martedì 31 ottobre 2023

UN MESSAGGIO EMOZIONALE = LUCIANA VASILE


**Contributo emozionale**
di Luciana Vasile
Grazie, Francesco, per avermi invitato.
Grazie a Piergiorgio Welby, al suo coraggio e alla capacità di saperlo raccontare, da poeta, e con incredibile lucidità.
Grazie a voi (organizzatori, autori dell'adattamento teatrale supportati dallo straordinario regista-attore) che, senza melensa retorica ma con amore, impegno e competenza ci avete donato - e spero donerete a molti - una vera "ora di sudario".
luciana
(e-mail del 2 maggio 2012 ore 23:07)
***
Questo è quanto scrissi a Francesco Lioce una volta tornata a casa - e che conservo da oltre dieci anni nell’archivio del mio pc - dopo aver assistito, Roma 2 maggio 2012 - Domus Talenti, alla rappresentazione teatrale di “Ocean Terminal” dal romanzo di Piergiorgio Welby.
Finito lo spettacolo, turbata scossa commossa, ingoiando secche lacrime che conservo ancora oggi, intatte come un tatuaggio, nell’archivio emozionale del mio Io, ero scappata via, a testa bassa, senza salutare nessuno, con il timore di incontrare altri sguardi, tutta capovolta all’interno, per darmi il tempo di elaborare il coinvolgimento suscitato dallo spazio scenico, dagli scritti di Welby e dall’estrema bravura dell’attore Emanuele Vezzoli nel porgere quelle parole ad un pubblico come impietrito davanti alla delicatezza e difficoltà nell’affrontare il fine vita, allora ancora poco esplorato.
Fu infatti proprio Piergiorgio Welby, per primo, a rendere pubblico l’argomento, nel 2006, votandosi come cavia a raccontarsi, portando il “caso Welby” all’attenzione dell’autorità giudiziaria con la richiesta di staccare la spina a quella vita sdraiata, piena solo di tubi e dolore.
Per la prima volta il 2 maggio 2012 veniva realizzato “Ocean Terminal”, con il pubblico intorno quasi a toccare il piccolo essenziale palcoscenico dove troneggiava un imponente duro piano di tavolo-letto trapezoidale, distorto dalla sofferenza, e una sedia; come soffitto si alternavano cieli di pittori famosi al bianco accecante che può scorgere chi è perennemente supino.
In quel teatro romano, attraverso il monologo dell’attore: voce narrante e personaggio (Welby), e al succedersi di brani di musica classica, si consumava un’esistenza rievocata, in prima persona con verità e crudezza, dalla nascita....alla FINE
*
Roma 15 agosto 2022

domenica 29 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCIO ZANIBONI



**Lucio Zaniboni: “L’ombra del vero” – Ed. Cultura oltre 2023 – pag. 134 – Una struttura impeccabile caratterizza l’ultima opera di Lucio Zaniboni, ben maturo nella sua policromatica energia di poeta.
Il riverbero della immagini che egli ricama, con il sottile e prezioso filo della cultura a tutto tondo, è un continuo altalenare tra l’immaginazione, la fantasia, la realtà il subconscio.
L’eco di un flusso continuo della parola sussurrata o urlata riesce a decifrare tutti gli spazi interni della mistura musicale, appena si affonda nel ritmo del verso per sottendere un alfabeto macroscopico, che sia capace di trascinare il lettore pagina dopo pagina in una cattura sapienziale delle immagini sottese al palpito dei sentimenti.
Zaniboni adagia in altalena i valori della vita quotidiana con le impreviste sorti della morte, interrogandosi ininterrottamente per ricercare quei valori che vanno sospesi nel segreto del credo. L’ansia corrode il mistero e si accosta ai dettami della storia, sottolineando le dimensioni di un mito, quasi a dispetto della gabbia che costringe l’individuo alla solitudine. Una riflessione trabocca in quei valori che ritornano allo sguardo stupito del poeta e la sospensione ha l’accento dell’innocenza come desiderio di rivincita, di richiesta, di equilibrio. Alcune annotazioni intendono coinvolgere i sentimenti del lettore in un tentativo di plausibile scarnificazione del diario, una strana iniziale apertura nel varco della metafisica, che accenna ad uno svincolarsi dalla nebulosità.
“Prigioniero di sogni/ ancora posso vivere/ dissetandomi ai miraggi,/ fingendo rose fra le spine/ attendendo i tuoi passi/ sull’esile trama del vento./ Non ci sono canti/ di usignoli,/ la fontana ha voce/ opaca sul muschio,/ l’eco delle campane/ è spenta nel cuore.” Anche nella semplicissima evocazione di momenti di abbandono, per i quali la mente evapora nella fascinazione, la musicalità del dettato appare nell’emozione e nella lucente testimonianza di uno scambio ampio e variato.
Allo specchio il cesello fiorisce anche se “il tempo passa e affievolisce ogni aspettativa”, mentre il poeta immerge il grido del cuore nella bizzarria dell’umano. Immagini sintetiche e nitide hanno una vera e propria capacità di comunicazione, sia per una scelta linguistica che propone la lingua parlata, sia per quella ispirazione istintiva e prevalentemente musicale che sembra preesistere alla poesia stessa.
A chiusura della silloge questo adagio: “Non è paura del dopo,/ del sonno senza risveglio./ Questo mi preoccupa poco,/ temo invece il dolore,/ quello che non dà tregua./ Vorrei un giorno, comunque e dove,/ ballare sul filo più di un giocoliere/ e ridere follemente dell’antica emozione.” Versi che condivido integralmente come coetaneo che quotidianamente avverte la Scure Nera minacciare alle spalle.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 27 ottobre 2023

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


**“Ginocchio”
Mordono la schiena le parole
che sembravano lampeggi d’infinito,
fredde ad un senso di abbandono
nel perfido congegno delle stelle.
Effimera , assillante
unica metamorfosi in catena
il segreto assetato di visioni.
Spesso qui torna come raggio
di un laser dalla ignota sillaba,
invocando rugiade a riporto
della dispersa aurora.
Luccicori armoniosi nel carminio
per dare un taglio al ginocchio
che prega.
*
"Rodilla"
que parecen relámpagos de infinito
frías, sensación de abandono
en la inicua maquinación de las estrellas.
Efímera , insistente
única metamorfosis en cadena
el secreto sediento de visiones.
A menudo aquí vuelve como rayo
de un laser desde la desconocida sílaba,
invocando el rocío de la aurora que vuelve.
Reflejos armoniosos en el carmín
para dar un corte a la rodilla
que ruega. *
ANTONIO SPAGNUOLO
*
traduzione di Francesca Lo Bue *

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO


**ANTONIO SPAGNUOLO: "PROIEZIONI AL CREPUSCOLO" - Ed. Macabor 2022 - pag.90 - € 12,00
La poesia è come la musica che si ascolta e si riascolta senza mai stancarsi, anzi cogliendo sempre nuove preziose sfumature, abbandonandosi al ritmo dei versi e al suono delle parole. Così è per i bellissimi componimenti del poeta napoletano Antonio Spagnuolo. Avevo già letto la sua raccolta poetica “Proiezioni al Crepuscolo” (Macabor, 2022) e, a distanza di qualche tempo, ne ho sentito nostalgia e l’esigenza di tornare ad immergermi nei versi, delicati eppure molto intensi, caleidoscopio di immagini che trasmettono infinite sensazioni.
Divisa in tre sezioni, “Memorie”, “Visioni” e “Carteggi”, la prima apre la raccolta con l’immagine amata che permea con la sua assente presenza tutti i componimenti e gran parte di altre raccolte: la figura della moglie Elena mancata da alcuni anni: “Era tempo di luci, a volte morbide, / attorno al tuo profilo delineato dai colori, / fra le semplici velature di foschie / lungo le strade del destino.” (Prigioniera). Incipit che tratteggia nella nostra mente le delicate tonalità di un dipinto, quasi di un paesaggio impressionista. E, ancora: “Il cristallo che ripete gli estremi / apre le porte del tuo sguardo, / precipita a ritroso / dove tutto si piega terribilmente / nell’altrove”. Come l’osservazione di un’opera pittorica o l’ascolto di un brano musicale, i versi del poeta ci accompagnano nella rievocazione del tempo trascorso, eppure ancora vivo, nella ricerca di un “altrove” in cui ritrovare le persone amate e la felicità perduta. “Riemergono le ombre e si affollano / negli infiniti tramonti / dove l’attimo vince scomposto / e traccia vertigini di pennelli” (Astrattismo). Le immagini luminose dei ricordi s’intrecciano con quelle più malinconiche e cariche di rimpianto: “Giocava il tuo corpo adolescente / al soffio del tempo, e ritorna / senza pietà tra le figure / un nodo che giocammo insieme”. E la consapevolezza, “Che tu possa tornare è un assurdo, eppure io cerco ancora, / tra le pieghe che le coltri disegnano, le forme della tua carne”, fa esplodere “l’inseparabile livido della solitudine” che invano cerca un appiglio nel passato per colmare il vuoto presente. “Un’ombra cerca la via della memoria / incrociando sentieri di scadenze / che bruciano nel vuoto”. Sogni irrealizzabili eppure persistenti, struggenti e senza conforto: “Soltanto un bacio ancora / per inchiodare la memoria all’infinito. / Malinconia vortica in pensieri / serpeggia impudicamente disperata / nel tragico regno della resistenza / ora che le tue labbra non ci sono più.” E il tempo scorre inesorabile, senza uno scopo, senza prospettive, “Mia inutile presenza nel mondo / girovagare tra le ore che il destino / ha programmato / curvo sotto i macigni e recitando / un padre durante il sonno.” E allora non resta che aspettare la fine, l’altrove, nella speranza di ritrovare ancora la propria amata; “Aspetto con rassegnazione il Regno dei cieli, / ciò che può svelare l’ignoto in un istante…”, ma già negli ultimi versi del componimento (Addio) riemerge lo sconforto: “Frantumato all’inganno / oscillo senza più speranza / nel desiderio della tua presenza.” E i “Carteggi”, dunque, la possibilità di preservare il vissuto, il dialogo con la persona amata mediante la poesia, che oscilla tra la viva memoria e la dolorosa consapevolezza della perdita, sono l’unico sollievo nell’esistenza del poeta che intensamente avverte la labilità del vivere: “Sento il piombo della morte sulla pelle, / nessuna promessa da offrire, soltanto narrare una storia / che diviene lamento confuso.”
Antonio Spagnuolo però non vive solo nel passato immerso nei propri ricordi e avulso dalla realtà attuale, e nella sezione “Memorie”, nel componimento “Kabul 2021”, ispirato dal drammatico ritorno dei talebani in Afghanistan dopo il ritiro della NATO, esprime in versi accorati il suo impegno civile e la sofferenza per le violenze perpetrate dal totalitarismo dell’emirato islamico: “Il terrore è bloccato negli sguardi… / Lo strazio rimbalza fra le madri / che allontanano i bimbi… / A nulla vale la preghiera verso luci / nel mistero delle vene recise, / nell’orrore del mostro camicaze…”. Ed egli che mantiene sempre viva nella mente l’immagine delle persone amate – la moglie, il padre −, rimprovera agli uomini proprio la mancanza di memoria degli errori e orrori commessi: “Ha insegnato ben poco il secolo passato / se un atroce destino insiste nelle menti / bacate da ignoranza, / inseguendo inusitate ombre, invereconde polveri / sull’orlo avvizzito dei rifiuti, / e sempre più lontano dai diritti morali, / dove langue ogni tentativo di evasione.” La tragedia della guerra, probabilmente quella che insanguina l’Ucraina, è vissuta intensamente anche nella breve poesia “Oltre la pace” in cui emerge l’inquietudine verso un’espansione devastante del conflitto: “Altre stanze gli agguati nemici che annientano / il potere ormai indeciso, illusioni / sguardi a catturare preghiere d’amore, segrete al posto di trincee, nel fremito sospetto. / Annienta nell’ignoto lascia ritrovi / di pietre decomposte, / squarcia schermi per ultime difese, / improvvisi abbandoni di bambini, / frutto lacerato che si smorza tra i fantasmi del missile.”
Nella sezione “Visioni”, costituita da sei componimenti, invece il poeta manifesta la sua inclinazione per il colore e per l’arte che, più o meno direttamente, emerge in molte poesie. Questa sezione è infatti ispirata dai lavori dell’artista napoletana Maria Pia Daidone che manipola e trasforma creativamente vari materiali, dal rame al legno fino al cartone, “Plasma una foglia segmenti e lamine / al soffio delicato dei riflessi”, creando opere scultoree affascinanti e spesso misteriose, “quasi costellazione sospesa nel tempo”, e con un forte senso di sacralità, “Incastonate e semplici riportano / ostinate presenze, piuttosto segrete / nello scorrere di fremiti del tempo.” Coi suoi versi molto densi, “Incastri che ripetono illusioni / trascinando tasselli, e nell’oro / vertigini socchiuse”, Spagnuolo ci fa quasi percepire fisicamente la matericità delle creazioni dell’artista. “Il gesto si ripete per svolazzi, / per vertigini, in quei segmenti / che fanno delle braccia rimbalzi di stupore” (Totò).
La poesia di Antonio Spagnuolo è pregna di immagini metaforiche, spesso misteriose e conturbanti, ma che coinvolgono intensamente chi vi si accosta, conducendo in un imprevedibile viaggio nei labirinti del proprio essere più profondo.
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Maria Erovereti (ottobre 2023)

martedì 24 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARINA PETRILLO


**Marina Petrillo: “Indice di immortalità” – Prometheus Editrice - Milano 2023 - pp. 128 - € 18,00
“Indice di immortalità” è opera talmente ricca e complessa che a tutta prima si rimane sconcertati.
È un libro di poesie o di filosofia? Poesie che si alternano a pagine di filosofia, ma non usuali e di stretto metodo filosofico, e dunque poesie a commento di pagine filosofiche, o filosofia a commento e integrazione di poesie? Nella nostra latitudine occidentale, storico-culturale, poesia e filosofia sembrano contrapporsi, quasi sfidarsi l’una con l’altra. È una questione di metodo, ma entrambe puntano a raggiungere la stessa meta, seppure per strade diverse: l’essenza dell’uomo, delle cose, dell’universo tutto, è avocato a sé dall’una e dall’altra.
Così in questo testo di Marina Petrillo, la filosofia o, meglio, la filosofia nella forma che più si avvicina alla poesia ovvero la metafisica, vira verso la poesia, e la poesia con forte sostrato di pensiero vira verso la metafisica, con puntate verso un territorio affine, la mistica.
A rendere più complesso l’impianto teoretico-poetico della raccolta, le varie incursioni in discipline e luoghi di pensiero apparentemente “altro”: la cabalà, i tarocchi, la matematica e la fisica, l’alchimia, l’esoterismo, il mito, i simboli nascosti o palesi, e tanto altro ancora, con una tale densità di materiali vari che possono disorientare e quasi perdere anche il lettore più avveduto e attento in un labirinto da cui non riesce più a districarsi o a liberarsi.
Petrillo tende con la sua poesia ad una “radicale trascendenza”, allo stesso modo del mistico; entrambi hanno tentato, infatti, di andare “oltre” la parola, in una latitudine di “puro nulla”, o “vero nulla” come lo chiamerebbero i buddhisti, dove giacerebbe il fondo primigenio di ogni espressione. Così infatti afferma: «L’indicibile è in quello spazio sottratto al nulla della parola che non trova espressione se non attraverso il suo opaco riflesso. La poesia tenta di abitare tale cono di ombra in luce, tracimando ciò che l’esperienza sensibile nega».
Nell’opera, dunque, ci troviamo chiaramente di fronte ad una ardita quanto potente operazione linguistica, o metalinguistica, che ella stessa definisce lucidamente come fosse: «Attitudine del poeta una sorta di transustanziazione linguistica». Per il poeta, dunque, la Parola è la quintessenza della poesia, volta addirittura a una sorta di transustanziazione poetica, ovvero una sorta di alchimia linguistica nascosta in ogni particella di parola poetica che il poeta usa, alla maniera di Novalis quando afferma: «Ogni parola è un incantesimo». sta in ogni particella di parola poetica che il poeta usa, alla maniera di Novalis quando afferma: «Ogni parola è un incantesimo».
Marina Petrillo è poeta ispirata, passionale, ora bardo, ora sibilla, ora un’invasata di Eleusi, profeta e sacerdotessa di antichi riti religiosi misterici: «Ho acquistato il delirio in un giorno di marzo» ammette candidamente. I suoi versi sembrano talora frutto di sogni o di giochi di un dio dispettoso, o di impalpabili dormiveglia dove la vita delle cose e dell’universo tutto sembrano a portata di mano, ma sempre inafferrabili, sempre un po’ più in là. Orizzonti larghi, spazi immensi, infiniti, si sposano a monadi di una piccolezza infinitesimale fino a sfiorare il nulla. Poesia che si nutre di pensiero, pensiero che si nutre di sogni, sogni che si materializzano in poesia fortemente evocativa.
La mente del lettore ne resta ubriaca, sconvolta, incapace talora di procedere lungo il cammino tracciato dal poeta, tra ombre e nebbie di parole da una parte e dall’altra una luce illuminante, accecante, che cerca di sciogliere quelle ombre e diradare quelle nebbie. Dove togliere il velo a quelle nebbie significa avere in dono una rivelazione che in quanto tale, e all’istante, si ri-vela, si vela di nuovo, in un gioco divinamente poetico di rincorrersi euristico infinito.
Una raccolta di tale compattezza che non si può citare un verso, o un pensiero o un rigo, avulso dal suo contesto senza tradire l’ispirazione stessa o le intenzioni vere del poeta.
Una raccolta poetica di tale densità e consistenza, di tale valore, e con un finale sconcertante e paradossale, disorientante e sconvolgente, da renderla davvero unica e preziosa nel panorama della poesia italiana contemporanea.
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FRANCESCO SOLITARIO

POETI DA RICORDARE = GIUSI VERBARO


GIUSI VERBARO (1938 - 2015) dal volume "Per amore, per follia" 1991

lunedì 23 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = FABIO DAINOTTI


**Fabio Dainotti: “L’albergo dei morti” – Ed. Manni 2023 – pag. 174 - € 18,00
Quando la poesia si incarna nel pensiero, ricamando scansioni di sillabe in un tessuto che profonde il ritmo e la musicalità, allora il poeta rintraccia quegli appoggi rivelatori capaci di trasmettere emotività e fantasie, capace di riprendere le coincidenze di un trascorso che ancora incanta. I riflessi di chi non c'è più possono ancora incidere nelle vibrazioni.
La dissolvenza di alcune coincidenze, storicamente giustificate dalla contemporaneità del dettato, rompe l’incantato involucro dell’immaginazione e incide nel verso quell’ansia metafisica concessa dal peso romantico ed individualista del registro reale.
Fabio Dainotti affronta argomenti reali, stemperati da quell’onda armonica che affonda nella poesia con la ricerca ininterrotta della parola e del simbolo, tra ricordi e incursioni. “Nelle pene d’amore accovacciati,/ guardiamo fuori e guardiamo in noi stessi;/ le spalle curve, camminiamo oppressi/ e di contento dolore attorcigliati.// Solo pietà proviamo- e come odiare?/ Cammina in luce grigia che la stringe,/ tra un clangore d’angoscia che la spinge;/ la nostra pace imparerà ad amare”
Con il giocoso tocco della rima egli riesce a sospendere momentaneamente il nostro indagare intorno alla realtà quotidiana e suggerisce un abbandono che soffia contro il vento. La sua ricerca però immediatamente diventa alta in un susseguirsi di testi tutti avvolti nella memoria di figure e personaggi, nel delicato raccontare di momenti o di eventi che hanno segnato la gioventù, la maturità, la tarda età.
“Sulla spiaggia vetusta dove regna/ il capo dello stormo dei gabbiani,/ quante estati trascorse, se ti giri/ indietro; questo corpo/ cieco non vedi; pensi al passato che è morto.” Così il grembiule nel segreto della cucina, il lettone “mentre sale la luna e confidente/ parli prima del sonno”, la foglia lenta che cade dall’albero del viale, i vecchi tempi in cui scriveva lettere ad una Gina ormai morta,” la strada che scendeva alla marina/ rischiarata da incerte/ lampade al vento oscillanti”, la zia Cara che “si incipriava il naso mille volte/ guardandosi allo specchio/ che conservava nella sua borsetta/ con fondo tinta e rossetto”, le barche che si impregnano di sole sulla spiaggia d’avorio di Cetara.
Questo continuo alternarsi rende il volume agile ed abilmente appoggiato su quell’ordine difficile, precario, instabile, minacciato da cifre interrotte dall’incertezza del presente. Il linguaggio istintivamente colto tenta abilmente impasti espressivi che vanno dall’apertura stilistica all’ambizione del passato.
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ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 20 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = FABIO DAINOTTI


**Fabio Dainotti (a cura di) : Il pensiero poetante – Ed. Genesi – 2023 – pag. 176 - € 16,50
Giunge in elegante veste tipografica il volume della collana “Il pensiero poetante”, che ha per sottotitolo “L’immaginario”. Ricchissima raccolta di poesie che sfiora la tangibile realtà quotidiana e si immerge nella morsa stringente dei segreti custoditi dal nostro sub conscio.
Una scelta severa ed accurata dove l’immaginario deborda per ricamare ritmi diversi, in modo mirabile tra le incursioni del giorno e il desiderio del mistero da svelare.
Puntuale e sobria la corposa prefazione curata da Fabio Dainotti, il quale sottolinea i ricamati pregi messi in onda dai vari autori. Sono presenti (in ordine alfabetico) Isabella Michela Affinito. Sebastiano Aglieco, Sauro Albisani, Sandro Angelucci, Claudia Azzola, Fabia Baldi, Enea Biumi, Corrado Calabrò, Franco Campegiani, Marina Caracciolo, Tiberio Crivellaro, Edith De Hodi Dzieduszycka, Francesco D’Episcopo, Carlo Di Legge, Annita Di Mineo, Enrico Fagnano, Paolo Fichera, Antonio Filippetti, Luigi Fontanella, Sonia Giovannetti, Vincenzo Guarracino, Giorgio Linguaglossa, Roberto Lombardi, Eugenio Lucrezi, Angelo Manitta, Irene Marchegiani, Adriana Gloria Marigo, Manuela Mazzola, Vincenzo Moretti, Giampiero Neri, Emanuele Occhipinti, Ernesto Ponziani, Davide Riccio, Paolo Ruffilli, Laura Sagliocco, Antonio Spagnuolo, Imperia Tognacci, Cesare Vergati, Matteo Veronesi, Giuseppe Vetromile.
Le pagine in prosa sono di Carlo Di Lieto ed Enzo Rega con due brevi saggi intorno all’immaginario; il primo per la pittura di Pirandello ed il secondo per le opere di Sartre.
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martedì 17 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA


**Raffaele Piazza: "Nel delta della vita" - Miano editore - 2022 - € 15,00
"Nel delta della vita", un titolo originale che ci catapulta immediatamente nel cuore della raccolta poetica e ci induce a riflettere su alcune tematiche e circostanze.
Raffaele Piazza, attraverso i suoi versi, ci prende per mano e ci conduce attraverso un metaforico viaggio: il viaggio della vita, fatto di fisicità, materia, sensi, ma anche di sentimenti, sogni, rimpianti; è il viaggio di un’anima inquieta, alla ricerca di senso nel caotico mare della vita. La silloge, dotata della pregevole prefazione del critico letterario Enzo Concardi, si dipana attraverso varie tematiche, che percorrono il cammino della vita, con i suoi dolori, le sue contraddizioni, i desideri realizzati e quelli inespressi, i sogni infranti, le fughe verso un ideale. Emblematiche, dei contrasti presenti nella silloge, sono due figure femminili, Mirta e Selene, presenze fondamentali nella vita del poeta: la prima sceglie la morte, la seconda la vita; Mirta, “Amica Vera” (n. 16) “Amicizia erotica la nostra” (n.17), sempre presente nei ricordi del poeta, non regge il peso della vita e soccombe; Selene, al contrario, “…e tu, Selene, dal bel seno vivida immagine nell’immane pioggia e pozzo di novembre…” ( n. 18) “Ti chiedo felicità, Selene,/ e tu farfalla rosa di sorriso/ mi restituisci e tutto resta pari a sé./ Si diradano le ombre /e il fare leggero dei tuoi scalza passi per la casa/ e in prossimità del lago della pace /che nonostante tutto esiste”(n. 23), rappresenta la donna vera, che regala al poeta momenti di gioia e felicità e rappresenta l’amore vero, di carne e spirito. Le due donne simboleggiano il filo sottile che unisce vita e morte, elementi che nella vita e nella poesia coesistono. Nella poesia numero 2 l’autore afferma che la vita è un viaggio avventuroso: “ Avventura e viaggio è questa vita/ che non è esistere nuotando /e studio alla scuola dei tuoi occhi/ e tu mi chiedi la parola/ e io dico Amore visto /dalla camera dell’anima,/ luce dello sguardo delle lunghissime/ tue ciglia se sfioro/ materia elementare il selciato/ polito della strada dove mi porti/ guidando come una donna/ e il gioco è fatto/ e vengono i morti (anche Mirta) e gli angeli.” nel quale vita e morte si sovrappongono . In diverse poesie l’autore menziona “il delta”, quasi a simboleggiare come il cammino della vita, che fluisce come un fiume, ci porta, talvolta, a situazioni che prendono direzioni e versi differenti, strade parallele, che decretano un futuro inaspettato. L’opera, dedicata a una cara amica, Mirta, che nel corso della lettura scopriamo si è tolta la vita, è costituita da 50 poesie, semplicemente numerate; è tutta pervasa da ambiguità, forti contrasti con parole come: luce-oscurità, vita-morte, pesantezza-leggerezza, bellezza-bruttezza, oriente-occidente; ad ogni cosa, infatti, corrisponde il suo esatto opposto, solo cosi si ha unità, un tutt’uno, concetto filosofico antico che si riflette in ogni aspetto della natura: giorno-notte, gioia-dolore. Mirta ha probabilmente infranto le regole della vita “… attenzione a non infrangere/ della vita le regole/ la prima quella dell’amore/ secondo natura e in altri modi/ se ai posti di partenza il delta/ duale il bene e il male/ e la luna del libero arbitrio avviene…” (Prologo) e diventa l’emblema di come la vita possa essere imprevedibile, inspiegabile, e come possa condurre, a volte, su sentieri dai quali non si può tornare indietro (il delta) e una scelta può diventare imperdonabile, a tal punto da far soccombere. Il poeta inizia la sua silloge con un prologo, quasi a volerci suggerire che ci si accinge a leggere un’opera teatrale: la rappresentazione della vita, che è finzione, un palcoscenico dove ognuno recita la propria parte. Attraverso il prologo, come nelle opere teatrali, l’autore ci introduce i vari argomenti dell’opera: Tempus fugit, il tempo che non torna indietro, poiché tutto fluisce, Panta rei; le cose belle e le cose brutte della vita; il tema della natura “…Cammino nell’erba verde fusione con la natura scalzo…”, di cui l’autore è parte integrante, e poi la funzione del poeta, uomo con le tasche piene di sogni “…e poi con altri fare il poeta/ con le tasche piene di sogni,/ uscito allo scoperto dalla selva per il gemmante varco/ Il bello e il brutto tempo/ domino dove ero già stato…”, in grado di dominare gli eventi della vita e uscirne vittorioso. L’autore usa sempre un linguaggio semplice, quello della quotidianità, ma le parole sono pregne di simbologia, una simbologia spesso oscura, che non fa comprendere fino in fondo quello che l’autore ci vuole comunicare, forse questo è il suo scopo: confonderci, offrirci spunti, frammenti, e visioni, per farci riflettere e percepire il caos interiore dell’animo umano e della modernità dei tempi a cui solo la natura, con la sua bellezza e armonia, può donare ordine, “All’ombra del cipresso e del destino si apre la speranza…” ( n. 15), in quanto riflesso di DIO. “Tutto viene a chi sa aspettare/ e il segreto è non avere paura/ (spalancare le porte a Gesù)” ( n. 38).
*
MARCELLA MELLEA

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIORGIO CASALI


**Giorgio Casali: “Notte provincia” – Ed Contatti 2023 – pag. 114
“Entro nella notte finalmente,/ c’entro davvero per la strada dritta,/ dritta e lunga, porta a Rubiera. /Girerò fino al nocciolo del buio/ che batte sull’ultimo sole./ Dentro finalmente fino a tutto,/ la provincia che ti lascia/ senza bussola, serena.”
Così si apre la raccolta che pagina dopo pagina diviene una serena passeggiata, interrotta da improvvisi fotogrammi che affondano nel giornaliero, quasi come un racconto. Rilevanza importante quindi gli incisi di vita quotidiana a cui fanno da sfondo località familiari e certi singolari aspetti della natura che ci circonda, “sempre in linea sotto la collina sensi unici a parte che voglio rispettare, vagare in un palmo…”
“Negi spazi segreti il mistero della verità”, suggerisce il poeta, nelle stringate sequenze che mostrano attenzione per quelle corde che vibrano, capaci di influenzare il pensiero, tra elaborazione sonora della parola e silenzi che affondano nella feconda riflessione del sub conscio.
Il colloquio a tratti si apre verso figure del passato, come con il poeta dell’ottocento Walt Whitman al quale chiede l’ascolto dei suoi versi “con le parole dal suolo sporcate di fango.”
Una poesia, questa di Casali, che va alla ricerca del significato profondo degli eventi, delle circostanze, delle relazioni con il territorio, il tutto scandito in modo realistico, che si profila, nel ritmo del verso, dentro le particolarità dell’esistenza.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

lunedì 16 ottobre 2023

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


**“Stralcio”
Non saprai più del doppio stralcio
alle mie mani che tessono
recuperi della follia di minuti.
Nei ricordi che si sperdono ogni istante
distratto dal sogno svanirò
per quel tempo andato ormai distrutto.
Come maschera del rischio
in una lentissima fiamma tremolante
continuo nelle trecce ripiegate
che restano sirene dello spasmo.
Ma l’incanto del verde che infrangemmo
da giovani socchiusi
singhiozza ancora incredulo
nel fuggire di un’ombra lanosa.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

venerdì 13 ottobre 2023

POETI DA RICORDARE = STELIO MARIA MARTINI


Stelio Maria Martini (1934 - 2016) - dal volume "Poemi, calligrammi,metri" 1991

mercoledì 11 ottobre 2023

RIVISTA = KENAVO'


** E' in distribuzione il numero 66 (settembre 2023) della rivista Kenavo' brillantemente diretta da Fausta Genziana Le Piane.
Nel sommario : Paolo Ruffilli, Anita Napolitano, Antonio Spagnuolo, Paolo Carlucci, Anna Manna, Lidia Popa, Leopoldo Attolico, Roberto Casati, Pasqualina Di Blasio, Rosario Napoli, Iole Chessa Olivares, Maria Rosaria Catalano, Monica Martinelli, Giuseppe Tacconelli, Pina Majone Mauro, Anna Avelli, Valentina Bandiera, Clara Di Stefano, Agron Shele, Riccardo Renzi, Elio Camilleri, Sylvie Wolff, Fausta Genziana Le Piane, Francesco Dell'Apa, Giovanni Remigare, Silvia Mazza.

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIACOMO LEOPARDI


**Giacomo Leopardi: “Contraddizioni” ( a cura di Stelvio Di Spigno ) – Ed. Taut – 2023 – pag. 80 - € 10,00
Immergersi tra le numerose pagine dello Zibaldone di Leopardi è come un tuffo nei flutti di simboli, segnali, fulminazioni, lemmi, pensieri, metafore, punzecchiature, sentenze, aforismi, rivelazioni, lusinghe, illusioni, in un continuo alternarsi di frasi che hanno il fulgore della poesia tangibile.
Il tutto come una vertigine che accompagna il lettore nel tono serio ed intenso di un diapason che cerca di sottolineare ed incidere il significato occulto dell’esistenza quotidiana.
Stelvio Di Spigno, da buon speleologo, ha voluto mettere in evidenza alcune delle pagine di questo monumentale diario, particolarmente incisive per il ruolo di filosofo e pensatore del grande poeta, e le ha pubblicate con una scelta acuta ed accurata, realizzando un volume elastico e coinvolgente .
“Ho notato- suggerisce Di Spigno - che c'erano dei frammenti di pagina che nessuno cita e quasi nessuno legge, che danno di Leopardi un'immagine inedita: quella del filologo (che è proprio sua) che adotta la filologia per parlare di argomenti filosofici. Ho scelto i frammenti filosofici per i quali lo Zibaldone non è conosciuto, leggendo oltre 10000 di questi frammenti. La filosofia di Leopardi muta nel tempo ma è sempre filologica e pessimista.”
Antologizzando frammenti "peregrini", in cui si parla praticamente di tutto, egli è stato abile costruttore per accrescere la conoscenza dello Zibaldone e di Leopardi, e per capire anche quanto abbia potuto incidere il poeta stesso nella evoluzione della scrittura contemporanea.
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ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 10 ottobre 2023

POESIA = GIADA GIORDANO

** I **
Così a partire partiremo assieme
lì dove la rugiada bagna al mattino il fogliame
e cupole di paesi lontani e di oriente
ci indicano la strada.
-
Avremo terra nelle tasche e pulviscolo
e sarà sempre di mezzogiorno che il sole
illuminerà alto il meridiano
e i chilometri percorsi, tra lembi e fiumi,
e i giardini pensili.
-
Saremo universo assieme
e un giorno seguiterà il tuo cammino
per strade che non conosco
a rischiarare quel tratto breve
tra valichi e confini di montagna, lì dove
il sole muore per primo dietro ad un crostone
e si tinge di rosa al tramonto sulle pareti scoscese,
sui ghiacciai, all'ombra dei larici.
-
E quando ce ne andremo, niente sarà perduto
o stato vano, il terriccio pullulerà ancora
e zolle di terra recheranno al suolo i nostri passi
mentre a cinguettare penserà il giorno nuovo
sul nascere.
-
Sarà mattino ancora
tra le valli e i templi e le alture,
sarà come deve, tutto continuerà a mietere
per te che vieni nel prossimo futuro e allora
verranno ancora le promesse e i canti
sotto il suono simultaneo di più voci
che si intrecciano ed intonano nel mattino.
-
**II**
So di un tempo che ancora si accinge
ad aspettarti mentre fuori spiove
e centimetri, metri di strade si porta
tra sedimenti e manti erbosi
per le case e non so
che suono abbia la parola
che a volte ci disarma
e ci fa sentire nudi, ma
è difficile contare i giorni
che ci separano, le ore
e i propositi e la pioggia,
che a sera ci accompagna,
vedono queste mie parole
quasi una carezza
uno sguardo per domani
a cui racconterò
del tuo arrivo.
*
Giada Giordano
**
Giada Giordano nasce a Roma nel 1989.
A tredici anni vince la Menzione d’Onore al Concorso Nazionale di Poesia “Un fiore per voi”, indetto dal Comune di Cervia.
Nel 2014 viene selezionata per il corso di scrittura creativa indetto da Rai Eri.
Nel 2015 vince il Poetry Slam al Roma Fringe Festival.
Suoi testi sono apparsi sulle riviste online e cartacee “Atelier online”, “Voce Romana”, “Euterpe”, “Patria e Letteratura”, “Poetarum Silva”, “Our Poetry Archive”, “Galaktica Poetike Atunis”, su “Arcipelago Itaca blo-mag”, su “L’Astero Rosso, luogo di attenzione e poesia”, su “Fara Poesia”, sul “Journal of Italian Translation” di New York, sul “Periodico de Poesia” dell’Università del Messico e su “La Repubblica” di Bari. Un ulteriore componimento poetico figura negli Archivi del Centro Nazionale Studi Leopardiani. Alcune sue poesie sono state tradotte in spagnolo dal Centro Culturale T. Modotti. È risultata finalista in vari premi di poesia: Tea Poetry 2015, Premio Belli 2016, Premio Mario dell’Arco 2017, Premio Versus Sulmona 2017 e Premio Arcipelago Itaca 2017.

lunedì 9 ottobre 2023

UN VOLUME DI PITTURE = LUISELLA TRAVERSI GUERRA


Luisella Traversi Guerra : Catalogo --Ed. Skira 2023 - pagine 208 - € 55.00
Giunge alla nostra scrivania un corposo volume catalogo per le opere di Luisella Traversi Guerra.
Corposo ventaglio di numerose pitture, in un'angolazione elegante e accattivante, con gli interventi critici di Franco Marcoaldi, Chiara Gatti, Roberto Invernici, Maria Verderio.
Tutte le opere sono suddivise nei capitoli: America, O'Keeffe, Giappone, Van Gogh, Provenza-Francia, Nuovo periodo.
In quarta di copertina leggiamo: "Questa monografia dedicata a Luisella Traversi Guerra propone un viaggio nella ricca produzione di un artista che utilizza la pittura per esprimere una profonda ricerca interiore attraverso immagini simboliche e che considera la pittura come un importante cammino di conoscenza.
Apprezzata da molti critici riconosciuti che hanno scritto di lei, nella sua pittura l'artista riesce a filtrare i sentimenti rendendoli sempre positivi, trasformandoli in luce, in emblematicaforma estetica, in crescita che va di pari passo tra maturità e creazioni.
La pittura di Luisella Traversi Guerra è realisticamente un processo di conoscenza che si concretizza e si manifesta nella continua ricerca appassionata di una cifra stilistica, espressione autentica dei valori e dei sentimenti che appartengono alla sua vita."
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domenica 8 ottobre 2023

POETI SCONOSCIUTI = MARIO SIEYES


**Mario Sieyes: dal volume "Napoli cuore e sole" 1952 - Conte editore- collana diretta da Ettore de Mura

venerdì 6 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIUSEPPE IULIANO


**“Giuseppe Iuliano testimone di poesia e libertà” a cura di Paolo Saggese- Ed. Delta 3 – 2023 pag. 368 - € 20,00
La poesia è libertà, vigore, illusione, è disvelamento delle verità nascoste nel nostro subconscio! Giuseppe Iuliano ha voluto ricamare nell’arco policromatico dei suoi settant’anni una rete fittissima di volumi che sono variegato vessillo di un impegno culturale di notevole spessore.
Nel contrasto tra il mondo circostante ed il sussurro del suo “paese” egli ha saputo tessere una lucida analisi del costume, nel significato proprio dell’esistere in una terra ricca di sospensioni ed il desiderio di realizzare una vitalità che dal travaglio interiore si elevi alle novità della conoscenza.
Volume, questo, da mantenere in evidenza, per eventuali riscontri, per eventuali suggerimenti, per particolari ricerche, per tangibili informazioni.
“Basta soltanto scorrere la bibliografia di Giuseppe Iuliano per comprendere che non si tratta di un poeta occasionale – scrive Paolo Saggese nella introduzione- di un intellettuale che pone la poesia ai margini della sua attività e della sua vita. Per Iuliano poesia e vita vengono a coincidere, sono un tutt’uno. E’ lo stesso poeta a confessarlo, in un suo scritto autobiografico particolarmente ricco e acuto…”
L’indice ci apre ad un ampio ventaglio: Premessa / A prefatory note/ Introduzione / Epistola dedicatoria / Recensioni / Saggi / Lettere, giudizi / Testimonianze / Bibliografia. Tra le numerose firme presenti incontriamo Valerio Magrelli, Giuseppe Panella, Carlo Di Lieto, Francesco D’Episcopo, Jack Hirschman, Giorgio Barberi Squarotti, Paolo Ruffilli, Sebastiano Martelli, Felice Piemontese, Aldo Masullo, Alessandro Di Napoli, per citarne soltanto qualcuno.
L’amore inserito nelle sue raccolte realizza un progetto di scrittura che offre una propria forza travolgente e le testimonianze fin qui raccolte ne suggellano il valore.
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ANTONIO SPAGNUOLO

SEGNALAZIONE VOLUMI = ORONZO LIUZZI


**Oronzo Liuzzi: “Un giorno adesso” – Ed. transeuropa – 2023 – pag. 64 - € 15,00
Corposo poemetto in sessanta paragrafi, o minitesti, delicatamente proposto nella immersione della parola che qui si impone come una prosa cadenzata dal ritmo. Ogni pagina si scolpisce singolarmente e il tutto si ricama in un colloquio interminabile, acceso verso problematiche ed illusioni, meraviglie ed attese, apparizioni e ricerche, sorprese ed inquietudini.
“siamo nati sulle rovine di un bordeline rosso fuoco/ meravigliosi aquiloni volanti compagni di giochi d’infanzia”, “ripensa legge si connette il flashback narra l’esistenza/ in streaming si affanna mascherato ritorna all’ovile/ eppure ricordo in pochi secondi lo so certo dimentico i nomi/ rimpiango l’infanzia per incanto inghiotto tutto…”
Policromatico tuffo in una valanga di metafore, molte delle quali di gravosa interpretazione, con il vortice di pensieri e di interrogativi, di illuminazioni e di stupori, di scontri e di memorie, di sospensioni e di evaporazioni, in una costruzione artistica che mette bene in luce il bagaglio culturale dell’autore.
Il poeta sembra interrogarsi intorno alla sua collocazione nel mondo quotidiano così come materia vivente e nel contempo come evaporazione filosofica del simbolo.
Nella polisemica valenza della rivelazione un particolare timbro si estende e si aggancia ad una probabile fattura lirica, che in concreto si annoda alla frase.
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ANTONIO SPAGNUOLO

mercoledì 4 ottobre 2023

RIVISTA = IL SARTO DI ULM


E' in distribuzione il numero 18 (2023) della scintillante rivista Il sarto di Ulm. Bimestrale dedicato esclusivamente alla poesia, si distingue per la sua rigorosa selezione degli interventi.
In questo numero : "Note sulla poesia di Griselda Doka" a firma di Fabio M. Rocchi, "Dall'Albania all 'Italia, la poesia della migrazione di Griselda Doka" a firma di Maria Pina Ciancio, "Rosaria Ragni Licinio" poesie, "Goliarda Sapienza" poesie, "Tre poeti siciliani:Gesualdo Bufalino, Sebastiano Addamo Lucio Piccolo" a firma di Luigi Ferrara, "Roberto Casati" poesie, "Sei poeti georgiani" nella traduzione di Nunu Geladze, "Un intarsio di reminiscenze che affondano nel mito" a firma di Giorgio Nonni, "Roberto Pazzi. Una poetica antistoricista" a firma di Pino Corbo, "Recensioni" a firma di Irene Sabetta, Marta Celio, Silvano Trevisani, Gerardo Trisolino, Antonio Vanni, Antonio Spagnuolo.
*** per contatti: ilsartodiulm@libero.it
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lunedì 2 ottobre 2023

SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCESCA GENTILI


**Francesca Gentili : "Nel tuo giorno" - Ed. Eretica 2022 - pag. 98"
“Nel tuo giorno” di Francesca Gentili è una raccolta poetica espressa nella dimensione elegiaca dello spazio, inteso come rifugio quotidiano, nella dinamica immersiva della memoria, un elogio alla riflessione disvelativa dell'esistenza. La poesia di Francesca Gentili è un territorio intimo e privato, una postazione emotiva che difende l'intervallo del tempo, persegue la necessità di esprimere, attraverso l'accurata funzione sensibile del testo poetico, i coinvolgenti affetti e la disincantata libertà, la realtà attraverso il linguaggio metaforico delle immagini.
Afferma, nel generoso dettaglio del contesto biografico, la consistenza dell'esperienza come interpretazione agli interrogativi dell'animo umano, amplia la qualità comunicativa e sacra delle parole, nella sequenza ontologica della radice dell'umana condizione, genera la naturale e originaria possibilità di decifrare l'intenzione della profondità, trasmette la confidenza dell'inconscio, nell'equilibrio di una fiducia che concede l'accordo tra la compassione e l'estraneità, consente l'elaborazione sull'essenza della vita. Francesca Gentili presenta l'evoluzione del pensiero ispirato con la consapevolezza della malinconia, con l'appartenenza a un istinto essenziale e seducente, immerge nella sua affascinante scrittura la provocazione del silenzio, descrive l'incanto privilegiato della cronaca dell'amore, insegue il richiamo romantico del respiro nella grazia della bellezza inattesa. Evidenzia la cadenza delle stagioni interiori pronunciata nella curvatura mutabile dei giorni, celebra la meraviglia disarmante e struggente dei luoghi, depositari di felicità e di dolore, indica il cammino di speranze interrotte, la protezione segreta della perdita. “Nel tuo giorno” racchiude, nell'intreccio prezioso delle pagine, una voce autentica, l'esclusivo desiderio di rendere poetico il contenuto della verità, il segno metafisico delle intonazioni introspettive, la traccia terrena e materiale dell'evidenza impulsiva nell'immediata contraddizione, delinea l'osservazione del vissuto con il sostegno dell'assenza, spesso rivendicata nella risonanza infinita dell'archetipo ineluttabile del vuoto. Rappresenta il veicolo istintivo dell'identità nell'ascolto empatico di ogni pulsione originaria, identifica la corrispondenza intuitiva dei ricordi nella testimonianza terapeutica di ogni trasformazione emotiva. L'incongruenza tangibile dei comportamenti umani nutre il suggestivo suggerimento di riconoscere il disagio e l'inquietudine dell'abisso con l'influsso esperienziale del rilievo letterario. Le poesie raccolte nel libro riproducono il risultato talentuoso di un appello al miracolo carismatico di componimenti raccolti nell’arco di dieci anni, sostenuti dalle spontanee percezioni, rispondono all'imprevista e inesorabile dissolvenza, trasportano la permanenza del principio visibile lungo l'essenza evidente del linguaggio, nella volontà di spiegare l'invisibile, nell'urgenza di manifestare l'accento di ogni legame affettivo. Francesca Gentili unisce la migliore intenzione di eclissare le esitazioni e le incertezze alla delicata padronanza degli interrogativi e delle attese, muovendo la lama della luce nel profumo indelebile di un sogno, tra i labirinti della nostalgia.
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Rita Bompadre
- Centro di Lettura “Arturo Piatti”- https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/
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"LE TUE PAROLE"
Le parole viaggiano nel tempo.
Le tue, al pari delle altre,
si ristorano
in luoghi a me sconosciuti.
Sono diamanti le tue parole,
come la luce del mio giorno le abbraccia,
così le vedo.
E la tua voce ancora mi parla
come se fosse la prima volta.
*
"GUARDARTI"
C'è un solo modo di leggerti,
come cavando il buio da una grotta facendosi largo,
la luce sulla fronte.
Un solo modo di guardarti,
dividendo l'immagine con le ombre,
come pane di affamati.
*
"NEL TUO GIORNO"
Nel tuo giorno
si placa il vento,
la matassa si dipana
non per un filo trovato
ma per il nodo sparito.
-
Nel tuo giorno il mondo apparente dilegua,
i pensieri mutano,
si flettono come luci di aurora boreale,
è sospesa la guerra
e questo frastuono di ombre che mi passa dentro,
si ferma e poi muore in silenzio.
-
Nel tuo giorno mi porti lontano,
davanti alle stelle,
dove era per tutti
ma solo noi stiamo.