martedì 14 gennaio 2025

RIVISTA = NUOVO MERIDIONALISMO


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E' in distribuzione il numero 245 dell'elegante rivista "Nuovo Meridionalismo" curata e diretta da Giuseppe Iuliano
Ricca di 72 pagine affollate da interventi di pregio, firmano: Generoso Benigni (direttore responsabile),Emanuela Sica,Luigi Mainolfi, Emanuele Macaluso, Francesco Petrillo, Paolo Saggese, Clara Spadea, Amato Michele Iuliano, Mino Mastromarino, Michele Ceres, Mirella Iannaccone, Matteo Claudio Zarrella, Gennaro Iannarone, Aldo De Francesco,Teodoro Russo, Alessandro Di Napoli,Paola De Lorenzo Ronca, Franco Mangialardi, Luigi Mainolfi, Mino Mastromarino, Michele Vespasiano, Bruno Troisi, Antonio Pulcrano, Gerardo Cioffi, Giuseppe Iuliano, Gerardo Iuliano, Antonio Pulcrano,Vincenzo Aversano, Anna Gertrude Pessina, Sibilla Ingui, Antonio Spagnuolo, Michele Sessa, Raffaela Vallese, Riccardo Sica- Vignette di Malatesta--
Per contatti = giiuliano@tiscali.it

lunedì 13 gennaio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = MONICA MESSA


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Monica Messa: “Una pistola al Luna Park” – ed.RP – 2024 – pag. 96 - € 14,00
Facilmente il titolo di questa silloge ci avvia verso il romanzo giallo, che nasconde qualche misfatto avvenuto tra le lampeggianti luci di una giostra o tra le festose grida di una volata per le montagne russe. Ma l’intento dell’autrice è ben altro! Forse vuole invitare a non premere il grilletto di una pistola nel bel mezzo dell’euforia, che l’ebbrezza di una escursione tra i padiglioni riesce a vorticare.
Così viene al proscenio uno scorrevole procedere di fotogrammi che mostrano, con saggio sussurro, quanto il quotidiano riesce ad avverare, fra pennellate di colori allettanti e incisioni di meditazioni seducenti. Tutto il suo mondo, tra la polvere del declino e l’aspirazione dell’illusione, palesa attraverso la poesia le molteplici rivisitazioni degli accadimenti personali, siano essi condivisi con amore, siano essi violentemente acciuffati dalla fatalità. Uno sciorinare pensieri ed ispirazioni nel ritmo di una scrittura che si dimostra pregna di cultura e matura nella propria individualità.
Undici capitoletti propongono il susseguirsi di vicende e di ispirazioni, tratteggiando figure di profughi, come Samir, “ex infante demiurgo, veste di bianco e porta kebab a domicilio”, o di “bambina di rame e di miele, che appende foglie alle orecchie e si sente regina”, o come Geremina Merdadoro, che ritrae la mano, sbatte un occhio di pervinca, e muore ancora un po'”. La poetessa immerge se stessa nell’armonia del simbolo: “Il corpo chiede aiuto, il corpo canta./ Fra lenzuola fresche di bucato/ attende il sonno, la deriva./ Il corpo puzza, prude, invecchia, pesa./ Sente il corpo, talvolta nutre, cieco/ trema – il corpo è il teatro/ dove ridona i sensi.”
Anche la persona amata appartiene al gioco delle vicissitudini, apparendo, scomparendo, divenendo trasparente, piegandosi al caso: “Ti allontani, mi avvicino,/ una risacca di cotone e di pelle,/ spumiglia di sale negli occhi./ E nella resa dei sensi al bisogno/ si scuce e ricuce il nuovo giorno.”
Pagine raffinate, in una realtà che costringe ad interpretare le implicite testimonianze di un continuo dialogo, e cerca di far emergere le più semplici esigenze di coerenza tra l’immaginario ed il vissuto.
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ANTONIO SPAGNUOLO

POESIA = RAFFAELE PIAZZA


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"Alessia al Bar Celestiale"
Mattinale battesimo di pioggia
per Alessia al Bar Celestiale
con Giovanni. Il luogo è il
Parco Virgiliano e l’ora non
ha senso del 22 ottobre su Napoli.
Occhi negli occhi i fidanzati
nel lieve lucore del sole occhio
di Dio a farsi spazio tra le nuvole
e ci saranno raccolto con salvezza.
nell’ebbrezza dei sensi nel letto
stasera per di redenzione piacere
per Alessia rosa vestita per la vita
quasi una divisa scaramantica.
Mentre si diradano le ombre
dal cielo e dall’anima di Alessia
ed è sereno tempo delle fragole
al loro posto esatto.
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Raffaele Piazza

domenica 12 gennaio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = DANIELA MONREALE


**Daniela Monreale : “Ebbrezza e resa” – Il Convivio editore 2024 – pag. 80 - € 12,00
Il segno dell’immaginario riesce in queste pagine a ricamare misteriosi viluppi che trascinano verso policromatiche rievocazioni che a volte distinguono soltanto cronaca e a volte affondano nella memoria per condurre nel sussurro della narrazione. Ogni descrizione richiede parole rassicuranti, per dare uno sguardo particolare all’esistenza che nel quotidiano diventa storia da registrare, una carrellata poliedrica che cerca di accantonare il fragile della rielaborazione per incidere una determinativa ristrutturazione del vissuto.
“Mi sento adesso/ come una dalia ubriaca d’incanto/ che al limite dell’appassire chiude la porta,/ si fa lontana e strana,/ si copre di silenzi e rime,/ di frasi magiche che seguono/ il passato di eroi, di muse,/ di fratture dell’ovvio/ e che il silenzio incorona/ come salvezza della mota/ che in tanti dicono vita.”
La centrifuga della coscienza propone immaginazioni arroccate dove l’andatura veloce dei versi rispecchia quel raggio interiore, condensato in pensieri improvvisi, motivati e motivanti, e con figure emerse ex abrupto dalla memoria. E’ così che sinuose pennellate riescono a percepire il soffio del pensiero filosofico, del rotolare di una distrazione, dello stupore che era un tempo il fulmine che attraversa la gioventù, del brillio che la cenere alimenta nelle sospensioni d’amore, dello “scorrere di trame sconosciute che non avranno luce nella fretta del sonno, mentre i tarli continueranno a tessere una pagina segreta”.
Daniela non abbandona i profili generali e cerca sempre di andare a fondo per riconoscere i vari spunti di riflessione, che trasmettono capacità di trasfigurare il temporale nella dualità del momentaneo/utopia.
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ANTONIOSPAGNUOLO

venerdì 10 gennaio 2025

VIVA LA POESIA CONTEMPORANEA

Luca Ariano scrive: " E' l'ultima volta che non saprai/ mai, in un eterno presente/ che capire non sai"
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Lindo Ferretti scrive: " L'ultima volta non arriva mai / In questo presente che capire non sai "

giovedì 9 gennaio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = MENOTTI LERRO


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Menotti Lerro : “Poeti empatici italiani” – Ed. Genesi 2025 – pag. 208 –
Da solerte e fervido escavatore culturale Menotti Lerro è riuscito a convogliare in un ricco volume antologico una buona parte di poeti che aderiscono al movimento da lui stesso forgiato in nome di quel tipo di intelligenza emotiva capace di riconoscere, comprendere e condividere emozioni, pensieri, stati d’animo, sentimenti di chi ci attornia nella quotidianità, ricamando negli strati del sub conscio il tessuto policromatico che fluttua nella mente di ogni ricercatore.
Come spiega nella sua introduzione al testo, il volume “accoglie poeti ben noti al panorama nazionale, che, aderendo al Movimento Empatico, hanno assunto anche il ruolo di “Maestri Empatici” (così come tutti gli aderenti provenienti da qualsiasi altra disciplina artistico-culturale)”.
Si tratta di un segnale forte, anche se non esaustivo. Il Movimento Empatico è una realtà associativa che da alcuni anni sta stimolando una serie di dibattiti e attività, con iniziative ed eventi vari, tra cui un Premio letterario.
Prima di dare il via alle poesie un “Nuovo manifesto sulle arti” a firma di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia occupa numerose pagine, avviando il lettore al discreto impegno dell’ingegnosità umana finalizzata ad accrescere negli uomini la sapienza attraverso la bellezza o la bellezza attraverso la sapienza, identificandosi, poi, con il vero artista.
I poeti antologizzati sono molti, raccolti in ordine alfabetico, variegati nelle espressioni di scrittura che distinguono per ciascuno le capacità di formula maturata secondo il personale bagaglio formativo. Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Vincenzo Guarracino, Sandro Gros-Pietro, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
Si parte dalle frasi, in più lati deplorate dai poco accorti lettori, del poeta Bisaccese per approdare poi con agilità alla delicata tessitura stilistica di Gabriela Fantato nella luce festiva della parola; alle impegnate composizioni di Mario Fresa incise con un bagaglio culturale di notevole spessore; alla parabola dell’immaginario tra il silenzio ed il sussurro di Vincenzo Guarracino; alle rapide incursioni nel dire la gioia delle agnizioni di Sandro Gros Pietro; alla sorprendente elasticità del particolare che trafigge la fluorescenza del ricordo capace di mutare l’istante in infinito di Menotti Lerro; ai grappoli contrastanti delle illusioni incendiate da ciclonici squarci, tra realtà aggressiva e stupore della frenesia di Ottavio Rossani.
Citandone soltanto alcuni si comprende rapidamente il fervore che alimenta ogni poeta accolto in questa crestomazia, che offre un consistente squarcio della creatività che ravviva il panorama ideologico contemporaneo.
Uno scatto elastico e svelto quasi un'eventualità che oscilla tra il sereno ed il curioso,tra l'ottimismo e l'avventura, tra il brillante e il ponderabile, fervida prospettiva della poesia contemporanea.
ANTONIO SPAGNUOLO

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO CORONA


"Mi troverai vivo” di Antonio Corona (La Vita Felice, 2024 pp. 68 € 12.00) raccoglie già nel titolo emblematico l'intonazione di un favorevole presagio in cui la fatale lusinga e l'insidia inevitabile dell'esistenza rappresentano l'inesauribile scelta della vita oltre l'inesorabile occasione della sofferenza. Il libro è un omaggio pieno, malinconico e felice, alla necessità salvifica della spiritualità, ai suoi silenziosi e affidabili itinerari interiori, attraversa una disarmante e crudele ragione della lucidità nei confronti di una continua, incessante, estenuante esperienza di dolore, evidenzia tra le pieghe contemplative dei versi il faticoso conflitto tra sgomento e smarrimento. Antonio Corona dona ai lettori una poesia umana, vera, provocatoria e sincera, scandisce il tempo del coraggio, affronta la desolazione e la dignità della disperazione, declina il senso della morte con il sussurro della responsabilità, della consapevolezza efficace di un processo naturale e significativo, in un dialogo empatico e nel saggio incontro con gli altri, afferra la finalità dell'operare umano orientato tra l'assistere e l'includere l'esigenza di liberarsi dall'angoscia e il superare l'etica dell'egoismo. Riveste di grazia la poesia, unita a una sapienza antica, scopre, tra le pagine, con tenacia romantica, il frammento dell'affanno, ne riconosce e ne accetta il trauma emotivo elevando la forza d'animo oltre il disagio delle incertezze, trasforma la resilienza nella determinazione, nella capacità di infondere motivo di speranza e di crescita. Esprime l'inesprimibile sotteso a ogni accento impalpabile dell'anima che si muove tra il peso inafferrabile delle parole e l'ineffabile orizzonte di senso per ogni devota suggestione. La poesia di Antonio Corona è pervasa di maturità, è compiuta, ha un respiro drammatico e profetico, ispirato da una commovente sensibilità, amplifica la solennità del sentire.
Ogni composizione poetica rinnova le qualità visive dei testi, interpreta la risonanza metafisica e metaforica nelle impronte delle immagini, illumina il percorso letterario, alimentano la purezza della parola poetica, isolata nel contesto ispirato dal bianco della pagina, nella schiettezza di ogni preghiera pagana. La poesia si avvale della propria identità espressiva, è motivo di conoscenza, restituisce la dimensione essenziale per essere ritratto riflesso della realtà e degli uomini, strumento vincolante per distinguere l'indefinibile materia del mondo.
Antonio Corona fa suo questo insegnamento e suggerisce liriche plasmabili, condensate nel grumo delle emozioni, nelle cuciture delle folgorazioni, oltre una mitologia consolatoria, distilla gli elementi dello spazio e del tempo inabissati nella fatica del vivere, ridefinisce il bagaglio personale del vissuto per educare una premurosa e accurata attenzione verso la disponibilità a ereditare il valore degli incontri, ridesta l'estensione intima dei ricordi. Espone una solidarietà rispettosa contro le ingiustizie, concede a ogni attesa fiduciosa l'offerta di altruismo per ottenere il conforto nel confine intangibile dell'inconsistenza. “Mi troverai vivo” muove a compassione (nel senso latino del termine cum patior) l'universo accorato e trafitto in cui si addentra Antonio Corona, unisce il desiderio di alleviare la pena con l'espiazione dell'inquietudine e il riscatto dal disorientamento, accentua l'orizzonte dischiuso sull'eredità dell'infinito, sulla diagnosi per mantenere in equilibrio il flusso variabile della fragilità.
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Rita Bompadre
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TESTI SCELTI
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XII
Sono tetri i pozzi in cui cadono i piedi
quando il verbo è cucito nella carne
- nell'illusione di essere amati -
ci si immagina d'organza sulla spalla nuda.
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XV
Scegli.
Puoi essere fiore di orchidea
cadere intero staccandoti dal ramo
o essere rosa anche peonia
sfiorendo ad ogni petalo caduto
o ancora hybiscus gigante
dove il pistillo permane adeso.
Morire è una scelta scaduta.
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Nella luce che attraversa l'asola
s'impone lo sconforto del dito
che ne occlude il passaggio.
Mia madre dice sempre
che il bottone alla giusta altezza
concede al tempo il suo respiro.
La qualità di un abito
è la meiosi tra chi cuce e ch'indossa.
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Camera 1
Diagnosi è una parola vuota,
è nella descrizione dello stadio
la scelta di remare nell'acqua melmosa.
Resta vano il pianto e la speranza
nel fango non vedi il fondale
anche indossando una maschera:
il sangue s'aggruma a rosario.
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Sala d'attesa
Il silenzio ha la dignità del fiore
è nell'apice che cela il seme
fluttuante al vento - senza foglie
attendendo la schiusa.
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Amo l'uomo che respira lento
guarda il mare e non lo giudica,
la foglia che cade dal ramo
e s'affida al vuoto per tornare origine.
Amo il pensiero del serpente
l'ignoto ipotizzato che solo lui conosce
e le donne che ridono forte
gli amici che sanno di muffa
perché nel vecchio si riposa a occhi chiusi.