SEGNALAZIONE VOLUMI = ROSANNA FRATTARUOLO
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Rosanna Frattaruolo: “Fegato in cartolina” – Ed. Il convivio – 2024- pag. 64 - € 11,00
Con il continuo immergersi nella musicalità del verso lo zefiro che alimenta amore tratteggia una specie di diario che accompagna visioni, figure, pennellate, accenni, frammenti di memoria, accensioni di rimpianti, con il fiorire tratteggiato di una capacità sentimentale che arricchisce la scrittura.
Il susseguirsi delle cartoline che si alternano alle poesie diventa segno emblematico di un tragitto che il sub conscio, qui rappresentato dal fegato, sviluppa accostando tappe ben precise e sempre in connessione con l’alone che incide l’amore o in ansiosa contrapposizione alla sfida della falce nera.
Ragioni del cuore diventano preminenti con la dolcezza di quel ritmo che le sillabe scandiscono in quello scavo profondo che coniuga trascendenze al mistero del desiderio di amore.
La poetessa legata sentimentalmente al borgo antico vorrebbe “circumnavigare il senso del dovere, mentre i remi affondando nella nostra storia sembra spostino tutto e invece non spostano niente.”
Rielaborando la parola il principio di realtà è una costante nell’ispirazione così che i luoghi sono precisati nel ricamo degli eventi e a tratti con la precisazione delle date.
Da Castello Estense di Ferrara al Litorale di Vieste, dal Campanile della Cattedrale di Foggia al Lago di Viverone, dalla Baia di Citara di Ischia alla Basilica di Foggia le missive sottolineano morbide pennellate di un viaggio che al di fuori del tempo riesce a cesellare vorticosamente le gesta del quotidiano e le incursioni della memoria.
Così qualche attacco: “La trasparenza è garantita/ riesco a guardare il fondale/ l’unico agguato può essere alle spalle/ spero che la bestia sia enorme/ e mi ingoi tutta intera/ che non lasci brandelli doloranti in giro/ o spiragli di salvezza.”
“I cimiteri si riempiono di corpi morti e ricordi vivi/ le tua voce risuona dolce/ risacca di mare nella testa/ assieme alle stanze alle circostanze/ gli occhi buoni non muoiono mai/ le tue parole sono fiori sul mio cammino.”
Gli accenti ritmici scelgono con acume la scansione del pensiero, della lirica soggettiva, della compitazione tra passione e drammatico, tra spirituale e corporeo, mentre l’emozione estetica ha numerosi sobbalzi nella sobrietà delle espressioni liriche.
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ANTONIO SPAGNUOLO