venerdì 29 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = CLAUDIA MANUELA TURCO


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Autori vari: “L’anima dei poeti estinti” – Ed. Macabor 2025 – pag. 232 - € 20,00
“Studi e materiali per l’opera di Claudia Manuela Turco in occasione dell’assegnazione del premio Pollino-Ponte d’Argento 2025” questo il sottotitolo del volume che accoglie, a cura di Angela Greco e Caterina Lazzarini, gli interventi di numerosi autori quali Bonifacio Vincenzi, Anton Luca De Salvo, Caterina Lazzarini, Angela Greco, Lucia Gaddo Zanovello, Paolo Ruffilli, Ivano Mugnaini, Alessandro Fo, Renè Corona, Tommaso Di Brango, Elisa Nanini, Rocco Salerno, Pino Corbo.
Ricchissimo excursus che riattraversa in modo brillante tutta l’opera di una poetessa, che con le sue colorate sfumature di scrittura approda alle pagine oltrepassando i confini del simbolo. Una traversata che riesce a fondere gli accadimenti quotidiani della scrittrice con le concrete espressioni culturali che la contraddistinguono, filmando, si potrebbe dire, la complessità dei particolari, le visioni del presente, le speranze delle favole, gli intrecci di letteratura, le riscoperte del mistero esistenziale, le improvvise azioni di incontro o di scontro, in un’ottica che accarezza il fulcro della ricerca e amplifica l’armonia della scrittura, con un fascino del tutto personale.
La visione diventa azione per quell’indole naturale dell’autrice che annota le occasioni con il tono di un registro, affresco policromatico di ogni vibrazione.
Completa il libro una nutrita antologia di scritti di Claudia Manuela Turco partendo da una sua silloge scritta nel 1999 e pubblicata nel 2005, e scegliendo alcuni componimenti dalle raccolte pubblicate tra il 2005 e il 2021.
Anche i brani tratti dai romanzi sono molti, come pure i saggi, realizzando così un ampio ventaglio della scrittrice, che come pseudonimo si appella Brina Maurer, come la protagonista del suo primo romanzo pubblicato nel 2005, che ella scrisse, come suggerisce, dopo aver letto il testo di Hemingway “Il vecchio e il mare”.
In ogni pagina vive l’estrema chiarezza del dettato, caratterizzato dalla scorrevolezza sia dei versi di ogni poesia, sia dalle frasi di tutte le prose.
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ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 28 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALBERTO RIZZI


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Alberto Rizzi: “Immanenze e persistenze” – ed. Seautos – 2025 – pag. 60 - € 7,50
Che la filosofia possa diventare, con semplicità di espressioni e acutezza di preparazione, il pabulum della poesia lo dimostra questo volume, che offre pagine eleganti di argomentazioni varie, tutte tese per quel sottile filo che dal nostro sub conscio si trascina verso gli oggetti del pensiero variegato e policromatico.
Il quotidiano diventa una materia plasmabile, per occasioni che siano capaci di trovare il modo di salvare i sentimenti senza rinunciare mai ad uno strumento che conduce al cuore dell’universo, ricreando ebbrezza ed illusione, rimandi e occasioni, attese e proposte, amalgamando fondamenta teoriche e artifizi simbolici.
“Nulla ho più da dire/ di fedi e di passioni/ sono trame vuote negli occhi/ strame/ e gli occhi perdono pazienza/ giungono in ritardo/ che poi è impossibile afferrare un vuoto/ e non ha senso volere il comprendere/ del pulsare soffocato d’un’anima…/ Ho lasciato il posto ad altri/ il passo verso il vuoto/ a chi è ancora vuoto/ e s’illude leggerezza.”
Così si chiude la silloge che mette in luce una esperienza personale intorno a quelle parole che rendono vivida ogni intuizione della psiche, adatta a quelle mille riflessioni che vanno dalla pochezza all’immensità, giocando quasi sempre sulle emozioni del singolo.
Alberto Rizzi sfiora le assenze di figure attive e toglie continuamente polvere dai fogli tra “l’immagine di un arcobaleno capovolto” e la “capacità di tenere in pugno i minuti”, tra “un periodo nel quale ogni cosa si mischia” e le “vibrazioni che distraggono con fiati di frastuono”.
Un ventaglio che sventola un sogno partendo dalla realtà.
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ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 27 agosto 2025

POESIA = ANTONIO SANGES


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"Il fruscio del cosmo"
Restiamo infine
ad ascoltare le onde,
l’ultimo fruscio del cosmo.
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"Umano"
Tutto il mondo
scorre nella medesima direzione.
Tutti i fiumi della terra,
tutti gli eserciti in guerra,
tutti gli stormi che transumano,
tutti gli uomini che trasumano.
Non chiameremo più macerie
le cose che oggi crediamo serie.
Ciò che ora sentiamo
non sarà eco,
non sarà umano.
Ma non affondiamo.
Ancora speriamo. Ancora naufraghiamo.
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"La chiarezza del mare"
Ascolta: ancora l’onda
non è tiepida abbastanza
per distruggere l’indifferenza
del mondo.
È troppo guardinga e sospettosa
per convincere l’uomo
che non è questa l’altissima sorte:
cellule, materia, morte.
Ma guarda l’orizzonte
meridiano al fiorire pullulante
della luce, dell’alba dietro al monte.
E guarda ancora la barchetta placida
sconvolta nella sua bella andatura
da un’onda più inquieta, più matura.
E guarda sotto alla superficie
quello che non si può guardare:
l’abisso del mare.
E immagina
quello che non si può immaginare:
il mito, il Mediterraneo,
amare il mare.
-
È un giorno chiaro e superficiale:
guarda la profonda essenza del mare.
**
ANTONIO SANGES
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(Foto di Pasquale Carbone)
(sito: antoniosanges.com)

POESIA = FABIANA FRASCA'


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= I =
S’abborda ancora al suo telaio col corpo
che regge l’onda e lo staffio del vento
in cui si tesero gli anni come
gómene tirate sugli approdi.
Oh, quando basteranno questi inganni,
quando la mano alla spola e quella
al remo si troveranno ancora
con il palmo schiuso dentro il palmo?
Saltimbanco di spuma in te piango
lo sconforto del notturno vegliare.
*
(Da “Trame e orditi. Elogio della tela di Penelope”)
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= II =
Ulisse, ti guardi a specchio nei flutti
e lustri il fasto a danno degli affetti,
concedi ai cantori le tue glorie
perché di te si dica in ogni tempo.
-
Ma l’onore si ferma nei palazzi
dove gli orchi spadronano lambendo
di Penelope bella l’alta rosa.
-
Oh, audace condottiero dei mari,
non ci fosse la fama, torneresti.
*
(Da “Trame e orditi. Elogio della tela di Penelope”)
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"La vecchiaia"
L’io della mente ripopola il passato
scorre tra gli occhi e la punta delle dita
tutto il teatrino delle nostre gesta
ingrigito fin dentro il suo spessore.
-
Sole trambusti volti spiagge vita
ricordi del remoto o trapassato
nulla è di troppo niente va scartato
nemmeno quei corpuscoli annebbiati.
-
La voce della storia ormai sommessa
diliquida i suoi resti e guarda il mondo
con la calma e la pace del perdono
e restituisce prestito e scommessa.
-
Il film è quasi ai titoli di coda
il tempo non ordisce né sfilaccia
non sibila più il vento sulle onde
in questi ultimi anni c’è bonaccia.
*
(Da “Di palo in frasca”)
*
FABIANA FRASCA'

martedì 26 agosto 2025

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


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“Chiusura”
Chi spunterà fuori dalle tenebre?
Ribattuto agli intrecci di una prece,
imbevuto di esilio nel grigio delle ingiurie,
cercando le memorie delle rime
che ho vissuto di pietra.
Un recensore per solitudini vissute
nel gelo crudele e rozzo dell’indifferenza,
avrà capacità di raccontare
il conversare dei vermi, le corde di carbonchio,
le cicatrici che non hanno spazio,
la polvere del fiato ormai affannoso,
il profilo che si aprì nel varco,
il piccolo satellite del cuore,
per trainare gli artigli in ogni segno
che affoga l’alfabeto calcolato.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

POETI DA RICORDARE = LUCA CANALI


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LUCA CANALI (1925 = 2014) dal volume "Anticlimax"

lunedì 25 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = FLORIA BUFANO


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Floria Bufano: "Ialine trasparenze" - Ed. La valle del tempo - 2024 - pag.94 - € 14,00
Copertina a colori riproducente brillantemente un'opera della pittrice Maria Pia Daidone , postfazione di Maurizio Vitiello. Silloge da leggere con attenzione, passo dopo passo, nel suo crescendo di fulminazioni e riaccensioni, di impatti con i vari sentimenti che accendono l'animo, di incontri svariati con l'immaginazione.
Testi scanditi di variegata "materia", ricorrente - tra il mondo delle ombre che si sposa con la ragione e un saldo appigglio della calma oggettuale o abituale.
Di tensioni, quindi, si tratta; di subbugli dell'esserci che, a contrasto, vanno a sedimentarsi in quella "mediocrità serena", "dolcissima/ mediocrità innocua e gentile del mondo", nel cui bozzolo si chiude il poeta che prospera nell'oblio, o che si concretizza nelle colorate idee di stesura del verso, o ancora che si concede all'introspezione per cesellare onde esistenziali che caratterizzano il nostro vissuto.
Lavorio creativo e assemblativo che si svolge nella mente dopo l'apparire delle immagini, e a quella rutilante ruminazione, composta di incubi e lacerti più diversi ed aggressivi, che si infilano nella scatola cranica come oniricità associativa, che dalle divinazioni romane è stata scavata fino a Freud ed oltre.
Floria Bufano si rintraccia nella sua armoniosa autonomia, la quale disfoglia con particolare partecipazione tutto ciò che si ricava dall'indagine di uno strano mormorio che attraversa fenditure e ripercorre alternarsi di figure, il tutto per cucire le note di un vissuto che lampeggia di memorie e di imprevisti, il cui tempo brilla ed il sogno diventa sapere, le figure lievitano crescendi armoniosi consentendo più volte la sosta di un'inerzia che si rivela sempre confortevole e ricca di suggestioni.
Il titolo volutamente enigmatico e dal sapore quasi onirico, preannuncia il percorso lirico che si muove tra visioni interiori, percezioni sfocate e verità sussurrate. Ella gioca con la parola, frammentandola e riplasmandola in forme nuove, come nel neologismo "Ialine", che richiama la la leggerezza del vetro o del cristallo, e "trasparenze", che suggerisce una trasfigurazione del diafano in qualcosa di più complesso.
Ecco un'esplorazione nel profondo dell'animo cercando di estrapolare "quella moltitudine dei forse che potrebbero aprire nuovi orizzonti" o traguardi sconosciuti. Protesa verso confini che varcano la terrenità, nella scioltezza di un motivo che cerca l'apertura verso l'infinito, non azzerando mai passioni, esultanze, fedeltà, amore, effusioni all'interno del subconscio che oltrepassa l'io come esperienza infinita.
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ANTONIO SPAGNUOLO

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SANGES


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Antonio Sanges: "Distensione del destino" . Ed. Ensemble 2025 - pag. 76 - € 13,00
Comincia con un progressivo trio poetico, "Inverno", "Inferno" e "Interno" il nuovo libro di Antonio Sanges, tre poesie che danno vita immediatamente ad un'immersione nelle follie contemporanee, in spazi angusti da un lato, e dall'altro paesaggi che si spalancano alla libertà, al respiro. A volte questa opposizione non è espressa apertamente, è lasciata intuire dietro descrizioni apparentemente neutre. Il mondo poetico di Sanges è fatto di natura, paesaggi, luoghi e oggetti non umani, di un mondo imperdibile, dal quale però il poeta ricava la chiave di un dissidio, di un contrasto, o meglio ancora di una separazione drammatica, quella fra la natura e l'umano.
La natura è per il poeta luogo di un mistero che però non parla, tanto che sembra il poeta parlare al posto suo; non per niente Sanges alterna simbologie riferite all'ambiente naturale con riflessioni metanarrative sulla parola. In molte liriche è possibile cogliere anche la posizione e l'ottica che il poeta Sanges sceglie per sé e per la sua opera rispetto alla civiltà contemporanea e anche rispetto alla tradizione. In molti componimenti, per esempio "Ghiacciai in rivolta", si sente la tristezza per la perdita e lo "scioglimento" di antichi valori che costituivano comunque un punto di riferimento; in "Il mio secolo" si avverte l'estraneità rispetto al presente, ma anche la voglia di aderire ad una tradizione mai passata, come spiegano le poesie "Roma" e "Verso Occidente"; tra l'altro, va ricordato, molte liriche sono organizzate secondo temi consequenziali, come le ultime citate. Insomma è evidente: c'è l'intento di esaltare il risveglio della vita nel presente, partendo però dal passato, dalla tradizione. In nome della passata civiltà, infatti sembra dire Sanges, è necessario ribellarsi all'attuale civiltà, questo il messaggio che si può cogliere tra le righe.
Le idee di Antonio Sanges, perché di idee si tratta nonostante la forma poetica, vertono su una difesa estrema della natura umana nella sua purezza; in nome di questa purezza il poeta non ha remore dunque di tornare al passato, per sfuggire ad un presente in cui una globalità, governata in realtà da pochi, sta dominando e decidendo tutto. Molti versi tradiscono una volontà di vivere oltre, coinvolgono vette, l'atto del camminare. Emana dalle parole un senso di rivolta, una voglia di libertà rispetto alla civiltà delle città e degli spazi occupati e dominati; si vorrebbe piuttosto il vuoto, il mare, l'aria che lascia andare. Poesie che esprimono l'urgenza dell'interezza, ma anche la scoperta e l'accettazione della frammentarietà. E' ben rintracciabile, poi, un punto di riferimento positivo e vitale; esso fa riferimento al mare e più marcatamente al mediterraneo, simbolo del meridione, simbolo del sole e della vita vera e forte.
Ad esso,al mare, il poeta si affida in un estremo desiderio di salvezza. "Io al mondo nuovo non cedo" scrive l'autore e cerca il mare, non la città, cerca il vigore nel mistero. Forse una chiave per penetrare l'opera di Sanges è il riferimento alla decadenza dell'Occidente. Con una chiara ripresa del movito di Verlaine, quando in "Languore" descrive la reazione decadente del poeta rispetto all'arrivo dei nuovi barbari, vale a dire i borghesi creatori del sistema capitalistico, Sanges ripete di sentirsi appunto come un romano invaso da barbari.
Distensione del destino è in definitiva un grande sguardo sull'umanità e sul suo futuro e sul senso del permanere. L'ultimo componimento, che dà il titolo al libro, sintetizza in conclusione la posizione intellettuale e umana di Sanges. Una visione nella quale la distanza tra gli individui appare poter essere ricomposta, ridotta in una istanza esistenziale nella quale il tempo si ferma, rallenta almeno, e un apparente "senza fine" finalmente ci dà la possibilità di afferrare a fondo il midollo della vita, come diceva Thoreau.
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Marco Tabellione

sabato 23 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = EMANUELA RIZZO


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Emanuela Rizzo : “I fiori ricambiano il bene” – Ed. Bertoni 2025 – pag. 80 - € 15,00-
“Un richiamo ancestrale per perdersi negli orizzonti sconfinati del sentimento e dei sogni e nelle pieghe più recondite dell’emozione…” scrive Piero Medagli nella postfazione, riferendosi alle numerose incisioni poetiche qui dedicate ai fiori.
L’appello costante alla fioritura si manifesta in ogni passo di questa lettura, che appare semplice ed ansiosa nello stesso tempo, per quelle note che si aggiungono al testo sgorgate dalla contemplazione della natura sempre più ricca di colori.
La stesura di quasi tutti i componimenti è realizzata con il verso brevissimo, una sola parola e a capo, così da invitare ad un susseguirsi di visioni rapide, quasi come brevi fotogrammi, capaci di diventare vivide figure di un continuo pennellare.
La circolarità delle tappe si chiude facilmente per ogni pianta decantata, divenendo portavoce indelebile anche dei ricordi ed anche delle figure umane, a volte nella contemplazione, a volte nella suggestione metaforica.
Non manca qualche avvertimento ecologico, che si inserisce elegantemente tra le note:
“La natura/ si riprenderà/ quello/ che le avete scippato/ se non ripianterete/ tutti gli alberi/ che avete abbattuto. / Restituite/ i fiori alle api,/ il nettare/ alle farfalle,/ la speranza/ a chi l’ha perduta/ senza/averlo meritato.”
Così come un accenno amoroso e timido stempera la dolcezza di un incontro:
“In questi giorni/ aridi, / tu non chiedi/ sorgenti/ d’acqua, / eppure illumini/ di nobile/ arancio./ Mentre/ l’uomo/ prosciuga/ pozzi,/ tu colmi/ i miei occhi/ nel deserto dei giorni. / Tu ti bagni/ di sole.”
Sospese nel tempo le pause del respiro affannoso, nel bisogno irresistibile e ripetuto di accudire le piante per identificare il simbolo.
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ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 19 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCO MANZONI


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Franco Manzoni: “Soglie (recensioni formato francobollo) – Ed. I quaderni del Bardo 2025 – pag. 274 - € 15,00 –
Con lo scorrere agile delle letture ecco raccolti tutti i brevi interventi critici che Franco Manzoni ha firmato nelle pagine del Corriere della sera (domenicale) dal 2012 al 2024, che egli scherzosamente appella “formato francobollo” – Ed in effetti questi fulminei scorci di un lavoro prezioso e certosino si inseguono con il ritmo serrato delle vibrazioni culturali di decine e decine di autori, qui sistemati in ordine alfabetico, anno dopo anno, ciascuno non più lungo di undici righi.
Circa trecento presenze realizzano una mappatura policromatica di quella che è la creatività nella scrittura contemporanea tra la variegata scelta dei contenuti e l’originalità degli incisi del pensiero, l’eleganza innovativa e l’esigenza culturale della tradizione, la preziosità degli scrigni personali e la complessità delle testimonianze.
Da segnalare che le recensioni inserite sono 467 e oltre cento le case editrici, tutte laboriose, e con una singolare cernita che lascia fortuntamente da parte tutte le Editrici Maggiori, che da molto cercano di imporre scelte non sempre valide.
Un’operazione editoriale insolita ma certamente necessaria per archiviare con sagacia le fonti di un bene che diventa storia. Un radar numerico che richiama le incisioni del cammeo e riesce a donare l’efficace istantanea scattata dall’album del ricordo.
Da Lino Angiuli a Emilio Zucchi, da Amedeo Anelli a Guido Zavanone, da Alessandro Canzian ad Adam Vaccaro,da Rosalba De Filippis a Rainer Maria Rilke, per citarne soltanto alcuni, la rosa tenacemente coltivata offre i suoi coloriti petali nel riflesso di un percorso esistenziale che testimonia il sapiente germoglio della poesia.
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ANTONIO SPAGNUOLO

lunedì 18 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = MASSIMO PAMIO


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Massimo Pamio: “Arte – l’impossibile natura” – Ed. Mondo nuovo – 2025 – pag. 112 - € 14,00
Con una carrellata gigantesca attraverso l’incandescenza del dettato culturale che si impone nell’indagine filosofica e letteraria, Massimo Pamio segue le tracce del visibile e del dicibile, del buio e del non detto, delle selezioni e delle armonie dell’universo, tra il salvifico che accoglie l’artista e le testimonianze dei frammenti.
In quarta di copertina leggiamo: “La vera arte cerca di restituire l’impossibile, e cioè la natura da cui l’uomo si è separato nel Novecento, divenendo oggetto e non più soggetto. In questo nuovo saggio, che riprende i due testi precedenti, Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019), e Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), si analizza e si approfondisce il tema dell’arte dal punto di vista evoluzionistico ed estetico-filosofico, per giungere a sviscerare alcuni nodi quodlibetali, dalla metamorfosi che coinvolge la Creaturalità, al problema dell’arte e della bellezza, al concetto dell’idea, alla coscienza Infinita che si autodetermina nelle coscienze finite. Lo stile è quello del frammento, dell’intuizione logica che apre mondi e oltrepassa ogni barriera, per avanzare nei sentieri infidi del non pensato, nel vuoto della visionarietà, verso l’Amore.”
Appassionata fucina nella quale l’idea di “Arte” viene forgiata in varie sagomature, attraversate da quella luce che rende il plasmabile dipendere dal proprio vedere, vedersi, abbagliati dall’essere visto.
Il reale quotidiano vacilla tra luce e buio, tra immagine e ombra, tra illusione e verità, per concretizzarsi attraverso quell’artista che si offre come traccia della memoria, del simbolo, dell’evento.
Le vibrazioni dell’opera d’arte sono le infinite modulazioni “in cui le menti, attività della consapevolezza, si incontrano”, per generare possibilmente amore, l’abbraccio etereo di tutto quanto appare astratto.
Massimo Pamio con elegante e sapiente scrittura diviene, con queste pagine, testimone degli sviluppi più interessanti dell’arte novecentesca e contemporanea, in una dinamica policromatica che cerca il gesto della realizzazione del comprensibile.
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ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 14 agosto 2025

POESIA = GABRIELE VIA


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"UN MULINELLO DI PETALI"
Un mulinello di petali
sull’asfalto si rompe per un nulla.
Fragile equilibrio di una struttura
sorta lì per lì, come un circo, o una galassia.
Senza che possa essere mai esistito
un suo prima, un suo dopo,
da nessuna parte, e per sempre.
Come una persona, unica
irripetibile creazione di Dio.
Non si cerca fuori ciò che sta dentro.
Origine, ragione, scopo.
-
Per questo ci vestiamo e ci svestiamo;
per questo abitiamo i luoghi;
per questo il nudo è sacro.
-
Un tessuto di lino, o di lana
di canapa o di cotone,
veste l’oblio di cui siamo fatti.
-
Per questo i fanciulli ascoltano volentieri
improbabili storie e meravigliose
facendole immediatamente abitare
nell’officina della loro immaginazione.
-
L’oblio e la persona
sono facce della stessa medaglia.
I discepoli non riconosco il risorto.
In un abbraccio il senso della vita.
( 29 aprile 2025)
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"QUANTO E' SIMILE LA GRAVIDANZA UMANA"
Quanto è simile la gravidanza umana
alla vita di un raccolto di grano…
-
Quest’uomo antico, alieno e moderno
che non ha neanche più tempo per nascere…
-
E che dopo essere fuggito da Dio
si è voluto separare
dall’umile destino del pane…
-
Quanto è simile la sua rovina attuale
a una vecchia profezia dimenticata.
-
Ma c’è un destino già scritto
sul guscio dell’uovo di tortora:
-
è un insegnamento sottile,
come l’intraducibile mistero
di un incontro che è rivelazione.
-
La prova della libertà umana è nuda,
simile al miracolo consapevole
della contemplazione.
-
Un angelo cammina nel mondo
andando alla ricerca di amici.
*
(13 maggio 2025)
*
GABRIELE VIA

lunedì 11 agosto 2025

MEMENTO = PER ALCUNI AMICI


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INVIDIA (anonimo del '700)
Volgendo sguardi sulle imprese altrui
mi sembra di soffrir per ogni segno.
Dolce gaiezza avvoltolar costui
nella mia ombra senza alcun ritegno.
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domenica 10 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO TABELLIONE


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Marco Tabellione: “Tra le nuvole” – Ed. Il viandante 2025- pag. 296 - € 17,00
Non saprei come dare inizio ad una segnalazione per questo ponderoso volume di Marco Tabellione, tanto vasta è la materia che accarezza la poesia per la sua eterna e luminosa presenza nella cultura universale. Scavo particolarmente impegnato e sostenuto dalla creatività di un bagaglio culturale di notevole spessore, che ci accompagna mano nella mano nel labirinto policromatico del tempo.
Ogni paragrafo è introdotto da una poesia, tratta dagli autori che Tabellione ha amato di più; attraverso i loro testi cerca di approfondire aspetti della contemporaneità, avanzando una critica al sistema globale, che si va sempre più configurando come una macchina inumana creata dall'uomo, ma che è giunta a schiacciare l'uomo. L'idea alla fine è, attraverso i poeti, di delineare un nuovo modello di esistenza basato sulla contemplazione e sul superamento del funzionalismo secondo quella che si potrebbe semplicemente chiamare vita poetica.
Le meravigliose ombre della creatività, in poesia, non subiscono assolutamente anche con il passare del tempo corrosione alcuna e resistono nella pienezza dell’accumulo e della parola. Così rovistare nel proprio “sacco” memoriale e ritrovare quei componimenti che hanno lasciato il segno indelebile di sentimenti e chiarori, diventa il pabulum di un’impronta dal variegato tessuto.
Quaranta capitoli fermati in un tragitto sontuoso, tra lettura e critica brillante, con i nomi più belli della scrittura poetica. Da William Butler Yeats a Aleksandr Blok, da Costantino Kavafis a Charles Baudelaire, da Mario Luzi a Edwin Muir, a Emily Dickinson, a Jacques Prevert, a Lord Byron, a William Henry Davies, Gunther Kunert, Wallace Stevens, Rabindranath Tagore, Clemens Brentano, Giuseppe Ungaretti, Fernando Pessoa, Clemente Rebora, Umberto Saba, Friedrich Holderlin, Walt Whitman, Marina Ivanovna Cvetaeva, Gerard de Nerval, Rainer Maria Rilke, Giovanni Pascoli, Eugenio Montale, Franco Fortini, Alda Merini.
Viaggio a braccia tese in un mondo che risveglia orgogliosamente sentimenti, emozioni, pulsioni, ideali, illusioni, amore, sempre richiusi in quel batuffolo di investigazione, capace di ricamare e allo stesso tempo creare quelle frazioni elementari che sostengono una storia infinita.
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ANTONIO SPAGNUOLO

sabato 2 agosto 2025

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


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“Sonno”
Urlo il tuo nome come lupo alla luna,
e la luna risponde,
trasformando ogni sillaba in fantasmi.
Quelli che mi tormentano la notte
tra maglie di ciglia e di betulle.
Muovono riflessi di menzogne
con agile ritmo di malinconie.
Gracili i contrafforti rutilanti
per questo corpo affinato nel fiabesco
inverno che sarà scenario bastardo,
soprassalto del sonno tanto triste,
custode inconscio della tua sembianza.
Avrò affilato tutto ciò che è scherno
di corolla affinata in lontananza.
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ANTONIO SPAGNUOLO