lunedì 31 luglio 2023

RIVISTA = KAMEN

E' in distribuzione il numero 63 (giugno 2023) della rivista Kamen, diligentemente diretta da Amedeo Anelli
Nel Sommario:
Francesco Savoia - Don Giuseppe Tuninetti - Maria Teresa Dellaborra - Daniela Marcheschi - con interventi per Giuseppe Baretti
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Johannes Bobrowski : Poesia --traduzione e cura di Paola Quadrelli
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Giuseppe Pontiggia: Il linguaggio della narrativa

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELLA PLUTINO


**Raffaella Plutino: “Effetto notte” -Titani Editori - Ottobre 2022- pag. 60 - € 10,00
“A volte il destino/ intreccia i suoi fili odorosi/ al pianto di antiche madri,/ ai volti di giovani guerrieri./ Ritrovi, tra le pagine/ di un libro di seta,/ antiche vittorie,/ profumate di speranza./ E sulla strada del tempo/ rivedi i compagni/ che furono pietra e canto./ Paese libero di giorni/ senza gloria, ne' paura.”
Suggestioni letterarie e musicali si alternano in un lungo racconto che cerca di squarciare il silenzio quotidiano per accostare la continuità del tempo alle illusioni che vertiginosamente possono impegnare il sub conscio per una timida accoglienza del fato.
Il centro propulsore parte anticipato rincorrendo le immagini che rimandano continuamente al nostro presente storico, anelando al diverso corollario, sfuggente e indeterminato: “in queste ore oziose/ che mai più lambiranno/ gli spazi vuoti/ del mio solitario presente.”
Il titolo “Effetto notte” è estremamente significativo, se la poetessa investe il suo vivere nella rappresentazione effettiva di un arduo individuare la ricchezza delle visualizzazioni, fatte di sentimento e di conoscenza, avvolta nelle ombre delle ricamate trame notturne, perché: “Nel filo di luce/che precede la notte/ guardo il cielo,/ ha più parole/ dei fantasmi del giorno,/ quei frammenti/di nulla,/ quella preghiera/ che non fu mai ascoltata.”
Scrittura che registra una intelligente scelta di variegati rimbalzi, nella metrica libera da ogni vincolo, nei versi quasi tutti molto brevi, per quell’incalzare del ritmo che accenna ad una musicalità sua proprio, ricamando con attenzione figurazioni e folgorazioni post moderne. Si alterna la fiaba all’incedere delle ore, la tensione dell’attesa alla spada del guerriero, il volo degli angeli alla leggerezza del peccato, il battito lento della memoria al demone che porge una mano.
Il soggetto lirico è quasi sempre concepito al fianco della sensibilità temporale.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 28 luglio 2023

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


**“Draghi”
Anche io ho giocato a nascondino
in questa villa oggi diroccata,
tra le ortensie e gli arbusti
col cuore in gola e l’ansia di fanciullo.
Un cumulo di attimi nell’acidulo
intreccio delle rose.
Corolla composta quello che è passato
in un tocco sfuggente a suggestioni:
impalpabile ricamo di memorie
nella rincorsa lunga degli intrecci.
Il repertorio è complice
e si accende alle ciglia
nella malia vigliacca del trascorso.
Astute venature tracimano il passato
e catturano draghi inferociti.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 27 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = ROBERTO ADDEO


**Roberto Addeo –"Fuori è un bel giorno di sole" - Ed. La valle del tempo - 2023 - pag. 72 - € 10,00
"Prefazione"
Immergersi improvvisamente tra le riga, che con il ritmo e la musicalità diventano poesia, diviene spesso un bagno aromatico che ritempra lo spirito. Si! Sembra di tuffarmi in un gioco di onde le quali investono a tratti con il fragore del risucchio, come vortice o gorgo che stordisce in leggere vertigini e accompagna lo sguardo verso l’orizzonte.
La strana e pur semplice meraviglia che attanaglia il poeta disvela l’incedere di una vita comune, senza artefatti o sfasature, restituendo al silenzio quello che il sussurro sperimenta come riscatto dalla quotidianità, nel senso autentico che ogni baluardo possa rimanere inesplorato affinché il disincanto nei confronti del reale non diventi soltanto consolazione ma significato assoluto dello spazio esistenziale.
Non è facile incidere sulla pagina il pensiero dominante: “ed ecco le sferzate del panico/ delle quali una mente,/ ancor più se sempliciona,/ sotto le zanne delle travi in sviluppo/ si ciba a giorni alternati.” Così che il verso prende mosse dalla sorpresa per aprire un’oasi in cui anche gli affanni finiscano per essere trasfigurati da un velo di serenità soltanto perché lontani nell’alternarsi al soffuso classico nitore. La momentanea evasione dalla realtà cerca di dare una forza fulminante anche perché: “quando invochi la pace e percepisci un dio svegliarsi/ accendi un fanale costoso, l’esperienza/ c’insegna che a vincere la concentrazione dell’occhio/ fu sempre la luna; di solito le dita s’intrecciano/ se abbiamo tirato in barca i remi della perfidia, e il sole/ da lassù le abbrunisce per far sì che abbiano meno paura/ dell’ombra.”
Sul piano espressivo una frantumazione del reale, in cui si accumulano i simboli, le immagini, le folgorazioni, i germogli tratti dal subcosciente ed emergenti con una certa violenza, improvvisa e spesso affascinante il vissuto personale del poeta diventa il mormorio con voce pacata, morbida, suadente.
“Annusa una disciplina” per comprendere tutto ciò che accade nella storia, qualcosa che attacca la corteccia nell’ansia di saziare il sogno che civilmente si collega ad eventi imprevisti. Richiama alla ribalta personaggi che hanno lasciato un segno tra la cornice di un confronto o degli automatismi istintivi che riparano le crepe del conflitto.
Roberto cuce e ricuce incandescenze adagiando il suo intimo sospiro allo sguardo dell’io teso verso il razionale, e governa le leggi del linguaggio con una maestria tutta personale, da scrittore avvezzo al colloquio, al confronto, all’immaginazione. A volte alla ricerca del motto filosofico, del dolciastro imperscrutabile, dell’azzardo verso il dicibile, della rapacità memoriale, come un raffinato che vede la propria persona riflessa in uno specchio che è verso la consunzione, come una campana lesionata che batte ancora i suoi colpi senza indugi.
. Lavorare per la poesia è scavare nel patrimonio culturale, per cercare di aggregare sentimenti e fulminazioni, decantando emozioni e vincolandosi alle articolazioni linguistiche, nel tempo e nell’affanno. E la parola cerca di contenere il tutto, sufficiente a definire compiutamente la massa delle emozioni che un artista ha dentro.
“oggi mi troveranno disponibile/ come il rasoio del barbiere/ sarà una cosa piacevole, altroché/ spalancherò le forze e ridurrò in granelle/ tutti i loro sottopancia/ stirpi di mezzi uomini che hanno fatto bingo/ il giorno in cui vennero al mondo/ mentre a me tocca la sorte del cane in chiesa/ il mio odio per loro è il lenzuolo di Laerto/ (Laerte o come si chiama)”
Nella solitudine si insinua una luce solare che offre una euritmica musicalità dei nessi una combinazione che simboleggia il percorso di una via accidentata verso la ribellione per la sorte o le sorti che ci accompagnano. La rappresentazione del dolore, o dell’angoscia, anche se calati in una precisa realtà contingente, diventa molto efficace con la descrizione di scene esaltative, anche se sfiorando di sorpresa lo sfondo politico.
Ad un tratto del libro la versificazione improvvisamente diviene quasi prosa, in pagine che hanno l’aspetto del racconto, introducendo avvenimenti o situazioni “nel breve tempo di uno specchietto acqueo” o per “una forza nell’imbastitura del ghiaccio”. Compare un certo De Girolamo senior che “faceva sul serio” tra magagne ed intrallazzi, realizzando una narrazione a saltelli nella quale si svincola una fusione di simbolo e mottetto. Non c’è confusione negli incarnati legata ai meri interessi di un elemento sociale, ma una consapevole identificazione del canto per esaltazione enfatica o retorica.
“Anche se De Girolamo junior fu tra le grandi sorprese della mia vita,/ l’avevo sempre visto come uno di quelli che se la tirano e poi la sua voce/ in lega metallica credo per via dell’apparecchio non mi aiutava nella stima,/ e invece si dimostrò la personcina più attaccata e servizievole che ricordi,/ un’ora prima mi ero fermato sotto l’attaccapanni con la sorellina…” Descrizioni che accarezzano la semplicità tipica di tanta accortezza, che da concezionale si piega ad un brusco risveglio, rivelatore di un quotidiano tutto da scoprire. La fiducia accarezza quei momenti in cui traballa il senso di equilibrio, tale da esprimersi in pacate combustioni di accelerazione.
Tutto ciò che in poesia è sospeso tra l’emozione e l’intesa di attualità, tra le compromissioni possibili del divenire e la sintesi di manifestazioni fenomenologiche, tra i moduli razionalizzati e la rappresentazione dello spirituale, si concentra con grande vigore nella disponibilità di dialogare con il lettore. Questi a sua volta ascolta e cerca di inseguire quelle emozioni che il verso riesce a suscitare.
Snodo decisivo di questo linguaggio è, per Roberto Addeo, la capacità di modulare i limiti della chiarezza e l’eccezionalità delle variegate suggestioni, tra sezionamento sperimentale e autentica rilevanza di certezze da consolidare.
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ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 26 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI : MANUELA CECCHETTI


**Manuela Cecchetti: “Lampi bagliori diamanti” (meteore d’eterno) Ed. Ensemble 2022- pag. 138 – € 13,00
Un panorama policromatico in attesa di rintracciare la tessitura di una risposta a interrogativi che inseguono la quotidianità del poeta. “Davanti alla tivù/ sulla poltrona della sala/ rammendi una tovaglia consumata,/ serri l’odioso buco/ di un calzettino stanco/ a tinta unita./ Salisti troppo presto/ su quel treno a sola andata,/ senza un ritorno:/ cinque decenni, un lustro e un triennio/ contavi stanca e un po’ acciaccata.” Ecco come nella semplicità di un quadretto serale sorge l’inquietudine che sospende “rammarico”.
Segnale di specchio introspettivo, che sfiora i segreti del sub conscio per interrompere il silenzio che avvolge intorno, e ad ogni “movimento” si intercettano meteore di incisioni perfette e di sprazzi memoriali. Un universo personale che incanta o viene incantato dai richiami dello sguardo che indaga ad ogni passo. I contrasti vengono levigati nel gesto e nella parola, che sente di partecipare alla vita disponendosi ad incontrare le proprie illusioni, le passioni tradite, le mosse da nomade, le ombre notturne squarciate dal coltello, le apparizioni sfocate, il disperdersi delle onde.
La “materia” viene offerta in un arricchimento continuo, tra copiose citazioni, versi richiamati, cammei, rimandi intertestuali, mosaici da scomporre, formule da decifrare.
Da centellinare il “colloquio” con la mamma, per quel suo adagiarsi ai ricordi con polifonia di suoni e delicate incisioni. “Non sai quanto darei/ per riaverti ora/ qui accanto a me/ e sentirti brontolare,/ per abbracciarti forte,/ riempir di baci/ le tue materne guance,/ pelle di pesca,/ e dirti senza sosta:/ ti voglio un bene esagerato”. E’ un sussurrare fanciullesco che accarezza una icona di vitalità.
Mentre in “Paesaggi”: “Iridi assorte e mendicanti,/ in faccia agli orizzonti,/ s’accingono indomabili/ a divenire ladre d’emozioni,/ gremendo l’anima/ d’inopinate verità.” Riproponendo sfasature ideologiche dove il reale traluce in certezze da verificare.
Scrittura scattante nella quale un certo smarrimento lascia che si muovano i passi del ritmo e della cattura.
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ANTONIO SPAGNUOLO

sabato 22 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = MASSIMO MORASSO


**Massimo Morasso: “La leggenda della primavera” – Ed. Algra – 2023 – pag. 104 - € 10,00
Riflessi luminosi che tentano il racconto delicato dell’immaginario. Immerso nella realtà quotidiana, come in un caldo sciacquio di alghe non più verdi, il poeta ricama una tela dai nitidi colori per rincorrere, sospendendo l’affanno, le tante facce di un prisma che offre la propria amalgama per riaccendere memorie.
“Bisogna credere, bisbigli, all’altra vita/ e intanto ci aggiriamo indugiando/ fra gli aperti sarcofagi./ Sono ancora qui per il nostro saluto,/ per ricordarci, in fondo, quant’è doppia/ ogni esistenza che si mostra lungo il tempo/ come un frammento di quello che verrà.”
Continuo interrogarsi fra le travolgenti ricomposizioni di una strana tensione, superficiale al contatto ma profondamente ancorata al sub conscio, tale da scorticare con insistenza il zig zag volubile delle folgorazioni, delle visioni che migrano nella solitudine.
Le figure inseguono gli attimi per armeggiare contro il tempo che corrode e sfuggire al male che diviene cenere surriscaldata, tra preghiere a passi larghi e illusioni momentanee, sfiorando il sussurro.
“La scrittura di Morasso – scrive Antonio Di Mauro nella prefazione – ha una chiarezza, un andamento disteso, una linearità e un’atmosfera di sospensione, dove ogni cosa, ogni aspetto, è al proprio posto, è proiezione e forma del pensiero, correlativo a un ritmo rallentato che placa l’inquietudine, o la stempera e la distribuisce per vie orizzontali, ravvivate, tuttavia, da una luce di conoscenza verticale che vibra in sintonia con i ritmi degli affetti, e quelli naturali del giorno e della notte, e delle stagioni.”
Scrittura questa di Morasso che diventa pregnante in tutti i passi, anche nelle pagine che abbandonano il verso per divenire armoniosa prosa, in una sorta di corrispondenza tra il montaggio delle immagini filmiche e la rappresentazione testuale del linguaggio.
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ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 18 luglio 2023

MOSTRA INCISIONE = IRPINO


Dall' 8 al 24 agosto = "Metamorfosi di un artista".
L’inaugurazione della mostra avrà luogo Il giorno 8 agosto alle ore 17,30 - Nella sala parrocchiale San Bartolomeo -Chiesa S. Maria Stella nel Comune di VALLATA (AV)
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L’associazione culturale “Arte San Lorenzo” di Roma propone una rassegna di 20 opere di uno dei maggiori incisori del secolo ‘900, Cipollini Alfonso in arte con il nome “Irpino”. La mostra propone una traccia dell’artista,con incisione, e pittura, partendo dagli anni ‘70 agli anni ‘90. Nell’occasione l’associazione ha voluto commemorare l’artista anche nel suo paese d'origine con la partecipazione del Comune di Vallata.
Le opere del Maestro verranno in seguito presentate per, una retrospettiva all’Istituto Culturale Italiano a Berlino, nel mese di Luglio 2024.
L’artista è stato animatore e protagonista a Roma delle più importanti iniziative culturali, dagli anni ‘60 agli anni ’90. Il suo percorso è costellato di contributi critici da parte di Lorenza Trucchi, Enrico Crispolti, Alessandro Masi, Giulio Carlo Argan, Raphael Alberti, P.P. Pasolini, Cesare Zavattini, Pericle Fazzini, Ugo Gregoretti e Franco Ferrarotti, Vito Riviello, Mario Lunetta, ecc….
La mostra avrà un percorso itinerante, nella diversità delle tecniche, delle opere che verranno esposte. Il titolo,” Metamorfosi di un Artista”, rappresenta un ciclo particolare di opere in forma immaginario-espressive.
Si vuole ricordare, che a distanza di decenni, nel Comune di Vallata e con l’istituendo Museo Internazionale di Arte Contemporanea, dedicato alla memoria del Maestro Irpino, ci furono rassegne d’arte internazionale.
Nella prima rassegna internazionale, che si tenne nell’anno 1997, con la partecipazione dell’Ambasciata di Spagna in Roma., avvenne uno scambio culturale tra artisti Spagnoli e Italiani.< Con la seconda rassegna internazionale, nell’anno 1998 con la collaborazione dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, si ebbe un confronto tra artisti Tedeschi ed Italiani. br /> La terza e più importante manifestazione, nel1998, dal titolo FUTURISMO & FUTURO, con testo dello storico e critico d’arte Alessandro Masi, avvenne con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, con l’avvallo del Direttore Generale, Salvatore Italia. Tale occasione fu un evento culturale, con la partecipazione di Maestri del Futurismo e del Contemporaneo, quali Boccioni, Balla, Sironi, Marinetti, Bragaglia, Cagli, A. Martini, E. Trampolini, G. Capogrossi, M. Basaldella, P. Consacra, U. Mastroianni, e tanti altri.
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Associazione Culturale “ Arte San Lorenzo “

venerdì 14 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI : GIANSALVO PIO FORTUNATO


**Giansalvo Pio Fortunato: “Civiltà di Sodoma” – Ed. RP libri 2023 – pag. 128 - € 14,00
Tra denuncia e illusione il poeta ricama e ricuce, in un continuo mormorare che va dal metafisico alla sofferenza sociale che agguanta il nostro secolo. Egli stesso scrive nella introduzione. “Sodoma non è un richiamo prettamente biblico; è il muto seppellire, in statue di sabbia, le reliquie dell’ideologia, della venerazione sacrale della parola, del dinamismo della società di idee; è mobilitare la sacralità del corpo, dissacrandolo attraverso la profanazione della carnalità estrema, dell’erotismo traviato e mercificante; è la tomba ultima ed il giaciglio terminale della letteratura dei giorni nostri con unico spiraglio di salvezza la corsa disperata di Lot e la contrattazione di Abramo con Dio.”
Un’aperta denuncia allora? Un rivelare le avversità che la storia di Lot ci suggerisce? Un fragoroso rincorrere le ferite per amalgamare l’unguento? Una sistematica indagine attraverso rappresentazioni e raffigurazioni del simbolo?
Scrittura elastica anche se il ritmo viene interrotto o sospeso dal verso breve, espressamente voluto dall’autore per “scomporre in un dissidio la perfezione dell’endecasillabo”. Esercitazione che appare freneticamente montata in un serrato susseguirsi di figure e di avvenimenti, che caratterizzano una presenza scenica e ne dipingono le variegate angolazioni.
“Il fuoco amico/ supera le trincee/ e le barriere della rivoluzione./ Non desta scandalo/ l’abominio del tradimento/ né, negli inferi in terra,/ giace, colpito e rarefatto, il germe del pentimento./ E l’uomo così, intatto,/ ignudo come nel ventre partoriente/ ed ancor più ignudo/ e di scandalo/ nelle sue catarsi picaresche,/ ove libra/ un flusso di coscienza/ morale, perbenista confortante/ che, mai penitente,/ non chiede e non commette/ colpa alcuna…”
Libero da pregiudizi o moralismi il tema diventa concreto, fondato spesso su energie metaforiche che hanno il sapore dell’ipnotismo.
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ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 11 luglio 2023

RIVISTA = KENAVO'


****E' in distribuzione l'ultimo numero (N° 64 - maggio 2023) della brillante rivista Kenavo', diretta con acume e fiammegginate ricerca da Fausta Genziana Le Piane.
Nel sommario firme di Antonio Ragone,Dante Maffia,Paolo Ruffilli, Isilda Nunes, Michela Zanarella, Fausta Genziana Le Piane,Virgina Woolf, Rosario Napoli, Giuseppe Tocconelli, Lidia Popa, Leopoldo Attolico, Clara Di Stefano, Maria Rosa Catalano, Polo Carlucci, Anna Avelli, Francesco Dell'apa, Francesco Agresti, Antonio Spagnuolo, Pasqualina Di Blasio, Valentina Bandiera, Silvia Mazza, Anita Napolitano. **

POESIA = EMANUELE D'ERRICO


**SILENZIO**
Profonda
entità superstite
insita insiste rigorosa
perpetua prerogativa
profonda
affonda la mia mano
nella gola
come volessi
Tapparle
strapparle
le corde vocali
profonda
inspirazione
m’ispira
assenso
metto a fuoco
e trovo ruggine
fa male, è tagliente
quest’aria
perfora i polmoni
esplode in un luna park
di ossigeno
che fa su e giù
senza soluzione
soffocando
questo silenzio
impavido
feroce
succube di un me
in profonda
proforma
profana
sintassi di battiti
alternati
in un ping pong
tra morte e vita
fine della partita
*
**UGO RUSSO**
Oi né’, scetate
hanno chiammato ‘a l’ospitale
cómme vene vene
miettete ‘o cappotto ‘ncuollo
e fuie cu ‘o mezzo
contro senso
senza casco
senza assicurazione
senza regola
senza senso
Ugo?
ma che t’hanno ditto a telefono?
Ugo avrà fatto qualche tarantella
ma nun te preoccupà
sarrà ‘a solita marrachella
nu screzio
nu litigio
nu sputo
nu cazzotto
al massimo, che d’è?
nu coltellino
niente ‘e preoccupante
‘nzomma
staje tranquillo
sospiro di sollievo
sollevo il corpicino
ancora caldo del bambino
un po' cresciuto ma non troppo
non capisco
è giusto o non è giusto?
è muorto
che ce sta ‘e giusto
dinto ‘a morte?
qualcuno grida che se l’è cercata
rapina a mano armata
ch’avisse fatto tu?
ma che ne saccio
ce stanno tutte prufessure
‘a tutte parte
ma nisciuno ca facesse
‘a soja di parte
è muorto
è ‘o dato ‘e fatto
e chesta è na sconfitta
pe tutte quante
e allora stammoce zitti
nun dicimmo niente
tanto è muorto sulo
nu guagliunciello
‘e miezo â via
ca nun ha scelto
‘e nascere addò
‘a speranza nun se sape
nun esiste
nun l’hanno coniata
o forse s’è scucciata
se n’è iuta
arretirata
bandiera alzata
ritiro, girotondo
ritiro, girotondo
tutti giù per terra
*
**IN PUNTA DI ALI**
In punta di ali
un pizzico di soffio
mi appropinquo
in un battito di grafite
zittisco succube del polpastrello
intingo mani stringenti
come chele affettatrici
il mio volto in polvere
ha colore dell’acqua
materia dell’aria
odore di ricordo
in memoria di un tempo
somministrato a conta gocce
nell’orecchio di un simulacro
di un forse me disteso sul fianco
in camicia bianco sporco
su sabbia rovente mentre
osservo il cambio di staffetta
della grande madre luna
che prende il sopravvento
burlandosi di me
disarmato da questo silenzioso
cambio della guardia
saluto con maleducazione sua maestà
ammiro invidioso la regina
l’impronta della mia sagoma
beffeggia l’origine scientifica
raggiunge come piuma morta
ondeggiando a ritmo di violoncello
lo spazio chiuso di una carcassa universale
abitato da lampeggianti orbite
che sputano lance infuocate
di paglia e ossa
in un turbinoso via vai
di ciurme sbandieratrici
a suon di sbatti e tira
l’orchestra a fiati e corde
del peggior teatro d’opera divina
senza pietà
un lievissimo distanziarsi
di opposti inizio e fine
di labbra arrugginite dal calore
che non assomiglia vagamente
al ricordo di un sorriso
*
EMANUELE D'ERRICO

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCIO ZANIBONI


**Lucio Zaniboni: “Divertissement” – Ed. All print- 2023 – pag. 72 - € 9,00
92 anni sono un fardello oltremodo gravoso, specialmente nell’inseguire le fulminazioni di quei sentimenti che alimentano quotidianamente la mente ed il pensiero di chi ha nel suo bagaglio culturale una discreta riserva di emozioni. Il lento consumarsi delle energie muscolari non intacca il sub coscio e molto spesso la poesia riesce a sublimare la valenza della raffigurazione del simbolo.
Lucio Zaniboni è capace di affascinare ancora, e con frequenti interventi, per la sua incessante ebollizione della pagina scritta. Una raccolta, quest’ultima, dal sussultare stilistico, che apre il ventaglio policromatico della quotidianità, tra incursioni di una partita che non riesce a trovare vincitori e l’affollarsi di memorie, tra un “brindisi al mondo fra tutta quella gente che si arrabbia per niente” e l’attesa di un’onda che distrugga il castello di sabbia, tra il lettino dello psicanalista dove ad occhi chiusi si rivede il giardino dell’infanzia ed il profumo ormai perso dei gelsomini.
Quadretti ben disegnati, che si susseguono come fotogrammi, capaci di delineare un percorso che viene rappresentato dalle strategie testuali, intervenendo con abilità tra gli interstizi della realtà, per concedere all’immaginazione il tentativo di realizzare in maniera rapida ed inequivocabile le folgorazioni del dettato. Il poeta ascolta le urgenze degli interstizi tra detto e non detto, dove il sorriso spicca con la sua carica ricreativa ed insieme salvifica, capace di restituire il sussurro anche nei momenti gracili dell’illusione.
Un testo dalle fascinazioni semplici e sostanziose, mai vagamente atemporali.
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ANTONIO SPAGNUOLO

giovedì 6 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO GALVAGNI


Marco Galvagni: "Un amore assoluto" - Ed. Eretica 2023 - pp. 60 - € 15,00
“Un amore assoluto” contiene il cuore privilegiato e spontaneo delle emozioni, modula l'incondizionato disvelamento della poetica amorosa oltre la velatura pulsante delle illusioni. Marco Galvagni associa la sintonia dell'istinto con l'identità dello spirito, accoglie l'energia naturale del principio oscillante dell'amore, l'inclinazione autentica e sincera della complicità, nell'esperienza adorante dell'incontro, nel coinvolgimento appassionato delle proiezioni affettive, irradia la consacrazione allo scintillio prolungato dell'innamoramento. Riflette, nella solennità languida dei versi, la manifestazione totalizzante dei desideri, sigilla, attraverso l'intesa del piacere, l'estasi seduttiva degli occhi, la generosa attrazione dei sorrisi, rivolge l'orizzonte ammaliante della vita all'ispirazione dell'elegia destinata alla donna amata. La poesia di Marco Galvagni omaggia la sapienza innata dell'ars amatoria, offre la qualità sensibile dell'ascolto, custodisce la ragione della conquista e rafforza l'attenzione premurosa e amorevole del legame, insegue l'incanto carezzevole della relazione, traducendo la sontuosa speranza della propria esperienza personale. Il sentimento d'amore è descritto come la magnificazione celebrativa della vicinanza fisica, sostenuta dall'ebbrezza del corteggiamento, svelata come un fondamento rivelatore, una partecipazione inebriante e condivisa. Marco Galvagni amplifica i suoi versi nella devozione di un vincolo che lega corpo e anima, rinnova, dalla colta combinazione tra componenti estetizzanti, il privato vitalismo, manifesta il proprio entusiasmo nelle suggestive espressioni della natura, nelle dichiarazioni affascinanti delle stagioni, nella tentazione lusinghiera dei luoghi e nel richiamo audace e infinito dell'universo dominato dalla passione. Decanta l'indole romantica del sogno, la nobile capacità di suscitare l'intensità delle promesse, le persuasioni devote e sensuali.
I testi concentrano magistralmente l'influenza dei sensi, esposti come strumento conoscitivo per affiancare la realtà e capirla, declinano la raffinata bellezza di un ideale femminile evocato e vagheggiato, rinforzano la destrezza sentimentale con l'intrinseca esaltazione della voluttà, incoraggiano a trattenere ogni sensazione come occasione sublime di identificazione e congiunzione con il tutto, come propensione illimitata ad abbandonarsi alla magia celebrativa, ricambiata, di ogni intimo abbandono. L'efficace padronanza del mezzo espressivo nelle poesie di Marco Galvagni, assorbe l'indirizzo sensitivo delle parole e consuma il misterioso sedimento oscuro dello stupore e della meraviglia. Il poeta, impaziente di possedere l'invisibile e impalpabile lusinga d'amore, scava nella parola il segno perfetto dell'appartenenza, la segreta corrispondenza condivisa nella diffusione delle sorprendenti e invitanti complicità, interpreta l'indefinibile compiacenza e l'inafferrabilità del presentimento, avverte il timore ineffabile dell'attesa, il rapimento chimerico. Insegue l'immagine inesauribile dell'idillio, il labirinto sfuggente degli episodi memorabili, la divinazione del tempo, gli incroci inclinati degli appuntamenti.
“Un amore assoluto” concede alla sua lettura la sensibilissima confessione della volontà di amare e di essere amati, l'esplosione panica del mondo interiore, la gioia di vivere.
*
Rita Bompadre
- Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/ ***
**
= Testi scelti =
"DUE STELLE"
Due stelle,
sugheri galleggianti nel cielo
primule d'innocenza
colte nell'argine della neve
ad accendere i raggi della luna,
a profumarne di luce il sorriso -
a dar gioia come un'alba che scivola
nel fiore d'una notte bagnato di te.
*
"GENOVA"
Non appena ti lascio
sei nei palpiti del cuore
cristallina e tremante, inquieta,
come se le tue orbite si serrassero
sul dono d'amore che t'affido.
Incrociando gli occhi a Genova
assetati bevemmo tutta l'acqua, il sangue;
ci ritrovammo affamati e ci mordemmo ferite
così come arde la pietra focaia.
Attendimi, conservami la tua dolcezza.
Ti porgerò in dono una cascata di glicini.
*
"FIORE TRA STELLE"
Colsi tra stelle il tuo fiore brunito,
m'accesi d'un arcobaleno di mare
in un sentiero ornato di rose,
gli altri fiori chini ad osservare -
il disco del sole per un attimo fermo,
nella sera la luna d'azzurro d'un accentuato sorriso.
*
"IL TUO CARTIGLIO"
La casa nell'aurora
ha vetri luminosi e tersi
da cui entran lame dorate di sole
che segna un'abbacinante primavera.
È il giorno che ha origine
esatto come la rotta d'un veliero.
Il tuo cartiglio cela vocali di luce,
nella bottiglia vi sono vino e sangue d'amore,
tu passi come un'ape
nascondendo regioni perdute -
m'accendo con la tua energia.
Allora il disco del sole
costruisce la nostra chiarezza,
tutto obbedisce al vento della vita
e l'ordine stabilisce che tu sia il mio usignolo.
*
"UN AMORE ASSOLUTO"
Le tegole del tetto
della casa ronzan come le vespe,
lì vi sono i fiori
d'una cascata impetuosa
della tua rugiada
che t'avvolge in un gorgheggio
di spuma celeste.
La luce azzurra e rosea
d'ogni aurora che nasce
s'innalza come lo scintillio
del carbone delle tue iridi.
Solo fra queste quattro mura
di velluto d'arazzi
non ho lacrime amare
ma un amore assoluto
per le tue sinuose forme
e i fulmini iridescenti della tua mente.
A te che canti e ridi
in me o nei boschi,
fra i leoni, le tigri o le cerve
va il mio cuore in quest'inverno.

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


“Pieghe”
Finisce la linea della vita anche sul palmo
della mano tenera
dove la foglia assorbe luce
come ginestra dai veloci lampi.
Sussulta la tua foto a provocare
quel che sgorga dalla mia ombra,
per fremere stremato dall’amore.
Il mio terrore è ancora nelle pieghe
che non riesco a spianare,
ove scorreva il fascino increspato
del tuo sguardo.
Misteriose roteanti conferme
che sommergono il tempo
quando rosseggia di nuovo per fuoco
nel mucchio delle vene.
Quando sussurro di nuovo il tuo nome
e non c'è immagine.
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ANTONIO SPAGNUOLO

domenica 2 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA


**Raffaele Piazza: “Del sognato” – Ed. Miano (II edizione) 2023 – pagg. 60 – € 15,00 -
“Ripercorro passaggi di luce, tunnel del tempo/ di te se entro nella camera dell’adolescenza/ ritrovo il tuo dono di ora, quella foglia o scheda/ telefonica di futuro anteriore. Vado dove il mondo/ finisce e il duemila riinizia./ Nell’angolo retto della stanza.”
La figura femminile sconfina dalla pagina e arriva al lettore con le sue tinte, le sue voci, i propri odori, le proprie passoni, le strane illusioni, le continue immersioni nella natura, con la quotidianità del presente e con quella del passato. Come in un diario il poeta prende appunti degli eventi in chiaroscuro, ne riassapora le assonanze e stempera il ricordo per poter ancora una volta dominare la rarefazione del pensiero dominante, con interazioni deboli e forti allo stesso tempo.
E’ per Raffaele la necessità di un canto che non conosce interruzioni, come voler perfezionare l’infinità di un sentiero, che egli cerca di percorrere tra il sogno e la veglia, come una catarsi che possa rendere luminose le ore che trascorrono minacciose.
Egli gioca con le parole in distanze sempre più abbreviate e propone con frequenza alcuni neologismi che sembrano coniati con il mantice che alimenta il fuoco. Così da indagare con più precisi strumenti del pensiero la complessità tra la vita quotidiana pregna di vacuità ed il vortice delle illusioni che possono rendere un’agglutinazione in virtù degli elementi eterogenei, che anche nella memoria hanno pulsioni in cortocircuito.
Le pagine si offrono con pennellate dai variegati colori, come in un susseguirsi di angolazioni e diffrazioni, precise incisioni sulla tela di un’artista abbagliato della luce. “Doni azzurri tolgono il mal d’aurora:/ nella luna, avanzano/ in oasi e tutto esatto avviene/ salvezza delle onde per il poeta:/ appartiene a noi quella conchiglia di luce,/ Cypraea o Marginella ai limiti della/ sfera del tuo seno, dell’incanto/ dell’anima o delle mani.”
Fotogrammi nei quali la comprensione verbale funge, con voce autorevole, da collante per un linguaggio di costante relatività capace di rielaborare tutte le realtà spazio temporali che si affollano nello sfibrarsi del giorno.
Il tutto è una delicata fusione di immagini, che sembrano fornire un indizio concreto, quasi fisico, della corrispondenza tra l’illusorio e la inestinguibile passione della parola.
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ANTONIO SPAGNUOLO

sabato 1 luglio 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARIO FRESA


**Mario Fresa: “Simulate sembianze” (traduzioni di poesia 1994-2020) Ed. Lavalledeltempo 2023- pag. 68 -€ 10,00
L’impegno culturale di Mario Fresa è ben noto a chi naviga tra i flutti della valida poesia.
Con questa rigogliosa raccolta di traduzioni di poeti francesi, edita nella giovanissima collana “Frontiere della poesia contemporanea”, egli incide un ricamo variegato, che apre un eccitante ventaglio tra le pagine di autori che hanno fatto storia nella letteratura.
Una corsa accelerata nel tempo con le soste meravigliose dell'incanto.
“Ognuno di noi – egli scrive – dovrebbe imparare a tradurre un poeta, col proposito (difficile e coraggioso) di apprendere a parlare, anche per poche ore, con una nuova voce, dunque provando a rinascere ogni volta.”
Ritroviamo e inseguiamo i versi di Andrè Frenaud, Guillaume Apollinaire, Maurice Maeterlinck, Paul Eluard, Antonin Artaud, Blaise Cendrars, Renè Char, Jean-pierre Duprey, Raimond Queneau, proposti con abile musicalità e approfondita cura della parola, con quella genuinità che spicca per la limpida esplosione del ritmo. Ogni poeta ha il suo angolo ben cesellato e si riflette ampiamente nei margini di una rete che unisce il canto nelle diverse tonalità.
Meditazioni, riflessioni, sussurri e vocalizzi, incroci e cerchi chiusi, incisioni e tremori, emozioni che affollano e luci che lampeggiano, tutto rivissuto nella cifra preziosa del poeta.
Arricchiscono il volume riproduzioni delle opere pittoriche di Antonia Bufi.
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ANTONIO SPAGNUOLO