venerdì 29 giugno 2012

POESIE = CATERINA DAVINIO

FUNERALE DEL POETA
------
Venite con abiti festosi
con cravatte allacciate alla
pallida devastazione del volto
venite danzando ubriachi
gesticolando e scuotendovi nelle camicie
a fiori a palme a girasoli
con i brillanti calici
su cui si accaniscono raggi di luce
con i riccioli sudati dell'ultimo amplesso
dell'amore del corpo, della carne che si corrompe
sorriderò dal sudario
compiacendomi che vi sia cibo
gozzoviglia e nutrimento il mio riposo.
*
CATERINA DAVINIO
( da "Il libro dell'oppio" ed. puntoacapo - 2012) -

giovedì 28 giugno 2012

NOTIZIE = PREMIO CITTA' DI SANTANASTASIA

Il Comune di Sant'Anastasia (Napoli) indice e promuove la X Edizione 2012 del Concorso Letterario Nazionale di Poesia "Città di Sant'Anastasia", avvalendosi dell'Organizzazione e Direzione Artistica dell’Associazione “IncontrArci” di Sant’Anastasia - Circolo Letterario Anastasiano. Al concorso potranno partecipare tutti i cittadini residenti in Italia o all’estero, purché i testi siano in lingua italiana.
E' possibile partecipare inviando una o due poesie in lingua italiana a tema libero, di lunghezza non superiore ai 50 versi, in 6 copie, di cui una soltanto completa di generalità, recapiti telefonici ed e-mail, e di una dichiarazione firmata che ne attesti la paternità.
Nell'ambito di questa sezione è anche possibile presentare un'ulteriore poesia ispirata al tema: "Ambiente e territorio vesuviano", in lingua italiana od anche in vernacolo napoletano, sempre in 6 copie di cui una con le generalità.

Si richiede un contributo unico per spese organizzative di Euro 10 (dieci) da versare su c.c.p. nr. 63401236 intestato all’Associazione “IncontrArci”, con causale: Concorso di poesia Città di Sant’Anastasia X Edizione. Fotocopia del versamento dovrà necessariamente essere allegata agli elaborati.

Per la sezione a tema libero in lingua italiana, sono previsti i seguenti premi:
1° premio: Euro 600; 2° premio: Euro 350; 3° premio: Euro 250.

In base alla graduatoria generale stabilita dalla Giuria, saranno inoltre premiati con Targhe ed eventuali premi speciali:
-le migliori poesie ispirate al tema "ambiente e territorio vesuviano";
-le migliori poesie di Autori giovani e ragazzi (fino a 23 anni);
-le migliori poesie degli Autori locali (Sant'Anastasia e dintorni).
Maggiori informazioni scrivendo a : g.vetromile@alice.it

SEGNALAZIONE VOLUMI = VERONICA FALLINI

VERONICA FALLINI : “OROSCOPI” (E altre minute ossessioni) -- Lietocolle 2012 - € 13

Dopo la magistrale prefazione di Mario Santagostini, resterebbe ben poco da dire su questa seconda raccolta di versi di Veronica Fallini.
Eppure siamo tentati ugualmente ad attraversare il testo. Che a questo punto prendo in blocco come un unicum, un’opera al nero che ben descrive questo nostro mondo e l’uomo sua misura leonardesca di pulsioni, emozioni, filosofie e gradienti epistemologici di dubbia e incerta decrittazione. Leggendo mi tornava alla memoria ‘Viaggio al termine della notte’ di Louis -Fernand Céline.
Ebbene l’universo di Fallini è una sorta di day after, un dopo la catastrofe che è già innervata nei cuori e nelle menti, e forse il poeta si è fatto interprete, pur nella complessità del linguaggio ,di questo mal essere che ci attraversa tutti, crisi o non crisi.Conta in queste poesie , come dice il sottotitolo, l’ossessione il continuo lavorio di cancellazione di una realtà nemica, una ritrosia a cercare anche spiragli di speranza. Eppure in tutto questo vi è una ragione di essere e anche un modo di assegnare un ruolo diverso all’ascoltatore, al lettore, all’interlocutore che non è quello che partecipa a una più o meno oggettiva verità comune, ma chi è a contatto con una persona e con un mondo: il critico, il semiologo, il letterato, no qui ci vuole lo sciamano perché Veronica è in totale presa allucinatoria , visionaria, come bene sottolinea Santagostini’ e per captare i frammenti di figure così tenere così violente ad un tempo, bisogna porsi su un registro allucinato, una sorta di mondo alterato che solo chi è in preda a sostanze, sia pure mentali’, psicotrope, può cogliere.
I tanti testi suddivisi in sette sezioni, numero magico per eccellenza, ci fanno dubitare che sotto i testi, nelle parole-rifugio, si possano nascondere ulteriori significati che ad una prima ed anche ad una seconda lettura sfuggono, ma l’amante della poesia è perennemente vittima sacrificale e sacrificio lui stesso per rinunciare a cotanta impresa e quindi a tutti i lettori della Fallini,suggerisco più riletture per scoprire tutti i segreti di questa foto negativa, piano piano si vedranno tenui albe e rutilanti tramonti, ma saranno solo bagliori di un momento per poi ripiombare nella notte.
Un prelievo comunque s’ha da fare: (pag.45

Diciamo di tener vivi i morti, ricordandoli
ma se fossero loro a ricordare noi?
Noi tenuti in vita dai morti
memori dell’opaca frontiera
nella quale furono costretti a passare
parte della notte
Li incontriamo, avventori a credito
seduti all’ultimo tavolo,
rivelatori per ostensione.

Un innesco remoto accende i cuori
e trame di noi si propagano,
a riflesso di fantasmi
albeggiano nell’orlo di luce
radente la terra
e a disumanare sospesa, sopra la trincea,
passerò il resto dei battiti.

Le forze misteriose che agitano il nostro animo sono così diverse tra loro ed ognuna esercita un’influenza unica, spesso decisiva, sulle nostre scelte. Veronica la sua scelta l’ha fatta. Ora però l’attendiamo ad altre prove, perché se pure ha padri nobili dell’ultimo Novecento. Il mondo sta rotolando a velocità supersonica e non è solo con una visione monocroma, credo, che si potranno interpretare i giorni e gli anni che ci aspettano.Resta da riconoscere al poeta, comunque, un raro e innovativo modo di porsi nel contesto della poesia contemporanea in cui tutto sembrava già detto e invece, pur nel contesto sovraesposto, Veronica Fallini sa fare arte, ha inventato un modulo di giustapposizioni che consentono di dire ancora e ne fanno una voce inconfondibile.
ANTONIO DE MARCHI-GHERINI --

venerdì 22 giugno 2012

NOTIZIE = RIVISTE

ALI - rivista d’arte, letteratura e idee.
( primavera estate 2012 ) –
Sommario :
Gian Ruggero Manzoni : Sommario
Davide Rondoni : Una lettera ad ALI
Alberto Bertoni : Bestie (poesie)
Antonio Porta : L’intellettuale come poeta
Daniele Serafini : Omaggio a Herry Guest per i suoi ottanta anni
Pier Marco Turchetti : Breve studio su malinconia, luogo e identità
Galilea Maioli : Io parlo serenamente
Gian Ruggero Manzoni : Contro il punto morto (1990)
Paolo Galvagni : Gli ultimi versi di Elena Schwartz
Luigi Fabio Mastropietro : La morte e il sogno
Nicola Vitale : Figura solare
Peter Uhlmann : Per Joseph Beuys
Roberta Bertozzi : Nel segno della crisalide
Lorenzo Mari : Appunti per una strategia – 4 poesie di J.M. Gomez Valero
Sebastiano Adernò Tredici prose poetiche
Valentino Campo : Lamentazione
Alessandro Catà : 7 poesie per 7 giorni
Luca Ariano : In memoria di Giovanni Testori.
-- Riferimento : info@gianruggeromanzoni.it

giovedì 21 giugno 2012

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO GIOVENALE

MARCO GIOVENALE : “In rebus” – Ed. Zona 2012 – pagg. 75 - € 10,00 ---
Sarà stato Marco Giovenale il miglior fabbro della nascente post lirica italiana ? Ottima domanda per chi volesse avviare note di lettura su “in rebus”, questo il titolo esposto in copertina,non un libro che parla di chambres des merveilles o le rappresenta, vuoi per descrizione o mimesi,ma le produce,e parla da queste rimarcando la domanda lacaniana fuori moda che recita:da dove parli?-la schematica nota di Balestrini potrebbe indurre a credere,in chi non leggesse l’opus, che si tratti dell’ennesima folie Baudelaire,e ovviamente Benjamin e Debord impostata sull’immane raccolta di merci e sulla spettralità di queste,ma c’è dell’altro,ed è l’inaudita possibilità che tutto ciò,l’infinita e travolgente fantasmagoria dell’esserci delle cose e dell’esser noi cose nelle cose,si ponga come materiale poetico,capace di inventare quindi il lettore,come pare accada in certi progetti concettuali,procedurali,e nella prosa in prosa;qui però la presenza di strategie metrico-sintattiche assai avvertite fa in modo che il punto di incontro si collochi dentro la poesia. Sconsigliabile dimenticarsi che m.g. abbia tradotto John Ashbery e Emily Dickinson insieme ponendosi fra i maggiori cultori della sperimentazione asemantica,dell’action e della loose writing. Sono remoti(rimossi) i marcatori del poetico quali si è abituati a trovarne nei cascami del mito modernismo e nelle lallazioni del neolirichese, ma non se ne sente la mancanza. Per me arduo,non so quanto pertinente non richiamarmi a certa de narrazione alla Mark Strand o,su altri versanti,alla Francis Ponge.Leggo nella poesia e tento di decifrare(come diceva Lezama).(Ogni bellezza è una festa e la sua intenzione è la generosità,aggiunge Borges).E serva a rammentare che qui,non solo sul piano (uno strato o livello irrinunciabile,comunque) dell’estetica letteraria è di bellezza che si espone la natura prima ed ultima della cosa. Una lettura della ininterrotta esegesi che fece Garroni della terza critica aiuterebbe moltissimo,nell’attuale temperie di ontologie spicciole e grossolane e di richiami e ritorni ad un’ ordine definitivamente tramontato.
RICCARDO CAVALLO -

mercoledì 20 giugno 2012

NOTIZIE = PREMIO SANDRO PENNA 2012

PREMIO NAZIONALE DI POESIA “SANDRO PENNA” XXIV EDIZIONE
ANNO 2012-----
Regolamento
1) Il Premio è suddiviso in due sezioni:
A) poesia inedita in lingua italiana;
B) poesia edita in lingua italiana.
2) Per quanto concerne la SEZIONE A), la raccolta di poesie dovrà essere costituita da un minimo di 300 (trecento) versi. Tutte le opere dovranno essere “opera prima”. Gli elaborati dovranno pervenire in n. 7 (sette) copie dattiloscritte e fascicolate. Una sola copia dovrà riportare: nome,cognome, indirizzo, numero telefonico e firma dell’autore.
Per quanto concerne la SEZIONE B), dovrà essere inviata una sola opera. L’opera deve risultare edita nel biennio 2011/2012. L’opera dovrà pervenire in n.7 (sette) copie. Su un foglio a parte, allegato al plico, dovranno essere dattiloscritti: nome, cognome, indirizzo, numero telefonico, titolo dell’opera inviata e firma dell’autore.
I partecipanti al Premio di Poesia “Sandro Penna” acquisiscono il diritto di socio temporaneo del Centro Culturale “Neruda” per il 2012.
3) Tutte le opere, sia edite che inedite, devono essere inviate entro il 27 Giugno 2012 (farà fede il timbro postale di partenza) a: Biblioteca Comunale di Città della Pieve Premio Nazionale di Poesia “Sandro Penna” – Piazza A. Gramsci – 06062 Città della Pieve (Pg). Non è richiesta alcuna tassa di partecipazione.
4) La premiazione avverrà Domenica 7 Ottobre 2012 alle ore 17.00 presso il Teatro Comunale “Accademia degli Avvaloranti” di Città della Pieve. I premiati sono tenuti a presenziare alla cerimonia. I premi non verranno spediti. La partecipazione alla cerimonia non prevede rimborso spese. L’esito del concorso sarà reso noto tramite “Tuttolibri”, pubblicazione de “La Stampa” di Torino.
5) Le opere inviate non verranno restituite.
6) La Giuria si riserva il diritto di segnalare i poeti meritevoli.
7) Il giudizio della Giuria è inappellabile.
La partecipazione al Premio implica l’accettazione del presente regolamento.
La Giuria è composta da: Enrico Cerquiglini, Roberto Deidier, Davide Nota, Elio Pecora, Walter Pedullà, Bruno Quaranta.
La Segreteria del Premio è curata dal Centro Culturale “Pablo Neruda”.
Natura ed entità dei premi:
L’opera inedita vincitrice ha diritto alla pubblicazione.
Per l’opera edita vincitrice è prevista l’assegnazione della somma di €. 2.000,00 (duemila).
Ai poeti segnalati verranno consegnati attestati in pergamena.
Informazioni:
BIBLIOTECA COMUNALE DI CITTÀ’ DELLA
PIEVE tel. 0578/299409 (ore 9-12; 16-18)
biblioteca@cittadellapieve.org
premiopoesiapenna@libero.it

NOTIZIE = ALMANACCO DI POESIA

ALMANACCO PER UN VENTENNIO DI POESIA --
In collaborazione con la scrittrice Ninnj Di Stefano Busà e per le edizioni Kairos viene dato il via ad un "Almanacco e consuntivo critico di un ventennio poetico: (1990 / 2012)". Saremmo lieti di annoverarvi fra gli autori prescelti per cui siete pregati di inviare - entro il 30 luglio prossimo - per email in allegato tre brevi componimenti non superiori ai venticinque versi cadauno - ed assolutamente inediti - oltre ad una breve nota biobibliografica non superiore ai trenta righi. Gli autori selezionati dalla commissione di lettura saranno contattati direttamente dall'editore. Email : ninnj.distefano@teletu.it ----

martedì 19 giugno 2012

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO

UNA NOTA DI LETTURA ------
-Tutta l’opera di Antonio Spagnuolo si presenta come collocata sotto e dentro i segni di una unica ed ininterrotta elegia erotica,anche quella non antologizzata(e dispiace) in "Misure del timore" ( Ed Kairòs 2011) ,che offre,titolate in eleganti corsivi inglesi,selezioni da volumi 1985-2010 ;come dire che fin da principio lo scrittore abbia attinto ad elementi post lirici, ben prima che si parlasse di post lirica, senz’altro insieme a ragioni poetiche antecedenti. Si intende:la parola,il verso ed il fraseggio sono campo di epifanie erotiche, luogo elettivo per la manifestazione immediata di un desiderio polimorfo e metamorfico,qua e là sospeso da intermittenti angosce di morte e finitudine,la carica verbale e le stringhe frastiche sono traduzione e trascrizione,il più diretto possibile di peripezie pulsionali. E se storia c’è la si può definire con le parole che usava Ruggiero proprio a proposito di Spagnuolo,definendola come somma delle perdite,e ricordiamoci che, se abbiamo Spagnuolo da leggere, lo dobbiamo agli incoraggiamenti di Umberto Saba,un debito non da poco. In questo volume si va da mottetti e cantabili parigini(ed apertamente mitologici) alle quasi crepuscolari Misure del timore, passando per i finti cantabili di Rapinando alfabeti,opera riuscitissima nella sua programmatica e letterale fedeltà al titolo. Ma potendo vantare una frequentazione delle opere di Spagnuolo fin dagli anni settanta(quelli di Altri termini) mi preme rammentare qui testi che risalgono a date precedenti come Edwy o Melania,dove il gioco della nominazione si faceva subito incantesimo erotico,ed anche come Spagnuolo seppe raccogliere -da vincente -le sfide e le provocazioni del sommamente impoetico,vale a dire gerghi anatomici e clinico farmacologici nell’ambito di una temperie tardo sperimentale che questi utilizzava quasi fossero codici narrativi o clausole galanti per i trovatori di qualche chissà dove. Che poi un medico trovi nella poesia una sorta di elisir di eterna giovinezza potrebbe far riflettere sui limiti tragici del sapere medico e sulle risorse illimitate dell’arte come sapere poetico,trasformando una banale recensione in un sentito cartiglio augurale a forte valenza propiziatoria.

RICCARDO CAVALLO - giugno 2012

lunedì 18 giugno 2012

SEGNALAZIONE VOLUMI = VITTORIO ZANETTO

VITTORIO ZANETTO: “Trilli del nascosto inverno” - Zanetto Editore -2010 - € 9
Ultima raccolta e, a quanto scrive il prefatore Canzio Bogarelli, summa di precedenti raccolte arricchita con qualche inedito a completamento dei paesaggi dell’anima che Zanetto ci regala prendendo a pretesto il cangiare delle stagioni e degli umori in terra lombarda. E se dobbiamo subito cercare dei padri, meglio delle aree di riferimento , possiamo tranquillamente collocare il Nostro in quella tanto elogiata e a volte vituperata Linea Lombarda. Poesia che si avvicina ai crepuscolari perché la Lombardia ha inverni che durano otto mesi e silenzi a volte infiniti che portano gli animi sensibili alla riflessione, alla meditazione e spesso, forse troppo, alla poesia.
Con la natura Zanetto ha un rapporto di amore/odio, nel senso che si specchia in essa con tutti i suoi umori e amori e siccome la natura, come dice Leopardi, e madre e matrigna, il poeta ne intesse un dialogo a volte affettuoso a volte stizzito, come se, appunto, avesse a che fare a volte con la madre a volte con la matrigna.
Leggiamo un testo preso a caso, ma non casuale, poiché risponde a quanto detto sopra: Trilli di passere dallo spoglio ramo
Tra il fruscio di sterpaglie
così secche sotto la neve
odo i trilli di passere sole
dallo spoglio ramo del melo,
nel nascosto inverno ostile
alle vigorose luci del cielo
già cadenzano il subitaneo
respiro di un sonno caldo.
Vedi, ultimo viandante,
giganteggia di solitudine
l’immane vuoto cadente.
Ricado in un dito di nebbie.
Ecco ritengo confermate le mie tesi sopra esposte. Vi è amore, malinconia ‘terrore’, ben celate dalla dolcezza del verso e da un linguaggio volutamente arcaico. Oggi tutto è snaturato, marciamo verso la catastrofe collettiva, e se qualcuno vuole frenare questo demente arrembaggio alla natura, che comunque ci sostenta, lo deve fare con le armi spuntate della poesia e con quattro gatti di ecologisti che calpestano l’italico suolo.
Ma sarebbe fare un torto al poeta, visti gli illustri commentatori che mi hanno preceduto, non riconoscere a Vittorio Zanetto un forte capacità sincretica di inflessioni sommesse e contemplative a volte spiazzanti, per la ricchezza della trovata e il nuovo punto di vista che ci regala in abbondanza, magari facendoci vedere con occhi nuovi un albero, due fili di nebbia, una passera che canta alle distese prative il suo inno alla gioia. Sì, dico gioia, anche se il dettato poetico sembrerebbe andare in altra direzione. Oppure certi dialoghi lunari, degni del migliore Montale, Parronchi, Rebora, tanto per citare qualche nome che mi si è affacciato alla mente mentre centellinavo ‘ Trilli del nascosto inverno’.
Stilisticamente parlando Zanetto tende a una fusione del linguaggio arcaico alto e classicheggiante con il parlato comune, con prevalenza, il ultima analisi, del primo che ben si addice all’elevatezza dei contenuti che veicola. Una poesia che definirei estetica, visione del mondo e paesaggi dell’anima, non dissociati da un impegno etico. Ma di un’etica particolare, quella di difendere a spada tratta i sentimenti, il sale della terra così povera d’amore. Sentimenti per l’anziana madre. Per madre natura e per quel variegato mondo di erbe ed animali che sono il mondo poetico di Vittorio Zanetto, raffinato editore oltre che bibliofilo e cultore di cose belle.
ANTONIO DE MARCHI-GHERINI


POESIE = NINNJ DI STEFANO BUSA'

IL FRASTUONO DEL SILENZIO
E L’ANIMA MUNDI

*

predispone la dolcezza
di uno sguardo d’insieme.

Carpe diem, pupilla dilatata
imperturbabile, smalta le distanze
dal cielo, intuibile il senso,
la vanità come indizio di forma,
dedalo di un pensiero appena sfiorato.


*

Vive una foglia se appena la luce
la disfiora, eternità fatta di niente,
intuibile acrobazia di linguaggi,
tra foglia e foglia, tra estatiche esplosioni
in cerca d’aria.
Enunciati di sofferenza affondano
nei curvilinei ristagni,
nelle traiettorie del vento.
Ombre stordiscono l’esilità terrestre.

Mi attrae la sensazione di deserto,
la breve cecità del fondo.


*

Il limite, il limite sempre troppo
stretto, senza possibilità d’illimite.
La storia, un volto stanco, primordiale
di spianata sulla neve fresca.
Mattine d’acquerugiola sui rami,
anomalie di foglie morte,
con l’andatura ondeggiante della scena.

Il ripiegarsi dello stelo è abisso
disertato, precipizio vivo,
il suo vuoto incolume,
sfida l’ultimo grido invalicabile.
*


Attendiamo di dare un senso
alla fantasia, allo stesso modo
avere riferimenti certi,
la libertà della parola
quella che ricerca il luogo:
quel ponte, quella strada,
quel vicolo, la pienezza
che ha squame di pietra.

Follia dell’offerta senza progettisti,
struttura provvisoria,
materia franante che si ripiega
su se stessa e tace, si fa mille volte
ferita.
*
NINNJ DI STEFANO BUSA’

NOTIZIE = PREMIO CITTA' DI PENNE

Nell’ ambito della collaborazione con la Fondazione Marino Piazzolla per ricordare il noto Poeta sarà assegnato dalla Fondazione Piazzolla il primo premio assoluto per la Poesia Edita. Si partecipa inviando alla Segreteria Generale del Premio Nazionale Città di Penne –c/o Center Auto srl - via C.da Costacamarchia 18- 65017 Penne entro il l0 luglio 2012. n. 22 copie di un volume di versi in lingua italiana edito tra il mese di luglio 2010 e il 10 Luglio 2012. Ciascuna copia dovrà contenere: l’indirizzo dell’ autore.
La Giuria tecnica: Vincenzo Cappelletti (Presidente ). Sofonia Berardinucci Palestini (segretaria senza diritto al voto) Velio Carratoni, Igino Creati, Leandro Di Blasio, Gabriella Lasca, Luciano Luisi, Lucio Marcotullio, Dante Marianacci, Walter Mauro, Maria Carla Mazzanini, Vito Moretti, Raffaele Nigro, Aldo Onorati, Angela Pizzi. Daniela Quieti, Antonio Sorella, un rappresentante dell'Amm.ne Comunale di Penne.
Premiazione Penne – 1 dicembre 2012 -

sabato 16 giugno 2012

POESIE = PAOLA SANTUCCI

(carnificare i ricordi
quando la mente li scalza
frazionarli in radici
non elevate a potenza
rendere il cuore una vagina
calda)


MADRE

1.

ti rendo immagine su carta
perché tu non possa cucirmi
nella tua tela, diaframma
che ti allontana, fragile
schermo dove proietto
l’attesa del tuo volto

2.

ripongo in scatole quadrate
la mia offerta votiva:
essere donna, cibo, natura
madre di me stessa

3.

totemica dei tuoi resti
li rendo perle oblique
nel rosso del mio sangue
come fossero semi

4.

dea, tabù distante
a te offro la mia fame
per te apro la mia culla

5.
resta in pareti chiuse
la volontà di esserti.
nello specchio di carta
mi ritraggo, restituisco
il tuo utero vuoto

6.

schiudo la mia vagina
il seme cade sulla terra
perla di verità rifratta
che rendo ornamento
carezza ovale sulle pareti

7.

mi riempio del tuo digiuno
mi metto in posizione
genero la mia bambina
incarno le tue mani
per accarezzarmi

8.

Accabadora
Matrix
Terra

su cui rinvengo

9.

Madre
quando tutto il dolore
sarà ingoiato e annegato
il desiderio delle tue mani
sul mio sterile ventre
sarò io il tuo grembo
**
PAOLA SANTUCCI
( maggio 2012 )
PAOLA SANTUCCI è nata e vive a Napoli dove, fino al 2007, è stata Ordinaria di Storia dell’Arte moderna presso l’Università Federico II. Ha al suo attivo numerosi volumi di saggistica d’arte (pubblicati in Italia e all’estero), una lunga consulenza storico-artistico-letteraria per RAI Educational e una intensa attività di promozione culturale ed editoriale.Segnalata per la prima volta al Premio letterario internazionale Città di Siena (1970) nel settore Poesia ha alternato la sua professione di storico dell’arte moderna con l’interesse per la scrittura in versi, raccogliendo riconoscimenti per le sue poesie finora inedite (ad esempio il Diploma di merito del Premio nazionale di Poesia e Narrativa Alberoandronico (I edizione 2007) per La casa di pietra)
La sua prima raccolta organica, INTERNO 12, (pubblicata da Manni, Lecce 2010), è stata segnalata per merito da Giorgio Barberi Squarotti al Concorso letterario nazionale Beppe Manfredi per la poesia edita. Opera prima.



POESIE = NAZARIO PARDINI

L’ERBALE SILENZIO -

L’erbale silenzio di vie che serpeggiano
oblique tra i campi spinciona dall’anima
immagini antiche: figure di creta,
tarsie naturali scolpite su erme
da dita di sole e di pioggia.
Gazzarre di passeri
e svoli di rondini
(radevano gemme nell’ora di giugno che verzica l’aria)
rincorrono estati dai grani maturi,
dai giorni fruscianti di falci assolate.
La guazza di sera crepava l’arsura;
cappelli di paglia, canzoni d’amore;
le voci di donna mischiavano note ai gorgheggi di cince.
Ritorna il tuo canto se prendo la strada
che esplode le ferole. E se mi trattengo
ancora più dolce il profumo di spigo dell’abito rosa;
ancora due pietre di nera ametista
i tuoi occhi di pece a svariare le stelle.
Non c’è qui da me
più stagione che effonda parvenze diverse;
si fa questo giugno d’erbale silenzio un’estrema romanza
di brighe di marzo,
di estivi sapori,
di spoglie autunnali,
di schizzi nivali.

*
LUGLIO -

E mi giunge acuto il canto
di stridenti cicale
portato da brezze di sale
lente, affannate di calura
giù per la radura lucente;
mi trai nel solito stradone
tra spalliere bruciate,
contornate d’acre fragranza di grano,
e ancora i convolvoli agresti,
i sesami, i papaveri
sparsi dintorno:
gocce di sangue disciolte
sui fulvi vestiari
o di latte
da mammella divina cadute;
dondolio di vespe
sulla tua fronte
tumida di sudore
sulle ore di una pigra clessidra.

Mi attendo paziente
uno spento languore
di fiori essiccati sulle reste
del tuo letale calore.
*
INVENTAVI GINESTRE –

E il tonfo cupo
sul sentiero
di rene bruciate
e attorno
gli stessi scarni sospiri
di pruni
destinati a vibrare
ad arie graffianti di mare
e attorno
le stesse foglie grasse
spavalde
per perizia incurante
di vivere aride;
nel cielo
spruzzato di gocce di sale
gli stessi lamenti
e il tonfo cupo
sul sentiero
che mi vede straniero
senza te.

Tu inventavi ginestre
ove steli essiccati
vedono
polverizzarsi boccioli
da soffi di vento
dispersi
su arene di sale.
*
NAZARIO PARDINI
( da “Radici” – Ed. Laterza – 2000 -)
*
Vedi anche nota in data 19 marzo 2012 ---



martedì 12 giugno 2012

POESIE = CARLA DE FALCO

1. Radici

pantaloni bianchi,
e serpi nere arricciate dal sale,
viaggio verso sud
senza voglia di tornare.
in un grembo asciutto
fiaccato dal vento scirocco
così è la mia rinascita,
ratta frontiera di lutto.
dalla mandorla il latte
e pianto dalla pietra,
dalla terra la lava:
ossimoro di vita.
*
2. Scatole da trasloco

mi dicesti
«lascerò che i tuoi tumulti
entrino nella mia vita
per fare quiete nella tua».

così impacchettasti il mio tormento
in grandi scatoloni da trasloco.

per amare serve fare spazio.
*
3. Promessa


vorrei che il soffio mio fosse a te lieve
e la radice ti fosse nutrimento
e ponte.

vorrei potessimo sentire a un tempo
la mistica che fonde carne a vento
e sempre.

vorrei così che tu da quel momento,
fossi con me come un sol cuore,
amore.

e sussurrassi all’anima dolente
non solo la certezza della cura,
ma la promessa di guarir per sempre.
*
CARLA DE FALCO –
*
Nota biografica dell’autrice:
“Vedo la prima luce al solstizio d'estate di un anno bisestile, a Napoli. Laureata a ventitre anni con una tesi sulla poesia italiana delle origini, mi "converto" agli studi economici e dello sviluppo e presto entro in azienda e divento manager delle risorse umane. Nell'ambito di questa esperienza decennale sono parte di comitati scientifici nazionali per la formazione e l’addestramento degli adulti e mi occupo, tra le altre cose, di formazione manageriale, programmazione neuro-linguistica e bilancio delle competenze. A trentacinque anni, la svolta che molti considerano un ritorno: entro nella scuola pubblica e prendo ad insegnare lettere nei licei. Continuando a specializzarmi in didattica, sviluppo e letteratura. Ho vinto numerosi premi letterari nazionali e pubblicato poesie in diverse antologie oltre che su blog e siti specializzati. Il sud nelle viscere, il notebook sulle gambe, mio figlio per mano ed il verso nel cuore. Potessi, rinascerei frontiera così avrei due orizzonti da guardare.”

NOTIZIE = PREMIO CITTA' DEL PRINCIPE

PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “La Città del Principe” (2012) - Sesta edizione Ente proponente: associazione Progetto Cultura e Turismo Carignano Onlus Patrocinio: Città di Carignano (TO) e Ente di Gestione Aree Protette Po Collina torinese – Marca turistica Po Confluenze Nord Ovest
Regolamento :
Possono partecipare al concorso Autori italiani e non, con elaborati in lingua italiana e non (sono ammesse anche le lingue regionali e minoritarie italiane), purché accompagnati da traduzione dell’Autore, a tema libero. Il Premio si articola in 3 sezioni:
Sezione A – Poesia singola inedita, senza limite di battute; è obbligatorio apporre un titolo all’opera Sezione B – Opera narrativa inedita (racconto, fiaba, novella), di massimo tre cartelle in corpo 12, senza limitazione di battute; è obbligatorio apporre un titolo all’opera narrativa Sezione C – Raccolta inedita di poesie (composta da dodici poesie); è obbligatorio apporre un titolo alla raccolta; la raccolta deve essere inviata in un unico file.
1. I testi debbono essere inviati via e-mail al seguente indirizzo: paolocastagno@teletu.it in formato doc di Word.
2. Le opere partecipanti dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 luglio 2012.
Richiedere il Bando a Paolo Castagno // www.carignanopoesia.it --

domenica 10 giugno 2012

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALBERTA BIGAGLI

ALBERTA BIGAGLI : “Dopo la terra” – ed. Passigli poesia – 2012 – pagg. 80 - € 12,00 –
Nata nel 1928 a Sesto Fiorentino Alberta Bigagli ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca di un valore culturale, che possa realizzare nuovi orizzonti e nuove cromie nel dettato poetico. Ancora la dolcezza appare in queste visioni, ricche di illusioni , di memorie , di figure, che dal rito esplodono per ricreare metafore. Anche il sogno ha il suo valore nel ritmo, per proseguire tra la nostalgia ed il timore, per stupirsi innanzi al fato o per ingannare il tempo che fugge. “Io son colei che viene visitata/ dai venti della forza e del dominio./ Colei che può montare su un cavallo e andare./ Io sono un uomo femmina che vive/ nel suo privato infiniti momenti/ e si strugge sa ha un piccolo oggetto fra le mani…” - Realizzare lontananze e ripetere favole in un provvisorio momento di trasparenze , in un panorama di valli e di verzure, di terre brune e di alberi verdi, per riuscire a palpare l’esistere ed il cantare.La voce dell'erba ha gli esili fruscii del canto, gli infiniti momenti del mare sono il ritmo che attende , il calmo respiro del vento taglia l'umidità in trasparenze. ANTONIO SPAGNUOLO -

venerdì 8 giugno 2012

POESIE = ETTORE BONESSIO DI TERZET

IL TERREMOTO D’EMILIA
**
Trascinato tra le rovine della mura
Il corpo di Ettore schizza pietre
sobbalza tra i massi argillosi,
salta tra buchi e fosse, cane che scappa
dal maligno bastone che picchia come il sole
nello zenit del Neghev.
Bene fece Ettore a non resistere e placare
l’odio col suo perdono di morte, ma tanto
fu lo stupore che il mondo devastò
in palazzi crollati, macerie accatastate,
incidentali vivi che scappano come Enea
dalla polvere della propria città.
Il perdono non ferma le onde del
demone brutale, inerte quello benevolo
se non nel trasportare le anime, delicato,
al loro posto tranquillo, salvare i soccorritori
sostenerli nella polvere umida e appiccicosa
che s’impasta col sole, veri fantasmi
dai cappelli gialli rossi neri.

Trascinato per i mari vicini dall’ira
degli scontenti immortali, lo smagrato
Ulisse dibatte come meglio può
fra frecce dorate, cantate melodiche
concave figure di sirene, bianchezze di
armenti, acqua brillante prodigiosa,
fresche ventilate terrazze. Ma la Maga
avida come Achille lo imprigiona per
un tempo non contabile e solo la penna
d’Omero riesce a portalo a Itaca, dove
contendono pecore e mucche ai villani
i suoi fedeli come il cane. Sfinito scompare
per interrompere le sequele delle lacrime e
dei lutti, provocando una tempesta
più forte di Polifemo che s’abbatte seconda,
senza intervento del buon dio che non può
interrompere la libertà responsabile.
Sola rimane la stirpe adamitica o può
pensare di risolversi secondo i libri sacri,
scritti in multiformi segni segnati tutti
nella raccolta dei vivi e dei morti.

Per la terza volta squasso e terrore
sulla terra non più sopportata da Eroi,
nascosti nei panni dei comuni mortali
i pompieri che corrono e scavano con benne
e mani per ridurre i danni, assistere i feriti
con le pance e i baffi pronti a sorreggere i muscoli
i lobi temporali. Sanno che la volontà loro
adesso è il dio pietoso e deciso che si moltiplica
perché gli smarriti, i paurenti sorridano e vivano.
**
ETTORE BONESSIO DI TERZET

mercoledì 6 giugno 2012

NOTIZIE = RIVISTE

“ I FIORI DEL MALE” – RIVISTA DI CULTURA LETTERAIRA E ARTE –
Anno VII . N° 51 – gennaio-aprile 2012 –
Sommario :
- Letterature :
Robertomaria Siena : Intervista impossibile a Costantinos Kavafis
Melo Freni : Ezra Pound – un caso a spese della poesia
Merys Rizzo : Appunti
Francesco dell’Apa : La semplicità poetica di W. Szymborska
Pina Mayone Mauro : Nosside la Saffo locrese
Paolo Carlucci : Il Tibet, l’opera di Carifi e Palma
Luigi Tallarico : Il poeta Marinetti in lingua francese
Fausta Genziana Le Piane : Il simbolico Dandy : Charles Baudelaire
Silvana Folliero : Anna Borra : una vita una poesia
Giorgio Linguaglossa : Ennio Abate Immigratorio
Daniela Quieti : Kubla Khan di Samuele Taylor Coleridge
Fortuna della Porta : Il misticismo cosmico di Duska Vrhovac
Ninnj Di Stefano Busà : La poesia arte della parola
Giuliana Lucchini : Gheddafi
Michele Zagarella : De curiositate
Roberto Pagan : Mameli e il calcio balilla.
- Documenti :
Il processo a Giordano Bruno (ultima parte)
- Poesie:
Francesca Lo Bue
Domenico Cara
Enrico Bagnato
Giovanni Caso
Luciano Luisi
Elio Delmonaco
Mario Montanari
-Lo scaffale :
recensioni a firma di: Antonio Coppola, Ninnj Di Stefano Busà, Marzia Spinelli, Domenico Cara, Francesco De Napoli, Sandro Angelucci, Daniela Quieti, Framcesco Dell’Apa, Paolo Carlucci, Luciana Vasile, Giovanna Giovannini, Giuliana Lucchini, Claudio Damiani, Claudia Manuela Turco.
- Tavole fuori testo di :
Leonardo Caboni, Lorenzo Romani, Silvana Baroni, Elio Delmonaco, Franco Mosino.
*
Riferimento : antoniocoppola_047@fastwebnet.it

martedì 5 giugno 2012

NOTIZIE = PREMIO MASSA CITTA' FIABESCA

L'associazione culturale "Versilia club" indice il premio Massa Città Fiabesca per Poesia a tema libero, Libro di poesie edito , Racconto inedito, Libro di narrativa edito, Poesia in dialetto. Scadenza presentazione delle opere : 31 luglio 2012 - Premiazione 29 settembre 2012 - E' richiesta tassa di lettura. Bando completo : info@premiopoesiamassa.it

lunedì 4 giugno 2012

SEGNALAZIONE VOLUMI = DANIELE SANTORO

DANIELE SANTORO : “Sulla strada per Leobschutz – Ed. La vita felice – 2012 – pagg. 64 - € 10,00 –
Il grido della disperazione riecheggia soffocato o imponente, frequente ed evocato, tra versi che appaiono di una forza tempestosa non indifferente. L’alternarsi di luci e di ombre, di paure e illusioni, di angosce e disperazioni, è simbolicamente attraversato dal racconto – creato e immaginato – di quello che ha potuto e saputo disfare la malvagità imperante nei campi di concentramento tedeschi. “Più calmo fu il pensiero a scomparire/ che il crepitio dei brividi, l’accartocciarsi/ degli arti rinsecchiti, contorcersi di vene/ mani senza dita e il ventre a dismisura/ crescere, scoppiare ai cinque forni: il fuoco / il fuoco a incenerire le orbite – i vulcani / lucenti della vita”. Frammenti di un universo che scompare tra la ferocia e la violenza di un esercito dedito all’odio raffinato e crudele. Daniele Santoro esplode con una sua energia etica ed esemplare , incide versi dal ritmo serrato per una poesia che lascia una traccia indelebile e pregna di emozioni.- " Era poggiata a un tronco di un albero e cantava/ stringendoselo al petto, ancora strofinandogli/ la punta del nasino bianco/ come la neve, come la sbandata/ carovana dei morti (pure loro) / allora lei s'alzava in preda a gioia e diceva/ "guarda,a mammina, guarda il carosello" - " Un linguaggio a tratti colloquiale, volutamente sobrio e piano, ed arricchito da una documentazione particolarmente approfondita. - ANTONIO SPAGNUOLO -

NOTIZIE = IL SEGRETO DELLE FRAGOLE

CONCORSO "IL SEGRETO DELLE FRAGOLE" (Lietocolle) -- A causa della notevole affluenza di scritti pervenuti, la data di scadenza per la consegna degli elaborati è stata prorogata dal 15 di giugno 2012 al 30 di giugno 2012. Il regolamento ed il tema, a esclusione della data, rimangono invariati.

domenica 3 giugno 2012

POESIE = FELICE SERINO

LADRO DI PAROLE

[l'ispirazione della poesia]

la farfalla immagine-pensiero
sotto la volta del bicchiere
-della cattura l'ebbrezza ma d'un solo
attimo e poi il volo...-
la destrezza nel carpirne la luce
frangente nei colori -
l'inavvertito suono

*

L'ALBA CHE SA DI NUOVO

Per fortuna ciò che sta per nascere è il giorno.
(Fernando Pessoa "Il libro dell'inquietudine")

la si vive nel sangue la nottata

ha uno spazio aperto
l'alba che sa di nuovo
al rango della luce

*

UNA SPALLIERA DI VENTO

distacco

farsi fragile foglia
appoggiata ad una spalliera di vento

*

NASCITA

come appena
emerso

da naufragio di sangue
a luce
ferita

rosa
del tuo fiato - madre -


* * *
FELICE SERINO –
**
FELICE SERINO è nato a Pozzuoli nel 1941; autodidatta. Vive a Torino.
Ha pubblicato varie raccolte: da Il dio-boomerang del 1978 a Casa di mare aperto (e-book) del 2011. Ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E’ stato tradotto in sei lingue. Intensa anche la sua attività redazionale.

sabato 2 giugno 2012

SEGNALAZIONE VOLUMI = ROSA SALVIA

ROSA SALVIA : “Mi sta a cuore la trasparenza dell’aria” ed. La vita felice – 2012 – pagg. 88 - € 12,00
Sentimenti ed esperienze coagulano in queste pagine un luminoso orizzonte che arricchisce i versi di quelle sinergie capaci di trasportare attraverso figure e visioni tutte da scoprire e reinventare. “Affondiamo la bellezza nel sangue/ dello stupore in spazi incantati/ fra sospensioni dell’accadere / vaghezza di affetti e di umori…” , o ancora : “Quante volte annuso l’odore che viene/ dal tuo corpo,/ sfioro le tue labbra, / vedo i tuoi occhi venire con l’amore,/ venire con il mare,/ sento la tua voce che mi culla…”-
Il ricordo spesso riemerge fra gli intervalli, magicamente concreto nel segreto di emozioni, pensieri, turbamenti, custoditi con gelosia e difesi dalla memoria per riapparire nella profonda familiarità dei rapporti. Armonia che unisce la poesia ad una soffice religiosità , accennata delicatamente per non apparire inopportuna, quando la parola stessa attraversa attimi che si posano sulla tensione dell’infinito. "La limpida musicalità riesce a mostrarsi sorgiva - scrive Luca Benassi nella postfazione - fra le pieghe candide del libro, attraverso testi di struggente sensualità : è il canto dell'amore, quello fisico, carnale, passionale verso la persona amata, ma anche quello filiale, fraterno e amicale..." - ANTONIO SPAGNUOLO -