giovedì 31 ottobre 2024

POESIA = LUMO KOLLESHI


**LUMO KOLLESHI - ALBANIA
*
Lumo Kolleshi è nato a Mertinj di Përmet - (Albania). Si è laureato in Lingua e Letteratura albanese presso l’Università “Aleksandër Xhuvani” (Elbasan). Dopo la laurea, ha lavorato come insegnante in diversi villaggi del distretto di Përmet. Nel 1987 abbracciò l'iniziativa di scrivere e insegnare al Nord, sicché andò per due anni a Puka. Ritornò a Përmet e continuò ad insegnare al liceo Bënjë, alle scuole Novoselë, Katundishte e Nonda Bulka. Inoltre, è stato Ispettore Della Direzione di Istruzione a Përmet. Dal 2005 fino al 2023 (lanno in cui è andato in pensione), ha lavorato come insegnante di lettere presso il Liceo “Sami Frashëri” (Përmet).
Gli inizi della sua creatività poetica risalgono da quand'era alunno alle scuole medie, ma le prime pubblicazioni iniziarono già al liceo nelle medie rinomate all'epoca: " - Zëri i Rinisë - La Voce della Gioventù", "Drita - Luce", " Nëntori - Novembre", ecc...
Lumo Kolleshi è l'autore di questi libri:
- Mars - Marte (poesia)
- Bufi në siklet - Il gufo in imbarazzo (fabula)
- Lotët e Nastradinit - Le lacrime di Nasradin (fabula)
- Kthim nga vdekja - Ritorno dalla morte (racconti)
- Derdhen vetëtimat - Si versano i fulmini (poesie)
- Dorëheqja e tigrit - La dimissione del tigre (fabula)
- Djersët e poetit - Il sudore del poeta (racconti)
- Nga një autor tek tjetri - Da un autore all'altro (saggi e commenti in due volumi)
- Nata vjen dhe natë s'kam - La notte arriva e la notte non ho (genere rubai)
- Edhe ujk, edhe me zile - Sia lupo sia con la campana (fabula)
- Mbahem te një fije bari - Mi aggrappo ad un filo d'erba" (poesie) pubblicate dalla Casa Editrice "Muzgu" a Tirana e due anni dopo pubblicato e sponsorizzato dal Ministero della Cultura della Macedonia del Nord a Kumanovo.
Le sue ultime due pubblicazioni sono il frutto della collaborazione con la Casa Editrice "Muzgu":
- Në kulmin e diellit e dritë të mos kesh - Al culmine del sole, e luce non avere
- Prapë dukej e bukur - Ancora sembrava bellissima" (racconti)
La creatività di Lumo Kolleshi è varia sia nei generi letterari nonché sul piano tematico, dove il posto principale si concentra dal lirismo sottile, la quotidianità, le verità che arrivano ai limiti dell'assurdità. Quest'ultima è molto prominente nella prosa di questo autore, dove la vera armonia con il surreale, il grottesco e l'assurdo si intrecciano. Il poeta in questione, ha diretto la Lega Degli Scrittori a Përmet.
Ha ricevuto questi premi:
- Vincitore del 2° Premio Nazionale di poesia in occasione del 55° anniversario della Liberazione della Patria
- Vincitore del concorso organizzato dalla Lega degli Scrittori e Degli Artisti d'Albania
- 3° Premio internazionale per le fiabbe ad Atene, dalla Lega degli Scrittori "Zasteron"
- Vincitore del 1° Premio insignito dalla Lega "Pegasi" per il libro di racconti "Ritorno dalla Morte"
- Vincitore del 2° Premio per la satira "Jul Variboba" della Lega Verdeggiante a Salonicco
- Vincitore del Premio "Opere Letterarie" 2014 al Festival Internazionale di Poesia "Drini poetic" (Pristina)
- Vincitore del Premio dei Poeti al Festival Poetico "La Muza Budiane"
- 1° Premio con la poesia "La quercia di Mërtinj" al concorso organizzato dalla Lega degli Scrittori e degli Artisti in Italia (Bresha, 2023)
- Ha ricevuto il diploma per il libro di poesie: "Si versano i fulmini" a Mottola, in Italia.
- Ha ricevuto il diploma per la poesia "Se..." (Mottola)
Dopo essere andato in pensione, vive con la sua famiglia a Milano, senza aver smesso mai di scrivere poesie. A breve, saranno pubblicate due romanzi e un'antologia poetica con la selezione personale del poeta.
Due poesie al posto delle candele per l'anima della Madre
*****
"NOTTE STREMATA CON DEI SOGNI"
Questa notte si stremò solo di sogni
Il percorso mi fermarono i vivi e i morti
Per un attimo due cuori ebbi
Mi abbracciò e mi parlò solamente mia madre.
Sotto il foulard bianco non fu consumata
Non volevo sorgesse la mattinata
Abbracciato con mia madre rimarrei
Anche se gli occhi come l'erba di rugiada avevo
Volevo che nessun gallo cantasse
Tranne le stelle di luce, luce portarli.
***
"NEI RICORDI MI BACIA LA MIA PREZIOSA MADRE"
Vai! - mi disse mia madre
Starò meglio...
Non andare! - ordinava dentro me il mio cuore...
Rimarrai indietro con i studi, figliolo...
Le ultime parole avevano la più grande sete
E le sue labbra ardevano,
In misteriosi abissi, cascavano i pensieri
Le ginocchia non mi obbedivano e i passi
pietra divennero
Di nuovo al capezzale tornai
Cinque chicchi d'uva sulle labbra gli spremei,
Baciai l'ultima lacrima, quella lacrima di perla
E in viaggio, senza viaggio partii
E con una speranza stracciata partii...
Ora, tutte le stagioni, senza di te,
Solamente estate incenerita diventano,
Solamente foglie che sugli occhi mi cascano
Secchi trovo l'uva sul recinto
Eh, le querce, ora non hanno chi abbracciare
Arrivi e mi baci nel morbido sogno
Ti allontani alla soglia dell'alba,
prima che le stelle se ne vanno.
****
LUMO KOLLESHI Tradotto da Angela Kosta Direttore Esecutivo della Rivista MIRIADE giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice,

martedì 29 ottobre 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = EMILIO PAOLO TAORMINA


**Emilio Paolo Taormina: “Il tempo lungo” – Ed. Ladolfi 2024 – pag. 78 - € 10,00
“Sono un bambino/ affacciato agli occhi/ di un vecchio/ per giocare col mondo”, questa la prima poesia che ci viene offerta come incipit e come dichiarazione esplicita di una posizione esistenziale che appare al modo dell’aver ormai ghermita l’ultima boa del tragitto concesso.
Tutto ciò che è sospeso nel pensiero appare luminosamente scavando le diverse radici per raggiungere l’assai complessa sorpresa di un mondo rappresentato nel quotidiano contemporaneamente e affidato ad un segreto di misure e ad una fulmineità di apparizione.
Il destino della parola per Emilio Paolo Taormina è contenuto nella parola stessa che da simbolo diviene spostamento apparente di alcuni sentimenti gelosamente conservati nell’arco dell’esistenza, cercando ansiosamente quella “donna di sabbia/ che le onde del tempo/ non hanno sgretolato”, o divagando vertiginosamente per aprire uno spiraglio nel muro del silenzio. Le figure si stagliano nettamente e l’io si manifesta in tutta la sua tangibilità, ancor giovane nei ricordi, segnatamente vecchio nel presente.
Ma il canto non si scoraggia.
Versi quasi tutti brevi e saltellanti. Pochissimi endecasillabi. Ritmo incalzante in un percorso che ci lascia liberi di intrecciare una possibilità di partecipazione totale, accogliendo l’esperienza della scrittura che desidera creare rapporti policromatici tra mutazioni e testimonianze.
“La poesia di Emilio Paolo Taormina – scrive Rosanna Rachele Medici in prefazione – indaga l’amore, e ne suscita, così come la luce evocata parla dell’ombra e la genera. Una luce sfumata, forse una luce che ha assorbito qualche stilla di malinconia, di saudade, una luce serale lontana dalle ombre nette del mattino e del mezzodì, dalle caldane del meriggio.”
Poesia della presenza, in ogni fotogramma pronta ad agire per una particolare accelerazione espressiva, e in una intimità narrativa che appare necessaria per allargare l’orizzonte dei sentimenti.
“Come faccio/ a cancellarti dagli occhi/ se le mie mani ogni cosa/ che toccano toccano te…”
Appassionata individuazione di elementi vitali che nel ritmo incalzante del verso cercano di accarezzare la tangibilità, per concretizzare la delicatezza di un sussurro.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

lunedì 28 ottobre 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = ELEONORA BELLINI


**Eleonora Bellini: “Stazioni” – Ed. Kanaga – 2024 – pag. 58 - € 13,00
“C’è un’idea di movimento verso l’ignoto – leggiamo in quarta di copertina – di libertà, di fuga oltre i confini dello spazio e del tempo in questa silloge emblematicamente intitolata Stazioni. C’è la rappresentazione di un mondo circoscritto che prelude però a qualcosa di ampio che si apre alla vista di un’umanità variegata, alla ricerca di altro di ciò che si possiede mentre porta con se cose e idee di mondi lontani, di tempi passati, profumi, odori, colori.”
Le figure si stemperano con agilità tra “i grandi sogni volati via sulle pagine” e “la luna che corre più veloce del vento”, tra “il brusio del mercato” e “la canzone delle ruote dei giunti e dei binari”.
I registri allora si mescolano luminosamente al linguaggio più colloquiale, in una sorta di concerto che plasma e adatta il mutare della quotidianità al ritmo cadenzato delle sillabe.
Anche se “le vecchie stazioni abbandonate” ritornano nella mente come rifugio del pensiero poetico, i profumi dell’intimità cercano quelle manifestazioni malinconiche che aleggiano tra il cuscino ed il tendaggio, in una sorta di lampeggi che danno luce alterne alla malinconia e all’illusione, alla nostalgia e al sussurro amoroso .
Pennellate armoniose ricamano un tracciato poetico che ricava infiniti appunti che transitano fra i grandi sogni archiviati e gli imprevisti di un viaggio “orfano di voci e di fuochi”.
Scrittura dagli imprevisti accostamenti, intervallati da note concrete di immagini incise con vigore nel mosaico lirico delle composizioni.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

POESIA = ROSA NOTARFRANCESCO


** "Aironi"
Ti feci entrare nella mia serenità
e risi, anche. Di me, cos’hai capito?
Ricordo quella tua intelligenza
e il monosillabo mio.
=
La generosità dell’essere tuo, così veritiero
mi mise nel cuore quello strano timore
che si prova nel ricevere ciò che più duole,
quel genere d’impegno che fa grandi le giornate,
perché tutta la vita intenda ciò che è sempre nuovo
al dubbio:
la passione che libera il sogno costoso d’esser come aironi,
follemente presi dal volo dell’età che corre via,
ma non passa, e poi si volta ad arrossir le gote
che attirano l’orgoglio del braccio stretto al braccio,
in quel passo celere che sa suscitare canzoni
in tutta la città sorpresa.
***
"Raccontami"
Sei la semplicità che copre di grande affetto
il timore delle parole nuove.
=
Non vi fu mai nessun mutamento in te,
e ancor rimani in ciò che anch’io facevo
per evitare lo stesso dolore
del tempo risoluto degli anni della fioritura
delle ore più lontane da noi
che ci implorano di conservare il ricordo
di attimi di felicità dove passò il treno
che ci condanna a stare nel momento
che a noi non fu concesso.
=
Nel viaggio indagatore della coscienza
sei e resterai
a mezzo chilometro dal buon umore
su cui poggia il ritorno dei baci
a cui continuo a credere,
per rendere seria la speranza.
**
ROSA NOTARFRANCESCO

sabato 26 ottobre 2024

POESIA = SILVANA SONNO


**
"Alba"
Nel silenzio dell’alba le ragioni
del rinnovato sorgere del sole
Lo stesso lampo che congeda il giorno
è respiro di vita alla sua fonte
E’ muta scaturigine del punto
in cui vive per poco luce e buio
Poi separati ciascuno ha la sua via
ma quell’abbraccio nel tempo degli inizi
marca il nostro procedere nel mondo
Marca il nostro concederci alla vita
e il segreto richiamo della notte
*
(da Distanze, ed. Era Nuova, Pg)
***
"Splendore"
E’ un procedere lento, sulla sabbia
mentre l’onda lambisce il bagnasciuga
e una stella marina langue al sole
=
lo sguardo già raggiunge l’orizzonte
dove s’incurva il dorso del pianeta
e un sapor d’aspro arriccia le narici.
=
Quel che di me conosco è esposto al vento
che gioca coi capelli sulla fronte
poi il silenzio dal cielo, come un’ombra
=
cala sui pensieri e i fremiti del cuore
così che avverto soltanto come moto
leggero e rapido dell’immaginazione
=
lo splendore d’ogni inutile mio gesto
nell’esser io lontana da ogni meta
splendidamente vana nel qui e adesso.
*
(da Evanescenze, Genesi editrice, To)
*
SILVANA SONNO

giovedì 24 ottobre 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = ZEUDI ZACCONI


**Zeudi Zacconi: “Senz’angoli è il mare a cui mi aggrappo” – Ed.4Punte edizioni, collana Gli angoli – 2023 – pag. 136 - € 14,00 –
Un titolo alquanto criptico, chiedendoci come ci si possa aggrappare ad un liquido, che in effetti non offre un angolo dove avvinghiarsi. Eppure la metafora apre diversi interrogativi, che fanno della poesia un rimbalzo riferito alla rivelazione.
L’imperturbabilità permette momenti di riflessione dove la visualizzazione evolve nella scenografia.
“Nel lago salato del mio ripostiglio/ tu resisti/ in questo miraggio di mare./ Altrove non cado, non vado sott’acqua:/ temono le orecchie l’impatto/ con le parole.”
La scrittura diviene avvenimento inevitabile, determinato da una singolare origine, che è semplicemente schema precostituito dell’idea pura. I vari fenomeni metrici di queste composizioni sono variopinti lacerti che cercano di squarciare l’oscurità per aprire un dialogo che avvolge gli oggetti sensibili, e fermano un’ottica particolare capace di condizionare luoghi e tempo.
I segnali d’amore si accostano al fluttuare del verso nella misura di un’inventiva che ha il vincolo di proposte inedite.
“Tu che mi attraversi/ come fossi trasparente come avessi/ un buco nell’addome/ per passare/-oltre/ questi sogni, oltre questi occhi/ queste stupide follie/ lucide e vicine ai giorni intimi/ di cristallo/ non li tocco che poi/ mi si rompono fra le dita.” Ella invoca con palpito irregolare l’amigdala del divieto “nel ricamo di un ultimo bacio a dispetto/ del tempo che più non ci vuole.” E cerca semplicemente le origini di un’idea che definisca il bisogno di essere con un altro.
Le molteplici figure che si presentano in queste pagine ricamano un policromatico ventaglio nell’ampio perimetro delle folgorazioni, e creano un ininterrotto soliloquio che affianca con agilità la musica alla scansione delle sillabe tra la “furia che non rallenta il passo” e “il volteggiare dei venti che raggiungono il suolo”.
Scrittura limpida e cadenzata nella scansione accorta del ritmo, valida prova di bagaglio culturale degno di una prima prova editoriale.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

lunedì 21 ottobre 2024

RIVISTA = KENAVO'


**E' in distribuzione il bimestrale KENAVO' brillantemente creato e diretto da Fausta Genziano Le Piane. (settembre-ottobre)
Firmano questo numero: William Butler Yeats, Roberto Casati, Riccardo Renzi, Antonio Spagnuolo,Paolo Carlucci, Lidia Popa, Pasqualina Di BLasio, Giuseppe Tacconelli,Fausta Genziano Le Piane, Aurelia Rosa Iurilli, Monica Martinelli, Rosario Napoli, Paolo Ruffilli,Elisabetta Tassi, Enrico Finocchiaro, Fatima Abbadi, Clara Di Stefano, Elio Camilleri. In allegato le pagine con l'elenco dei vincitori del primo concorso "Kenavò-Casa Duir", 2024- Tema Il bosco per narrativa e poesia.
**

sabato 19 ottobre 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = EDITH DZIEDUSZYCKA


** Edith Dzieduszycka: "Ritrovarsi" - Ed. Passigli - 2024 - pag. 144 - € 16,50
In elegante e sobria veste tipografica una corposa raccolta di poesie, per le quali la variegata qualità delle interpretazioni ha una singolarissima potenza figurativa componendo ininterrottamente un dialogo serrato tra ciò che può apparire ed il sussurro della memoria.
Nell'acuto respiro poematico che distingue queste composizioni il bagliore dell'espansione del sentimento appartiene all'insondabile mistero della condizione umana che, avvilita dalla perdita della persona amata, cerca una rappresentazione del mondo esterno nelle espressioni ritmiche del mondo interno, tra immagini folgoranti del presente e i colori abbaglianti del ricordo.
"Poi ti ribelli/ per niente rassegnata/ alla disfatta./ Nel tuo profondo/ che si dibatte e lotta/ sale la rabbia./ Puoi litigare/ contro un tale nemico/ però capendo/ che mai e poi mai/ si lascerà trovare/ il punto fermo."
Il monologo ha percezioni dell'attimo, nella ininterrotta ricerca di un interrogativo capace di svelare l'impalpabile soffio dell'incertezza.
La raccolta è divisa in tre sezioni: "La poltrona a dondolo", con la prefazione di Antonio Spagnuolo, "L'infida notte" con la nota di Luciano Nanni, "La segreta stanza di Edith" intervento di Silvio Raffo.
Edith ancora una volta riemerge da un baccello prezioso ricamando l'intreccio del verso in armonioso disincanto.
ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 17 ottobre 2024

POETI DA RICORDARE: PASQUALE MAFFEO


**
"SIEPE"
Oro di foglie nella siepe, ottobre.
Puri così
morire noi potessimo nel sole
guardando oltre peccato
sopra muri d'infanzia a farci eterni.
*
( Da "Il cercatore luminoso" (1994) Pasquale Maffeo (1933-2024)
***********
"In un cielo sereno"
(a P. Maffeo)
In un cielo sereno resta
-addossato alle colonne doriche-
il tuo sguardo lontano
come a cercare
orizzonti imperscrutabili
in queste bufere quotidiane.
**
Rocco Salerno
**
"Come un sogno"
(in memoria di Pasquale Maffeo)
Te ne sei andato
come un sogno
un Cercatore luminoso*
=
lasciandoci in dono
la Bellezza delle Visioni*
le parole di Nostra sposa la vita*
che riposano nel cuore
=
come la tua anima incielata
che irradia il nostro sguardo
l'umanità assetata di Verità.
*
Rocco Salerno
==========
*P.Maffeo, Il cercatore luminoso, poesie, Cittadella, Biblioteca Cominiana,1994;
*W.Blake, Visioni e Profezie, Inquadratura traduzioni e commenti di P. Maffeo, Marina di Minturno, Caramanica, 2017;
*P.Maffeo, Nostra sposa la vita, Marina di Minturno, Caramanica, 2010
**

SEGNALAZIONE VOLUMI = OANA PUGHINEANU-ORICCI


** Oana Pughineanu-Oricci: “Bilanciamento del bianco” – Ed. Fallone – 2024 – pag. 72 - € 15,00
Un’intensa silloge realizzata nel ricamo accorto del verso, che elegantemente si allunga in alcune pagine, quasi a formare degli intervalli che rasentano la prosa. Ma intervalli che avviano quasi sempre alla semplice rielaborazione filosofica, sfiorando frasi che dalla eloquenza proseguono verso la meditazione.
Ogni poesia esprime momenti indelebili, scolpiti dalla indomabile aspirazione alla parola simbolo, che allontana vivacemente il senso di vuoto per osare il cesello delle immagini e dello scandaglio.
Il gioco delle figure incide nella compostezza del plasma per fasi e combinazioni di una lettura del territorio umano e quotidiano, tra somiglianze che recuperano effetti e cromie primarie di particolari riflessioni.
“Il cielo è rosso instagram quando andiamo verso l’ospedale/ e ascoltiamo rock fm nella nuova ford di papà/ mamma vede una zingara alla fermata e dice “guarda quella che grassa”/ ma vuole dire “che sana”./ io penso a cosa sarebbe bene con questo cielo rosso instagram/ frutta? torte? buon caffè?/ “scommetto che chiede pure aiuto allo stato” dice papà.”
Un intreccio cabalistico in versi liberi per illuminazioni improvvise e osmosi con l’ambiente, intessendo qualche metafora che aggancia il lettore e delineando figure attraverso esemplificazioni del reale.
La poetessa si immerge in prospettive variegate ed immagina che “dalla cupola color prosciutto stracotto cade una stella/ vista da tantissime ragazze/ si deve fare a pezzi/ somministrata a minuscole schegge” o lentamente sussurra: “quando sono vicino a mamma seguo il programma/ quando sono lontana piango.”
Un alternarsi di cronistorie musicali e di incisivi sguardi per attese o per illusioni.
Utilizzando alcune strategie stilistiche la compilazione offre composizioni saltellanti ed armoniose.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 11 ottobre 2024

PREMIO = L'ASSEDIO DELLA POESIA

Concorso poetico
“L’assedio della poesia”
edizione 2024
La casa editrice “La valle del tempo. La rete dei saperi” indice la nuova edizione del premio “L’assedio della poesia”.
Al premio possono partecipare autori italiani e stranieri maggiorenni.
Inviare in PDF un file contenente quaranta poesie (inedite) in lingua italiana, in allegato email al seguente indirizzo: concorsi@lavalledeltempo.it entro il 31 dicembre 2024. Indicare in Oggetto: Partecipazione al premio “L’assedio della poesia”.
Inserire nel corpo della email: Nome, Cognome, Data di nascita, Indirizzo completo, Telefono, email, autorizzazione alla eventuale pubblicazione.
La giuria sarà composta da: Antonio Spagnuolo, presidente, Carlo De Cesare, Mario Rovinello, Maurizio Vitiello, Rita Felerico, Carlo Di Lieto.
Premiazione nel mese di marzo del 2025. Nel corso della premiazione sarà annunziato il nome del vincitore.
Primo premio: pubblicazione della silloge nella collana “Frontiere della poesia contemporanea” più Diploma.
Secondo premio: Diploma e proposta di pubblicazione
Terzo premio: Diploma e proposta di pubblicazione
Non è richiesta quota di partecipazione.
I dati personali saranno custoditi secondo legge.
*
Napoli – 11 ottobre 2024

domenica 6 ottobre 2024

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


**"Mistero"
Percuote o piange al bersaglio
l'infido precipizio, scosso dal vento,
tra maschere di un blu vertigine,
che accarezza e tace.
Stormo di audaci fulgori le lunghe riga
che hanno dichiarato il mistero antico
soltanto una sorpresa da opinare.
Così, fatto conchiglia, sono la pietra
in angolo, tra il lento brusio delle foglie,
più prudente nella vietata ricerca
vagante nell'incertezza del possesso.
Un alone ha il modello dell'impasto
in procinto di cedere all'inganno.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

sabato 5 ottobre 2024

POESIA = ALESSANDRO SCOLARO


**" Abbandono"
Amore che vai via
amore senza confini
sono disarmato
avevo solo te!
==
**
"Soldi"
Ore date per denaro,
Signora Libertà
prostituta
d’un misero centesimo.
==
**
"Ho perso la testa"
Non lo vedi?
ho perso la testa
non riesco a svegliarmi
il sol sognarti
mi fa vivere.
**
ALESSANDRO SCOLARO

giovedì 3 ottobre 2024

RIVISTA = NUOVO MERIDIONALISMO


****E' in distribuzione in questi giorni il numero giugno/agosto dell'elegantissima e ricchissima rivista Nuovo Meridionalismo, diretta con accuratezza e severità da Giuseppe Iuliano.
In copertina la riproduzione dell'opera "Ritratto di popolana con orcio" del pittore Clemente Tafuri.
Firmano : Giuseppe Iuliano, Emanuele Macaluso, Paolo Saggese, Luigi Mainolfi, Amato Michele Iuliano, Clara Spadea,Leonardo Di Filippo, Mino Mastromarino, Michele Miscia, Aldo De Francesco,Gennaro Iannarone, Franco Mangialardi, Matteo CLaudio Zarrella, Teodoro Russo,Antonio Pulcrano, Clelia Cipolletta, Nicola Prebenna,Mirella Iannaccone, Antonio Spagnuolo, Matteo Balsamo, Emanuela Sica, Elda Ciampi,Raffaela Vallese, Gerardo Iuliano, Vincenzo Napolillo, Lauramaria Anzuoni,Domenico Defelice, Gaetano Troisi, Basilio Fimiani,Michele Sessa, Riccardo Sica, Paola De Lorenzo Ronca, Sergio Natale.
A pagina 5 = Vignette di Malatesta.
Per contatti = giiuliano@tiscali.it

mercoledì 2 ottobre 2024

POESIA = NINA LYS AFFANE


****Nina Lys Affane è scrittrice algerina residente in Francia. Dopo gli studi in lettere e la prima esperienza all’insegnamento, ha iniziato il suo nuovo percorso alla letteratura. Nina è autrice di numerosi articoli giornalistici e di cinque raccolte di poesie : “In trattative con l’amore” (Algeria 2011), “Ai confini del tempo” (Algeria 2014), “La Confessione” (Libano 2017), “Il Paradiso dei sensi” (Montreal 2018), “I Rumori dei sensi” (Canada 2019) e il suo sesto libro pubblicato di recente in Francia dal titolo: ”Riva dell’oblio” disponibile in tutte le librerie.
"LA VOCE SILENZIOSA"
La voce silenziosa
Dei miei versi
E il discorso rinchiuso
Nelle mie pietre
Scultura di un fiore
per l’Umanità
Della terra
Con le parole
Magico
Inventa un mondo
Magnifico
Si apre una porta
È la porta della pace
Le battute d’arresto tumulate
Per sempre
Un mondo governato
Da Morfeo
In questo mondo di pace
Una nuvola di colori candidi
Uno zefiro di dolcezza
Brezza dolce, le ferite guarisce.
=
=
"IL POETA…"
È un fuoco in luce
Una strana anima sbagliata
Nello spazio infinito
I suoi pensieri allo specchio
Così anche il suo fiato perso
Buongiorno
Misteri misteriosi
Nel grigio, nel buio
In casa di campagna
Emoziona i ricordi sepolti
Nei cassetti
È un vivace bohémien
Con le sue lettere
Pazza sull’orlo della disperazione
Futile ma saggia…
***
Traduzione di Angela Kosta Accademica, giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice.

martedì 1 ottobre 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = RITA PACILIO


***Rita Pacilio: "Così l'anima invoca un soffio di poesia" - Ed. Marco Saya - 2023 - pag. 264 - € 20,00
“Sui gradini dove siamo seduti/ti ho chiesto di ascoltare le cicale/la promessa al mondo che tutto/ancora accade in questa vita tonda/fulminea e mansueta magnificenza.” I versi appartengono a Rita Pacilio, alla sua “Preghiera” in epigrafe al libro “Così l'anima invoca un soffio di poesia” poesie scelte (Marco Saya Edizioni, 2023 pp.264 € 20,00).
La cifra poetica di Rita Pacilio contiene una collezione privata e suggestiva dell'essenzialità sensibile, consolida la capacità di decantare la qualità introspettiva dei versi nella sorgente creativa di un linguaggio spontaneo, colto nell'immediatezza emblematica dell'indirizzo intuitivo dell'anima. Rita Pacilio orienta la direzione dell'intensità nel sublime itinerario intorno al riflesso umano, concentrando in accordo con il silenzioso contatto con la caducità, la disposizione interiore dei pensieri, la vocazione a fronteggiare la provvisorietà attraverso la percezione consolatoria della natura, nell'innata emozione dell'arrendevole sguardo verso una realtà che elargisce il dono di distinguere l'infinito, oltre il confine delimitato della ricerca umana.
Amplia il registro scrupoloso e inesorabile dell'inclinazione generatrice delle cose, riconosce la predisposizione contrastante delle persone catalogando la motivazione del paradosso umano nell'evoluzione speculativa tra le tendenze incompatibili di indifferenza e desiderio, nella determinazione ponderata di dipendenza emotiva e libertà, nella volontà di razionalità e impulso affettivo, nell'interpretazione di spirito e materia.
La poesia di Rita Pacilio è in divenire, nel flusso perenne della sostanza poetica, esposta alla vulnerabilità del tempo e alle sue suscettibili trasformazioni, ammette la scrittura elegiaca come confessione lirica nel valore universale dell'urgenza espressiva in grado di illuminare la vita e gli azzardi del mondo. Le poesie scelte racchiudono la consistenza di una coscienza sconfinata, rinnovata in una vertiginosa catarsi tra l'incessante avvertimento delle assenze e l'autenticità compassionevole della memoria, custodiscono la profonda attrazione sovrumana nella trascendenza delle intonazioni significanti, nel legame strutturale ed evocativo tra segno linguistico ed elemento concettuale, esplorano la regione segreta e contemplativa dell'inconoscibile. Sperimentano l'estensione della poesia come intesa corrispondente alla selezione stilistica e letteraria, annotano la responsabilità delle inquietudini morali lacerate, illustrano l'inaugurazione sensibile alla meraviglia della bellezza, il filamento impercettibile e inafferrabile della spiritualità. Il soffio della poesia muove il passaggio esistenziale di una voce impalpabile ed esitante che sussurra il tremolio appassionante delle parole e modella i versi nella corrente dell'invisibile, nell'alito di vento sfiorato dalla purificazione del vissuto. Rita Pacilio pone l'accento sull'accuratezza del dolore e sulla rivelazione confortante delle confidenze, annota la gravità dell'abisso nei dettagli obliqui della contemporaneità, supplica la presenza fedele dei ricordi, codifica la cadenza visionaria del linguaggio, la sua inattesa possibilità di mutamento, consacra forma e contenuto nella funzione esegetica dell’immaginazione, adottando una comunicazione elegante e saggia, nell'identificazione di un'appartenenza, nel discernimento dal varco impenetrabile di ogni orizzonte.
*
Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/-
*****
TESTI SCELTI
*
Io l'ho amata ogni mattina
nell'eternità celeste questa terra
travestita a festa e silenzio.
L'ho amata di felicità sull'isola
come fossi io stessa stesa
sull'acqua nel canto libero
di chi crede ancora che amarsi
è tutto questo coprirsi di baci.
------------------------
Benedirò con ogni benedizione
le betulle di mio padre
i cristallini riflessi sulla pioggia soleggiata
la speranza in continua trasformazione
tra il bianco latte del tronco e la libertà.
Benedirò le voci che passano nelle nuvole
per ricordare che non potrai tornare indietro
nemmeno nei legni intagliati, saperti
a piedi uniti e con le spalle appoggiate.
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Così hai imparato la misura dello spazio
hai aperto la cerniera del vento come fa
l'abisso
baciato la pupilla
osando il perdono di te stesso
davanti a tutte le finestre che danno sul retro

hai sentito la magnificenza
nello stesso momento in cui metti
a confronto le lettere maiuscole e minuscole.
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Hai mai pensato di svegliarti presto
passeggiare l'occhio fresco
e la guancia nella neve nuova
frugare a lungo con il naso
gli invisibili segreti
voci profetiche sospese
intorno ai lampioni, alla fontana
padrona della piazza.
La luce fa così quando scuote il fuoco
di dicembre e si sparge sopra i tetti,
sugli specchi impolverati, sul monte.
Un rito silenzioso e astuto
testimone di chi scrive da lontano
e aspetta il giorno crescere
lievito o anima.
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L'assenza ha una forma quieta
dischiusa, indecifrabile, bianchissima
un tumulto di cellule nella gravità delle spalle
fino a riaprire un rumore spezzettato
=
fermato nell'ansietà del chiarore tra due costole
nello stesso istante piegate alla redenzione
mansueta. Sembra possibile la partecipazione
la prima appartenenza fuori da queste cose
=
in cui metto le mani, un bicchiere, un rosario,
un libro, tante voci e mai la tua.
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Mille volte i canti delle magnolie
ritornano nell'imbrunire
al mio respiro.
Non temono l'intreccio dei venti
né linee curve nel seno delle nuvole.
Indugiano solo quando l'eco disperata le insegue.
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