lunedì 27 dicembre 2021

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


** "Gradini"
Ho inseguito il silenzio del dubbio,
incerto ed annoiato per le ombre
che stringevano il fondo di un'insidia.
Ferma e sicura nelle tue lusinghe
adagiavi infiniti luccichii del gioco,
piccole cose nel cerchio di covoni d'oro.
Nessun divario nel centro che sfugge
ha il segreto che raggela ogni disegno.
Questa commedia pretende personaggi
al riparo dalle sapienti riga,
dove tutto è l'urlo del finito.
Sguardi interrotti e palpiti sapienti
hanno sette gradini per punirmi.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

domenica 26 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALFONSINA CATERINO


Alfonsina Caterino – "Il tempo non disperde"--Frequenze Poetiche –Napoli – 2021
La cifra fondante della poetica di Alfonsina Caterino è quella di una scrittura assolutamente antilirica e antielegiaca che trova la sua genesi e la sua essenza in strofe connotate da una forte dose di sperimentalismo del tutto personale che esce decisamente fuori dal coro dei gruppi e delle correnti.
Il poiein dell’autrice come primo dato ad un approccio del lettore si rivela del tutto alogico e in alcuni passi anarchico e le poesie sottendono per la loro fruizione un’intensa immersione dell’attento lettore in esse, un affondare nelle pagine per riemergerne affascinato dalla numinosa bellezza della sintesi tra contenuto e forma, che raggiunge esiti efficaci.
Ma se la forma stessa trova una sua classificazione, i contenuti sfuggono da definizioni e per arrivare a tale traguardo bisogna innanzitutto rifarsi al titolo della raccolta.
Il titolo del volume, Il tempo non disperde, potrebbe fare pensare ad una concezione del tempo stesso carica di ottimismo e questa constatazione generica potrebbe essere la chiave d’accesso, la chiave interpretativa per entrare nell’universo poetico dell’autrice.
Il tempo in sé stesso come categoria viene visto quasi sempre come connesso alla perdita all’infelicità, alla soglia del limite e alla morte. Si usa comunemente dire che il tempo è tiranno ed espressione della finitezza dell’essere umano e delle cose. Un tempo che non disperde, come quello messo in scena dalla Caterino, come si accennava, potrebbe fare pensare a qualcosa legata ad un benevolo cosmo e non al caso e all’entropia, un principio ordinatore che potrebbe essere utile nelle fasi della vita per archiviare nella mente le esperienze che divengono a loro volta poesia.
Il tempo è il filo rosso che lega i componimenti che si possono intendere come schegge luminose che si concretizzano nella pagina scritta connotati da accensioni e spegnimenti continui e tutto l’ordine del discorso si basa su questi meccanismi quando ogni parola si trova perfettamente incastonata in una trama e la parte nel tutto e la sinopia si fa mosaico creando con ogni singolo tassello emozioni in un’avventura creativa irripetibile.
Ovviamente è anche intellettualistica la poetica della Caterino e vengono alla luce elementi che fanno pensare ad uno sguardo profondo che proviene dalle profondità dell’inconscio per inverarsi nella scrittura. Coglie nel segno la densità metaforica e sinestesica dei versi e anche semantica e tutto pare sgorgare come un’acqua purissima da una fonte di acque che potrebbero essere definite anche battesimali se si individuasse una forma di misticismo immanente e naturalistico nei sintagmi di Alfonsina. Anche la natura che fa da sfondo a questa pratica poetica del tutto mentale fa da sfondo all’ordine del discorso di quello che per la sua unitarietà contenutistica, formale e strutturale potrebbe essere considerato un poemetto. Dal silenzio nasce la parola come la vita Silenzi aprono anticipatori circuiti/ denudano corpi e fitte, scrive l’autrice nel suo riuscitissimo esercizio di conoscenza tout-court.
*
RAFFAELE PIAZZA

mercoledì 22 dicembre 2021

POESIA = ENZA BERARDONE


*Oltre me stessa*
Non ho occhi e voce per te
che mi infliggi muti calvari,
non sprecherò il mio stupore
per fili d’ erba vibranti e
incattiviti amori,
contemplo inerme grammi
di nude esistenze,
cieli sporchi di tempeste di luce
e satelliti vaganti.
Si tuffa la vita nel vacuo destino,
nella repentina giovinezza,
precipito nell’attimo sbagliato,
transito in intonsi mondi paralleli,
nessun posto è più dolce, feroce,
ingannevole delle parole,
non cercatemi nelle mie,
sono infinitamente oltre me stessa.
**
"Preghiera"
Brancolo in un turbinio
di impercettibili uragani.
La vita non segue
alcuna segnaletica,
precipita nell’ignoto,
avanza impassibile
verso la fine.Sogno
una diversa lontananza,
occulto sensazioni
svuoto pesanti cuori.
Non c'è pace in questi
pensieri, il tempo
spoglia le mie nude ore,
disfa carne e sogni.
Ma tu cercami dove
l‘ orizzonte riposa,
nelle parole che non so dire,
nell’ansia del vento tra le mute case,
negli occhi di Dio, nei labirinti dell’ amore,
nei baci che non ti ho dato. Cercami
nel suono di una struggente preghiera.
*
"Sono il mio destino"
Non spreco più lune,
nascondo fiocchi di cielo
tra le dita, il cuore s’impunta
tace, divora immote dolcezze,
oscilla l’ inverno tra le nude chiome.
Sono vittima e carnefice,
solitario leccio, passaggio
di sconfinate nebbie.
Sono voce e luce che fugge,
oscuro suono e vento che sussulta.
Sono il mio destino: incomprensibile
e delirante preghiera.
*
( dal volume "Oltre me stessa" Ed. Graus 2021 )
ENZA BERARDONE

venerdì 17 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO


*Antonio Spagnuolo: “Ricami dalla frane” Ed. Oedipus 2021 – pagg. 88- € 12,50-
Negli alati versi di questa nuova silloge poetica di Antonio Spagnuolo, “Ricami dalle frane”, Oèdipus, 2021, vengono perimetrate tutte le soggiacenze dello scenario inconscio di questo autorevole poeta. Il suo nuovo snodo poetico attiva una ribollente scrittura, ricca d’immagini, entro il pomerio di una trasversalità stratificata, che va al di là dei limiti imposti dal linguaggio ordinario, mettendo in relazione, attraverso un meccanismo associativo d’idee, le immagini che trova dentro di sé, inquiete e palpitanti, forti e dirompenti.
Nel Dizionario della letteratura italiana del Novecento, diretto da Alberto Asor Rosa, Einaudi, 1992, così viene definita la poesia di Antonio Spagnuolo:- L’adesione e un’idea psicoanalitica della poesia, intesa come affiorare di un elemento prelogico nell’esperienza mentale, comporta in Spagnuolo il rifiuto di una sintesi vincolante, sul piano del linguaggio come su quello del senso. È costante nella poesia di Spagnuolo la rappresentazione di nuclei tematici come la centralità dell’eros, la relazione eros/thanatos e libido/morte - cui risponde il ricorso a una terminologia clinico-psicologica, evidente soprattutto in Melania (sezione centrale di Candida, Guida, 1985)>>. In una prospettiva di eventi illuminanti, nella magica sintesi della poesia di Spagnuolo, l’inconscio nella sua propensione al “sezionamento sperimentale” della parola, che Mario Pomilio definirà “pre-logica”, dà vita ad un denso reperto di scenari psicologici che fanno da supporto alla débâcle esistenziale: "Altre incertezze d’attesa il mio sussurro/nelle ore che esplodono distratte,/immerso ancora nella solitudine di mura/che ripetono il preludio del sogno.// E ancora baci, delicatamente a sfiorare/il freddo della tua magia/ che modella di nuovo le dita all’illusione>>. (Catullo). La poesia>>, scrive Spagnuolo, in Eros e Thanatos tra Poesia e Realtà, con le sue radici vincolate spesso all’inconscio e al preconscio, pronta a manifestare le figure della creatività, resta vigorosamente una immagine della mente che nella sua espressione rimane pura. Ci sembra di abitare nell’anima come in una camera o in una foresta: ne attraversiamo gli spazi, ma misuriamo le dimensioni, fisiche e spirituali, ne ascoltiamo i rumori o le grida. Mai come in essa conosciamo l’ardire del nostro sapere: la tendenza a violare tutti i limiti del pensiero e del sentimento: l’unione della notte e della luce: l’amore dell’abisso, la fusione di ciò che è spirituale con ciò che è fisico, in metafore corpose, abitando in fallimenti o disastri che non ci abbandonano anche quando cerchiamo di evitarli, per proseguire verso la parola volontaria e consapevole, nella speranza di realizzare una sperimentazione del divenire tra le ambiguità dell’eros, illusi così di allontanare thanatos>>.
La realtà viene ipostatizzata e resa evanescente dalla dissolvenza delle icastiche immagini poetiche, nel “calcolo delle combinazioni” e nella proiezione dell’illimite: -Il mare ha onde clandestine, quasi un intreccio di parole raccolte nel respiro.// Tracce di un’illusione come l'occhio delle divinità che si nascondono nella spuma,/ pronte a ghermire il mio inconscio e stritolare l'ombra che trema fra le maniglie d'oro.// Le stagioni hanno le disarmonie per le assenze e non saprai distinguere il fondale>> (Onde). Appare chiaramente che l'antinomia fondamentale dell'Essere è consegnata all'esperienza della “perdita” e al fantasma voluttuoso della Poesia: - Ho lacerato la carne stringendo fra le labbra il non senso della mia illusione.// Quel voler procedere a memoria aspettando i riflessi sanguinanti avvolti nel canto/ inesauribile dei colori, del vero vuoto che vuole divenire verso.// […] Traccio la sembianza del tuo corpo al calore della nostalgia e riprendo i pensieri/ per quel che rimane di un sogno (Carne).
*
CARLO DI LIETO

mercoledì 15 dicembre 2021

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


** "Chimere"
Siamo quasi ubriachi di chimere
nel deformare gli inganni quotidiani.
Come tempeste improvvise
che rubano gli sguardi, diventano
imprevista sorpresa nella breccia
delle promesse.
In bilico tra la carne ed il pensiero
si perde l'illusione delle attese
e si spezza ogni certezza nel cercare
brevi riflessi di luce.
Zaffiro irrisolto ogni cellula,
rinsecchito gioiello.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 14 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = RITA FELERICO


**Rita Felerico : “Nudarsi” – Ed. Turisa – 2021 – pagg. 76- € 13,00
Volume dalle sorprese variegate. Leggi una poesia e te la ritrovi a fronte tradotta in portoghese, un’altra in inglese, e ancora altre in arabo, in spagnolo, in svedese, in francese, in tedesco, quasi a tratteggiare l’universalità del canto, che ogni pagina riesce a ricamare.
Così il ritmo che Rita Felerico incide nelle sue composizioni diviene necessità di segni luminosi, lampeggiando in versi istoriati ove le memorie, le esplosioni, i sentimenti, gli interrogativi sono qualcosa che diviene palpabile, morbidamente adagiata alla musica.
Nudarsi, spogliarsi pudicamente, con delicatezza e semplicità, senza remore per poter spiccare attenzione ai dettagli che il quotidiano ci propone, in una sinfonia inaspettata, tra scorrimenti e incursioni, inebriati “dall’odore del mare” o “dondolando tra le foglie dei rami”, “apparire e sparire / in contraddizione eterna/ di ombre, di luci” o giocare nel nascondimento alla paura, riascoltare qualche fiaba o “sbocciare lontano dai confini/ correre incontro alla luce dei tramonti”, librarsi in cerca di una nuova strada o “musicare d’incanto chi ama”.
Il “volteggiare nello spazio dell’esistere” è in queste liriche come il vagare vertiginosamente tra vicoli, griglie, chiese, anticaglie, ricchezze, gioielli e nell’intimità “rincorrere l’odore dei baci nelle pieghe del corpo” quando avvolge “di tempestoso mare il rito d’amore”. Sussurro di tepore tra le nostalgie e le illusioni anche nella ricerca di un amore che sembra non possedere un nome preciso.
Coerente e precisa la scrittura che rimanda al pieno delle emozioni ed è impreziosita dalle immagini di splendente forgia.
Arricchiscono il libro le fresche illustrazioni di Aldo Capasso, preziose nella loro incisività, ed i “pensieri” a firma di Estherbr Basile, Floriana Coppola, Paola Gatti, Mimmo Grasso, Wanda Marasco, Anna Marchitelli, Paolo Martino, Antonio Spagnuolo, Lucia Stefanelli Cervelli.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO RIGHI


**Marco Righi – "Scienza, Fede e Poesia"---Guido Miano Editore – Milano – 2021 – pag.95 - € 15,00
La raccolta di poesie di Marco Righi (Milano 1955), che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una prefazione di Enzo Concardi centrata, acuta e ricca di acribia.
Il testo è composito e ben strutturato architettonicamente ed è tripartito nelle sezioni Scienza, Fede e Poesia.
Una vena del tutto antilirica e antielegiaca connota i componimenti del Nostro che sono caratterizzati da chiarezza, narratività, precisione e luminosità con subitanee epifanie e accensioni.
Ambizioso e riuscito è l’intento dell’autore che fa dei tre temi considerati tre linee di codice che si sovrappongono e s’intersecano tra loro.
Sono categorie fondamentali i tre concetti messi in gioco ed è doveroso ricordare il saggio di Guitton Dio e la scienza che parte dall’assunto che l’universo e la natura, la materia animata e inanimata hanno una struttura così complessa, compiuta e articolata, non casuale, hanno una forma così esatta e meravigliosa tale da non potere essere sottesa al caso o all’entropia ma ad una forza ad un lavoro di quelli che gli antichi chiamavano demiurgo e i seguaci delle religioni monoteiste definiscono Dio.
Il poeta a volte si rivolge a sé stesso ripiegandosi sul suo ego come nel componimento Passionne situato nella prima scansione: - “E un’altra volta è notte/ e un’altra volta/ ti sembra di aver gettato la tua vita…/.” versi che esprimono un contenuto condivisibile dal lettore che può in molti casi identificarsi nell’io poetante anche se Mario Luzi ha scritto che la notte lava la mente. Nella sezione Fede incontriamo un continuo interrogarsi sul tema della Fede sia in senso personale, sia in senso collettivo. Da notare che in tutte e tre le parti il poeta si esprime con un tono speculativo e intellettualistico che sottende i versi nelle loro immagini che sono nello stesso tempo icastiche e leggere, veloci, precise e armonioso e si ravvisa sempre una base scientifica vista la professione di Righi, che lo porta ad affrontare armonicamente e con un’armonia matematica e geometrizzante il poiein e che è la cifra distintiva della notevole e originale raccolta.
Passa la vita, / passan le tue azioni/ resta la Fiducia/ in chi tu incontrerai e la persona dell’incontro potrebbe essere Dio stesso, un Dio immanente e trascendente nello stesso tempo.
Del resto il filo rosso della raccolta pare essere ravvisato in una stabile ricerca del senso della vita e delle cose e centrale è il tema dell’approccio dell’io – poetante alla realtà nelle tre dimensioni che il poeta esplora con sensibilità e intelligenza nel suo lanciare a chi legge il suo messaggio in bottiglia nel mare magnum della contemporaneità al tempo della pandemia e una poesia è dedicata proprio ad essa. In Il viaggio il poeta scrive: - “Ciascuno nasce/ aperto sulla vita/ l’animo cieco/ intriso di ignoranza// e viene al Fonte/ lavacro e Fiamma Viva/ occhi e orecchi/ schiude alla Parola// Si parte/ È il Viaggio/ il sol che all’Uomo importi/ che tutti gli altri/ in tondo fa girare//…” Per questo volume è precisamente adatta tout-court la definizione di esercizio di conoscenza un continuo ontologico interrogarsi sulla realtà visibile e invisibile e la poesia stessa diviene la mediatrice tra Scienza e Fede.
Da notare che il lavoro contiene dei disegni dell’autore che ben s’intonano alle poesie.
*
Raffaele Piazza

sabato 11 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCIO ZANIBONI


**Lucio Zaniboni: “L’allegoria del vento” – Nemapress Edizioni – 2021 – pagg. 114 - € 15,00
Lampeggia la natura, “se negli occhi/ ancora si specchiasse il cielo”, come una policromatica pennellata da maestro che dei colori imbeve ogni sussulto.
Poesie dal ritmo incalzante che alternano lo stupore al racconto, l’illusione al sussurro, personaggi senza prospettive all’onda che spumeggia, i cardini del tempo al profumo della sera. In tutto il percorso lirico si incontra la presenza di sentimenti variegati e profondi, magari elaborati o attraversati dalla storia del quotidiano. Con discrezione la piccola avventura che affrontiamo tra le quattro mura diviene motivo di poesia, paziente, umile, accorta, ma impegnata nell’esistere e con lo sguardo sempre pronto a cogliere gli innumerevoli segnali che vengono dall’esterno.
“Le poesie di Zaniboni – scrive Neria De Giovanni in prefazione – rappresentano un viaggio a cui il poeta ci invita tra i valori più veri e intramontabili che l’umanità ha avuto in dono, in primis proprio il creato offerto dal suo Creatore non per essere violentato ma rispettato e goduto. Contestualmente alla meraviglia davanti alle bellezze della natura va un profondo spirito religioso inteso come l’espressione dell’intimo umano che si avvicina al mistero ultimo del perché della vita qui sulla terra.”
Molti sono i richiami per ogni aspetto che la civiltà rappresenta, per i momenti di svolta che un “volto di Giano” smuove come le vele, per il dolce-amaro respiro delle siepi, per lo stupore del fanciullo, per la banderuola che potrebbe indicarci anche una semplice missione, per i molteplici sentimenti che aprono tempeste e bonacce.
Dinamica vitale in questa poesia, in costante altalenare tra il mondo-cosmo-storia e l’io intrappolato alla metafora.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 8 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANDREA GRANZIERO


**Andrea Granziero : “D’amore e altro” – Ed. biblioteca dei leoni- 2021 – pagg. 104 - € 12,00
“Fragili versi” i suoi, li definisce i poeta stesso, proprio perché stesi pagina dopo pagina con brevissimi accenti, che però fanno del ritmo una saltellante ed incalzante vertiginosa policromia.
Tutte le poesie di questa raccolta sono brevi, quasi come se l’autore avesse voluto incidere degli aforismi, delle brevi frasi che riassumono un concetto specifico. In alcuni casi riassume un pensiero morale e filosofico con poche parole, indica momenti di illusioni ed incide frastagliate sensazioni morali che sospendono, incentra con stupore il logorio degli anni, canta in un accenno l’intreccio verde dei rami, percorre fantasie in abbracci variegati.
“Si tratta – scrive Luigi Crivellaro nella prefazione – come è evidente, di tematiche presenti quotidianamente nei notiziari, nei dibattiti televisivi, nella carta stampata, nei nostri stessi discorsi tra le mura di casa o di ufficio: la diversità, la dipendenza, la discriminazione, la violenza sulle donne, la pratica barbara dei genocidi.”
Appare evidente un’intenzione quasi morale nell’ambito del significante e nella strategia soave dell’amore, in formule e parole magiche che dell’amore fanno una sublimazione.
Dal confronto con la realtà nella esperienza di vita che ciascuno di noi riesce a ricamare l’Eros è sempre la voce del segreto, che nel silenzio allontana Thanatos.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 7 dicembre 2021

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


"Indugio"
Inciso tra le lacrime il tuo nome
ritorna a tratti inaspettatamente.
L'illusione che gli angeli ti seguano
irrita la mia inquietudine
e non hai appiglio, tana del quotidiano,
o l'urgenza di un nuovo risveglio.
Sprovvista di scadenze che rinviano
a lampi di clamori
invocando il ticchettio da scudo,
fra incursioni colorate e fantasmi,
sei la fiamma diaspora fonte di dubbio.
Fasciamo le ferite immaginarie
nel morso di un indugio.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

lunedì 6 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUIGI PALAZZO


**Luigi Palazzo : “Bar Samarcanda” – Ed. transeuropa 2021 – pagg. 96 - € 15,00
Momenti di vicende quotidiane realizzate nel Bar Samarcanda in atmosfere colorate e con suggestive figure, il tutto per una scrittura che si è fatta a diversi piani intercorrenti, sia per la significazione che per la realtà che si palesa.
Luigi Palazzo gioca con le fantasie, cardine colorato di illuminazioni sempre vivaci e sferragliate, in un continuo rincorrere di allegorie, tratteggi, tenerezze benefiche, illusioni, motteggi, ombre e fotogrammi, “con occhiate di acetone ed acqua calda”.
La lettura incalza perché Federico “picchietta con le dita sul tavolino/ per non essere sopraffatto dall’attesa/ e dall’odore di carne alla brace”, mentre Uccio “ha il sorriso sdentato del tempo/ e il pensiero dei figli lontani”, ed Un uomo al bancone, “voce su voce/miseria chiama miseria/ menzogna cerca/ menzogna”, attende il suo bicchiere per la rivoluzione.
Con una tenacia assoluta si persegue una sorta di destino, o addirittura un segnale che trasformi poeticamente l’intreccio delle vicissitudini.
Per Luigi Palazzo circola senza freno la grande energia del verso, frantumato, ricucito, scandito, con quella semplicità di cultura allo stato brado e puro, che senza alcun dubbio è tenuta da luminosità genuina ed autentica.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 3 dicembre 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = ELIO PECORA


**Bernardo Rossi : “Elio Pecora / La fedeltà di un poeta” – Ed. Macabor 2021 – pagg.64 - € 10,00-
Nella collana Noisette, di saggistica, edita dalla Macabor di Bonifacio Vincenzi, appare, in elegante veste tipografica ed in formato 18 x 11, il succoso saggio per Elio Pecora, redatto con acume e sorprendente vivacità da Bernardo Rossi, attento operatore dei Beni Culturali e già noto per precedenti stesure di approfondimenti critici.
Particolarmente interessante al giorno d’oggi, aperto indiscriminatamente ad una valanga di proposte poetiche, che troppo spesso non hanno alcun valore d’arte, indagare e tuffarsi nel complesso regesto di un autore, che ha fatto poesia da oltre cinquant’anni, con le capacità significative della ricerca e della scrittura alta.
Elio Pecora (1936) intreccia la sua opera ad una colorata misura del vivere, attraversando al meglio ed onestamente i limiti e le difficoltà che il registro creativo pone negli anni che diventano testimonianza storica e riflesso della intimità.
Il volume si sviluppa in un policromatico percorso con i capitoli: Introduzione, Biografia poetica, Fedeltà alla scrittura di Elio Pecora - la poetica, Le composizioni poetiche, con un appendice e ancora Bibliografia essenziale delle opere, Bibliografia essenziale della critica.
Lavoro attento quello di Bernardo Rossi, che affronta la produzione del poeta con un bagaglio culturale senza alcun dubbio ricco e appropriato. Ne risulta un percorso che possiamo dire univoco ed esaustivo, attraverso un’onesta perlustrazione della “parola” che distingue i valori primari del verso.
*
ANTONIO SPAGNUOLO