sabato 30 luglio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = SIMONE MAGLI


**Simone Magli: Imparando – Ed- puntoacapo 2021 - pag.32 - € 6,00
Il gioco degli aforismi è molto semplice, da un evento, una illuminazione, una sensazione, una riflessione, una contemplazione, un accadimento personale, scaturisce immediatamente la semplice configurabilità di un inciso filosofico che è capace di avvolgere l’attenzione e trasportarla verso la continuità delle trasparenze, necessarie al turbinio di una conoscenza.
Simone Magli ricama l’oggetto della indagine in una stesura caleidoscopica di dettati che si contraddistiguono per una attenta proiezione nella formula della stratificazione sapientale.
Egli rivolge, con incisive definizioni, proposte di osservazione che avviano alla rivisitazione dell’immaginario, per determinare possibili certezze.
Le parole cercano di bloccare e di definire la realtà del vissuto in una tensione continua che invita a soffermarsi più di una volta per accettare ed accertare che le totalità dei frammenti siano intrecci inevitabili per la esperienza personale.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 28 luglio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIETTA CIANCI


ANTONIETTA CIANCI: "IL DISORDINE DEGLI ABBANDONI" ED.TRANSEUROPA 2022- € 14,25
Con una nota introduttiva del professore Donato Antonio Loscalzo, degna di citazione per la sua esauriente acribia, ci addentriamo nel vortice di figurazioni che cercano di garantire la giusta interpretazione della complessità di un periodo storico che ci ha coinvolto in questi ultimi anni. La pandemia diventa allora il soggetto dominante delle prime poesie della raccolta con un ritmo incalzante e musicale che a volte è nutrita mediazione tra il quotidiano e la fantasia. Con abilità la metrica adottata dalla poetessa, quasi sempre a verso breve, è governata da un modello comunicativo addomesticabile ed allo stesso momento totalizzante, anche se il provvisorio diventa una domanda che vuole tratteggiare metafore con tensione lirica sostenuta da una spiccata insistenza del ritmo.
In molte pennellate la malinconia del trascorrere del tempo, degli attimi mai colti fino infondo, della improvvisa meraviglia per gli accadimenti, della straordinaria forza impegnata nel sopravvivere, del sorriso che perdona ad occhi chiusi, delle briciole di un universo che ci appartiene, si manifesta con piccoli gesti per accenni di scatti fotografici.
“modulando il passo/ sul ritmo/ del nostro silenzio/ giungiamo al mare/ mentre il sole di marzo/ si fa estate/ il silenzio si fa colore/ e il destino/ ci restituisce/ il tempo/ il sogno/ e la magia.” Il motivo diventa incline al sentimentalismo, su di un formulario concreto e pregno di luminosa creatività.
ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 27 luglio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = SIMONE MAGLI


**Simone Magli: “L’ultimo ermetico” – Ed. Puntoacapo – 2021 – pag. 58 - € 10,00
Brevissime composizioni in un avvicendarsi di intrecci che sembrano voler testimoniare il vociare sommesso che sulla strada polverosa ritma pensieri e frammenti balzando fuori dal petto per incidere vivaci preziosismi di poesia.
Esaustivo e ben preciso il titolo della raccolta con il quale l’autore intende svelare che la sua scrittura poetica rientra nella ricerca del vecchio ermetismo e di quello egli vuole ricevere il testimone. Un testimone ancora degno di luminosità e di prolungata preferenza per quelle scelte che la poesia cattura nella conquista dello stupore e dell’imprevisto.
Appassionata fioritura di citazioni ricamate con il proprio vissuto e dilatate in amorosa comunicazione con il quotidiano a testimoniare con delicatezza un sussurro: “canta, o dolce notte, il mio dolore,/ intreccia i miei sogni/ nella trama del riscatto./ Accogli quest’anima sfinita,/ cucila nella poesia./ Testimonia il sopruso/ di essere uomini senza un dio.”
La parola trova rivelazioni traendole dalle numerose immagini che sembra aver a che fare con il dilemma dell’insoluto, in un processo di assottigliamento destinato alla luce della musica.
Il poeta percepisce l’inquieta e tormentata tessitura della realtà, che consuma il virtuale giacimento della comunione, che è allo stesso tempo materiale e immateriale.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 21 luglio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCESCA LO BUE


"Albero di Alfabeti"
Nota del Prof. Aurelio Rizzacasa
Gli elementi centrali delle composizioni poetiche di Francesca Lo Bue sono riferibili alla magia del linguaggio in tutte le sue espressioni. Così le emozioni, la parola, gli itinerari danno luogo a una serie di espedienti simbolici, capaci di evocare e di invocare, dei significati arcani quali cifre del mistero in tutta la sua profondità. La poesia, quindi, offre lo spunto a una meditazione senza limiti.
Il presente volume affida l’immaginazione poetica a un elemento nel contempo ludico e simbolico, costituito dall’alfabeto che, a partire dalla memoria simbolica, sedimentata nei testi biblici, giunge all’attualità delle due lingue che danno luogo alle poesie della nostra autrice, vale a dire l’italiano e lo spagnolo, nel loro parallelismo semantico che prende corpo nel fluire dell’immaginazione creativa.
In questo quadro di riferimento la complessità delle immagini che esprimono i contenuti delle poesie, compie il tentativo di comunicarci pensieri, ricordi, oggetto dei significati nascosti delle parole che raccontano il mondo della natura, il mondo della vita e il mondo dei sentimenti interiori.
L’autrice riesce in questa composizione ad associare le due modalità narrative dei due contesti poetici, prosa poetica nell’introduzione, e poesia nei significati allusivi spesso nascosti nelle parole utilizzate per codificare l’espressione altamente profonda delle questioni affrontate.
La sua poesia propone una composizione nella doppia lingua, italiana e spagnola - come di consueto. Ma la singolarità di tale proposta consiste nel fatto che non si tratta di una traduzione da una lingua all'altra, bensì di un sentiero semantico in cui le due modalità poetiche delle lingue utilizzate procedono in parallelo, in una complementarità di significati che arricchisce il messaggio d’insieme.
Del resto non possiamo dimenticare che biblicamente i racconti della Creazione realizzano attraverso la parola la presa di possesso del mondo degli esseri viventi da parte dell’uomo, allorché accetta il dono gratuito che Dio consegna lui nel mondo paradisiaco dell’eden.
In tale situazione la Lo Bue riconferma l’idea che il racconto poetico sia una reale manifestazione del pensiero in tutte le sue forme espressive.
Abbiamo così dei componimenti in cui la figura dell’albero, con l’alfabeto, diventa una metafora che, attraverso i registri dei suoni e colori e sentimenti, permette di dare forma simbolica a paesaggi del reale e a vissuti dell’anima. In tal modo la produzione della Lo Bue riesce a trovare delle manifestazioni nuove e originali della sua poetica, pur conservando un’unità di fondo del suo pensiero immaginativo.
Il suo è un modo, singolarmente efficace, per rivolgersi al mistero dell’inconoscibile e per reperirne le tracce nell’inquietudine dell’esistenza.
A
Aspirazione. Dissotterrare il ritmo del tuo
alfabeto.
Acque solenni desidera il mio cuore che mastica desolazione,
aria limpida e sedili di pietra per leggere nei solchi del tuo
abaco enigmatico. Nelle
azzurre forme delle nubi fuggenti la tua
anima modella il ritmo di una
assonanza remota nel vespertino grigiore luminescente.
*
Aspiración, es desenterrar el ritmo de tu
alfabeto.
Aguas solemnes quieren mi corazón que mastica desolación,
aire límpido y asiento de piedra para leer en los surcos de tu
abaco enigmático, en las
azules formas de las nubes errantes. Tu
alma modela el ritmo de una
asonancia remota, en las vespertinas astillas luminiscentes.
Z
¡ zas! caen las aguas terríficas del Laberinto. En el
zacatín empedrado tropiezo. Me envuelve la
zaborra de crasas blasfemias. A la
zaga de tus dictamenes azules.
Záfiro que destella, en el cielo que auxilia.
Zorzal che musita en las frondas otoñales.
Zalagardas astutas, se dilata un
zarco de aguas que avisa.
*
Zaffe e si scende nei gorghi del Labirinto,
zurlando e scherzando nell’inciampo,
zavorra di viscide blasfemie,
zelo per le tue leggi azzurre.
Zaffiro luminescente della luna avvisa.
Zebra che accenna percorsi molteplici nella distesa.
zig zag improvviso e pungente ti segnala nel frastuono degli
zeppi mercati beffardi.
*
Poesie di Francesca Lo Bue

mercoledì 20 luglio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCIO ZANIBONI


Lucio Zaniboni: “I giorni della ferriera” – Ed. allprint – 2022 -pag. 134- € 15,00
Innesti di allegorie e visitazioni “a tessere sogni nel profumo dei fiori” quasi che il raccontare favole e realtà, fusi nel verso armonioso, possa ricamare atmosfere che illuminano il ricordo persistente della guerra, quando “anche la sirena alla ferriera/ mutò la sua funzione/ segnò con il fischio acuto/ il pericolo dell’incursione”. Ma si inseguono fotogrammi vivissimi, ricchi di un colore a volte nostalgico a volte sospeso alle immagini, che, dal brivido dell’attesa agli abbagli di qualche speranza, dall’attimo non più presente alle lucciole che accendono sospiri, dalle parole perdute nel crittogramma della sera al pagliaio senza più lo splendore della luce, accendono raffinate captazioni capaci di intrecciare pensose contemplazioni.
Anche le memorie si inseguono per l’arco del lungo tempo che ha inciso con doppia linfa la quotidianità del poeta. “Vorrei tornare ai giorni dell’infanzia/ ai piedi nudi con la palla di stracci.” Mentre sulla tastiera dell’oggi “scorrono le note, la melodia/ del Lario in tinte azzurro verdi/ in forme frastagliate che/ mutano colore al trascorrere/ delle ore del giorno.”
Nel segno delle emozioni Lucio Zaniboni catalizza la materia dei sogni nel teatro dell’io, cerca di abbracciare tutta la estensione dell’immaginario per poter cesellare il ritmo di una poesia decisamente strutturata ed incalzante, aprendo sconfinate illusioni di risonanze psicologiche, come misteriosa e fluttuante area dello spazio interiore.
Nel suo canto vitale ed armonioso ecco la parola cercata e ritrovata, lavorata, smussata, ripetuta che impreziosisce il dettato per un abile dribblare del sentimento.
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 15 luglio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALFREDO LUZI


**Alfredo Luzi: “Poesia come grammatica dell’essere nell’opera di Enrico D’Angelo”- the Write edizioni – 2022 – pag. 56 - € 5,00
In elegante ed agile veste tipografica un saggio dalle molteplici fulminazioni.
Alfredo Luzi, già ordinario di letteratura italiana contemporanea, scocca l’arco per immergere nel dettaglio, alla ricerca di quella intensa carica che caratterizza l’opera poetica di Enrico D’Angelo. Egli mantiene una rara eleganza di scrittura che garantisce la proiezione delle numerose suggestioni che illuminano i vari testi esaminati, e prosegue speditamente nella percezione delle pulsioni che affiorano dalle configurazioni della parola/silenzio.
La pagina suggerisce il discorso critico ed evidenzia il livello policromatico del poeta. Lo scandaglio riesce a mantenere una concretezza che riecheggia la forza vitale di un confronto con al creatività. Qui la materia ha le dimensioni che Enrico D’Angelo attiva nell’altalena del dubbio, dello spazio immenso del cogito, nell’apertura alla preghiera, nel vuoto dell’angoscia, nella resistenza dell’ingannevole.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 12 luglio 2022

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


**“Danza”
L’immagine della danza turbina nel vento
invita a sciogliere la furia della languida coda
come fa chi grida al capriccio dei monti
e alle lunghe ore del crepuscolo
che invecchiano nella passione.
Sogno concreto il tempo che si ferma
nel brillare di un istante:
ben altra quiete compare a strumenti!
Ricomporre le tue membra
per amare ancora una volta
la carne che avvampa nel sublime.
Inquieto e solo sono in attesa dell’impossibile.
*
ANTONIO SPAGNUOLO *
Danza
La imagen de la danza es turbulencia en el viento
invita a deshacer la furia de la lánguida cola
como quien grita al capricho de los montes
y a las largas horas del crepúsculo
que envejecen en la pasión.
Sueño concreto el tiempo que se detiene
cuando brilla el instante:
¡es otra quietud que aparece en los instrumentos!
Recomponer tus miembros
para amar otra vez
la carne que llamea en el sublime.
Inquieto y solo estoy a la espera del imposible.
*
Traduzione di Francesca Lo Bue

sabato 9 luglio 2022

POESIA = MARIA EROVERETI


*Maria Erovereti, laureata in Lettere, si occupa di fotografia dagli anni '80 ed espone i propri lavori fotografici dai primi anni '90 (Immanenze, Elementi, Lampi di Memoria, Un Piccolo Mondo, ecc.). Tra le pubblicazioni più recenti: il volume fotografico-poetico Un piccolo mondo (2019); il racconto-saggio sull'arte preistorica, Il grembo del tempo (2020); le sillogi Frammenti di emozioni (2019) e Fiori di Luna (2021). Collabora con periodici culturali.
I--
Forse un impatto
uno squarcio
e il passo nel dopo.
Come sarà il dopo
se un dopo ci sarà?
Dissolti nel buco nero
del Nulla
o libranti tra stelle
in un fluire di luce?
Eterno presente
la vita
ferma realtà.
Labili e perenni
sul filo del tempo
ignari avanziamo
nel vuoto che cinge
il nostro cammino
inezie impettite
verso l’ignota infinità
dell’Assenza.
*
Aprile 2021
(Da “INFINITI AZZURRI” raccolta inedita)
*
"AMICA"
Quale placido lago
avvolge il corpo
l’effluvio dei tigli
lambisce la pelle
inonda la mente
slaccia i pensieri
soffioni volatili.
Sfolgorio di un Eden
effimero incanto
acuminato strale
ferisce l’anima
la tua primavera
in un lampo dissolta
lo sguardo smarrito
sul vago futuro
che labile evapora
tra le spire del tempo
avaro sfuggente
dalle tue esili dita.
Maggio 2022
*
MARIA EROVERETI

martedì 5 luglio 2022

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO

“Polline”
Sei venuta fuori in quel tempo,
quando ho perso il reale ad interrompere
il registro dei pollini,
tanto eri perfetta.
Rimarrà sempre un coagulo
contrabbandiere come la poesia,
inseguendo lunghe sere nel candore
delle tue pupille.
Sgranata nell’aguzzo delle lettere
ammiccavo i tuoi baci nell’impazienza
di ditirambi inconcepibili.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

POESIA = RAFFAELE PIAZZA


"Fiore di padre"
Prologo
Dal cielo delle
tue mani alle mie
un fiore d’erba
azzurro sotto il sole
hai messo per caso
a sbocciare per
altre generazioni.
1
Hai attraversato
il tempo in auto e
sei venuta a dare
il senso del latte
al figlio diciottenne,
amato e non voluto
nella magia duale e
2
nella chiostra
prealbare nel movimento
di gioia dello specchio
la tua fotografia
ad entrarmi per gioco
negli occhi e
il jet che ti ha
portato nel candore
del cappotto l’anima
di vetro nel fondersi
della notte con la
visione dei pini
piantati nel primo
‘900 in Villa
Comunale e
3
qui si respira aria di
trasparenza degli occhi
incanto di sorgente
dai tuoi fianchi
di ragazza nel tendere
alla via serale e
una scala per salire alle
cose della natura è rimasta
nelle durate, incantesimo tra
i nostri genitori e i nostri
figli e sei partita per altre
navigazioni su internet
e sul bordo del Mediterraneo e
4
oltre lo squillo del
telefono e la lettera alla
portineria arrivata
o nel nuovo diario,
per accedere al luogo
dove eravamo venuti
con il bambino quando
aveva cinque anni e
ora è la stagione delle
spighe e il figlio ha
18 anni, la forza
trasparente dell’aria
nell’accadere di ore
al mio polso sottile e
a stringere la giovinezza
a respirare la brezza
di un luglio dove tutto
è fermo anche del sole
la lamina, il dischetto
che vedi alle diciannove
dall’oasi del Parco
Virgiliano e poi
la forza nelle gambe
che vengono da me
se sei l’icona a
scendere nella camera
della mente e nella
stanza fino a
di leggerezza porti
altri.
*
Raffaele Piazza