMIO CITTA' DI MONCALIERI - per silloge edita , poesia inedita in lingua, racconto o novella inediti, racconto breve inedito su tema di attualità. Scadenza 20 ottobre 2015 - E' richiesta tassa di lettura. Chiedere il bando completo a : saturnio@saturnio.it